Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per www.lastampa.it
«Le stime della Commissione europea parlano per l'Italia di una crescita dello 0,6-0,7% per quest'anno. Penso che le confermeremo attorno a metà giugno, quando presenteremo le previsioni ulteriori». Lo ha detto il commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, a margine del workshop “Lo scenario dell’economia e della finanza” organizzato da The European House Ambrosetti a Cernobbio.
PAOLO GENTILONI - GIANCARLO GIORGETTI
Stime in linea con l’ultimo dato di Bankitalia, che parla di una crescita dello 0,6%, ma distanti da quelle del Tesoro, che punta invece a un più consistente 1%. «Uno può vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, nel senso che abbiamo avuto undici Paesi su 27 in recessione nell'Unione europea. E alcuni di questi Paesi grandi economie molto importanti. Al tempo stesso è vero che ci sono Paesi, per esempio la penisola iberica, che hanno dei tassi di crescita maggiori. Detto questo, però, la media europea è molto simile al dato italiano sia per il 2024 che per il 2025».
Quanto al rischio di procedura di infrazione per deficit eccessivo per l’Italia, rischio sottolineato nei giorni scorsi anche dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il commissario ha chiarito: «È probabile che sulla base dei dati, nel “pacchetto di primavera”, che arriverà forse il 18 giugno, ci sia un certo numero di Paesi in procedura di deficit eccessivo. Non certo solo l’Italia». Anche il contesto, ovvero la fase di passaggio dalle vecchie alle nuove regole sul Patto di Stabilità, avrà un peso importante.
paolo gentiloni giancarlo giorgetti
Gentiloni, poi, ha allargato il suo ragionamento […] «però penso che si possano dire due cose che alimentano anche una certa fiducia. La prima […] è che abbiamo evitato la recessione, almeno come Unione europea nel suo complesso. E la seconda è che […] nella seconda parte dell'anno potremo avere un'accelerazione dell'attività economica e che l'anno prossimo questa accelerazione potrebbe prendere velocità”.
[…] Il bicchiere mezzo vuoto a cui fa riferimento Gentiloni ha a che fare soprattutto con i «rischi di natura geopolitica e militare», in primis l’invasione russa dell’Ucraina e le tensioni in Medio Oriente e nel Mar Rosso, che potrebbero costringere a una revisione «al ribasso» di questo scenario.
raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni 1
Altro tasto toccato è quello della «geografia della crescita» nell’Unione europea che «è leggermente cambiata negli ultimi 3 o 4 anni, perché i Paesi del Sud, i Paesi che ai quali era stata attribuita quella orrenda sigla che tutti ricordiamo (Pigs, ndr) hanno mostrato una capacità di ripresa dopo il Covid, anche grazie agli investimenti comuni europei, che gli ha dato maggiore velocità rispetto a Paesi tradizionalmente più avanzati. […]». […]