1- EMMA SCENDE IN CAMPO
Liberoquotidiano.it
E' amore vero tra l'ex presidente della Confindustria Emma Marcegaglia e l'Udc. Sarà la chioma brizzolata o la parlata vellutata di Pierferdy: fatto sta che, intervenendo alla festa dei centristi in corso a Chianciano, la Marcegaglia non ha certo usato messe parole per annunciare il suo "pieno sostegno" a quello che ha definito un "progetto importante". Con una premessa: che lei non si impegnarà personalmente.
"Voi state facendo una cosa nuova che volete allargare alla società civile pur mantenendo i propri valori e le proprie radici - ha spiegato la Marcegalia. "Io faccio l'imprenditrice ma se andate avanti su questa idea io vi sosterrò, io sarò con voi". Un discorso apertamente politico in cui l'ex numero uno degli industriali ha aggiunto che "sono molti gli italiani che vedranno in voi un progetto serio e credibile per chi ama il Paese. Vi incoraggio ad andare avanti e penso che saremo in molti al vostro fianco per dare un futuro migliore all'Italia".
FORNERO-MARCEGAGLIA-MONTIMARCEGAGLIAE poi: "Abbiamo alcuni politici che dicono di voler cambiare tutto, che pensano che Monti stia facendo macelleria sociale. Noi - dice facendo il nome di Vendola - non abbiamo niente da spartire con chi ha questa visione".
Dalla sala arrivano apllausi spella-mani. E poco dopo, parole al miele per lei arrivano da Rocco Buttiglione: "Diciamo che la Marcegaglia è la nostra Monti". Ma Emma mette le mani avanti: "Il mio non sarà un impegno in prima persona, ma vi sosterrò"
2- LA SQUADRA DEI BIG E IL MAL DI PANCIA DELLA BASE CENTRISTA
NON TUTTI VOGLIONO FARE DA PORTATORI D'ACQUA
Amedeo La Mattina per La Stampa
Per capire cosa bolle veramente nel pentolone dell'Udc bisogna parlare alla base che è venuta a Chianciano. Parlamentari, assessori, sindaci, consiglieri, semplici militanti: più di mille persone da tutta Italia che tra qualche mese dovranno mettersi in moto nel territorio per raccogliere voti per farsi eleggere o far eleggere i loro candidati. Ma l'Udc si annacqua in una lista aperta alla mitica società civile, alle associazioni cattoliche, alla Cisl (ieri Bonanni ha detto «dobbiamo agli italiani una nuova offerta politica e qui c'è tanta energia»)?
IL TACCHETTO DELLA MARCEGAGLIAApre soprattutto ai ministri del governo Monti? Le cose si complicano. Perchè va bene levare il nome di Casini dal simbolo per metterci «Italia» e fregare Berlusconi (arrabbiatissimo) che a causa degli ex An non può tornare a Forza Italia, e questo farà perdere voti al Pdl. Passi che bisogna spersonalizzare e navigare in mare aperto, poi però bisognerà fare i portatori d'acqua, a chi il consenso non ce l'ha. Insomma, i vari Passera, Riccardi, Ornaghi, Patroni Griffi, Clini, quei ministri che sono venuti nella città delle terme per dire «bene, bravi andate vanti così».
RENATA POLVERINI E LORENZO ORNAGHI CORRADO PASSERA ANDREA RICCARDISe ci saranno le preferenze gli ex democristiani, maestri del ramo, si giocheranno le loro carte liberamente. Ma se le preferenze non ci saranno, e dovranno misurarsi nei collegi, il discorso diventa antipatico. Cesa ieri dal palco ha detto ai dirigenti locali che bisogna essere «generosi» come Casini che ha fatto un passo indietro. Diciamo che Casini non è così ingenuo. Intanto ha fatto lo sgambetto a Berlusconi inserendo «Italia» nel simbolo.
Poi si sta battendo per le preferenze e non intende cancellare dal simbolo il riconoscibile scudocrociato. Anche perchè qualcun altro potrebbe utilizzarlo. Chi vuole entri nella lista dell'Udc, altrimenti gli altri si facciano una loro lista, ci federiamo e vediamo quanti voti prendono. Lui, Casini, non si candida a premier, ma punta su Corrado Passera come ponte per arrivare a riconfermare a Palazzo Chigi Monti, dopo il voto, con una grande coalizione.
PIERFERDINANDO CASINI WALTER VELTRONI CORRADO PASSERAI ministri sfilano sul palco dell'Udc. Il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi ha fatto il discorso più politico. Ha chiesto ai centristi di essere gli «eredi morali del governo Monti» e di essere un soggetto importante della buona politica. «Tre anni fa venni qui e sembravate il passato, c'era un clima preoccupato. Oggi siete molti più allegri e pronti».
Filippo Patroni GriffiOggi è il turno dell'ex presidente della Confindustria Marcegaglia e di Corrado Passera. Per ItaliaFutura non ci sarà Luca Cordero di Montezemolo ma il senatore Nicola Rossi, ex dalemiano oggi nel comitato direttivo di IF. Tra Marcegaglia e Passera si gioca la leadership del nuovo centro, ma per gli uomini di Casini nessuno può venire a casa loro a comandare.
In platea tante facce della vecchia Dc e molti giovani che vogliono la ribalta e non sono disponibili a lasciare il passo alle star del governo tecnico. Ciriaco De Mita chiude il primo giorno dell'Udc a Chianciano con la presentazione del suo libro «La storia d'Italia non è finita», con Violante e Cicchitto, moderati da Federico Geremicca. Un tuffo nel passato sulla controversa figura di Craxi e le gesta del pentapartito. Una lezione del passato mentre chi ascolta pensa a come costruire la Cosa bianca senza sbiadire in una lista in cui per loro alla fine c'è uno strapuntino.
Emma Marcegaglia Mario Monti Luigi Abete Emma Marcegaglia Mario Monti Sarah Varetto Desiree PetriniApplausi per il leader della Cisl Raffaele Bonanni, l'esponente del mondo cattolico più affine all'Udc. Anche lui ha battuto il tasto sentito delle preferenze e su una «nuova offerta politica aperta alla società e all'associazionismo». «Attenti i calcoli politici ed elettoralistici oggi, con l'antipolitica montante, valgono un bottone rotto». Ma il leader sindacale si candiderà al Parlamento? Lui lo esclude ma nelle liste del centro metterà suoi uomini. Ma quanto spazio dovrà fare l'Udc agli altri?