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    “COGL*ONA, CANTA CHE TI PASSA” – EMMA SI INDIGNA PER IL VIDEO DI INSULTI ALLA CAPITANA CAROLA E VIENE TRAVOLTA DAGLI HATER: “POVERA STRON*A. RISPETTA LA TUA NAZIONE” – IN SUA DIFESA INTERVENGONO TOMMASO PARADISO, PAOLA TURCI E FIORELLA MANNOIA – BENEDETTA PORCAROLI RILANCIA: “#FREECAROLA” – MARCO BELLOCCHIO ATTACK: “SALVINI VINCE CON LA PAURA E FACENDO QUESTO NON FA ALTRO CHE CREARLA” – VIDEO


     
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    Da music.fanpage.it

    EMMA MARRONE EMMA MARRONE

     

    (…) Era proprio un video che ritraeva le offese sessiste a Carola Rakete che la cantante aveva postato con un commento amaro: "Solo una parola. VERGOGNA. Il fallimento totale dell’umanità. L’ignoranza che prende il sopravvento sui valori e sul rispetto di ogni essere umano. Stiamo sprofondando in un buco nero. Che amarezza" aveva scritto Emma Marrone facendo riferimento proprio agli insulti che si sentivano chiaramente dal video. Insulti che inneggiavano allo stupro, per esempio. Ovviamente nei commenti su Instagram e su Twitter il risultato è stato ricevere tanti insulti, non solo critiche, ma proprio insulti personali. Uno di questi lo ha ripreso lei stessa, ripostandolo, ma non era l'unico; c'era, ad esempio, anche il genio che scriveva: "Povera stronza. Rispetta la tua nazione e la tua terra prima di aprire la bocca" (sic).

    CAROLA RACKETE CAROLA RACKETE

     

    EMMA MARRONE POST EMMA MARRONE POST

    Tommaso Paradiso, in un commento su Instagram, non nascondeva la sua amarezza, mostrando solidarietà all'amica: "Sembra davvero che tutto ciò possa provenire da un un mondo parallelo, per una falla improvvisa del sistema che ha deviato il normale corso delle cose, come se stessimo assistendo da spettatori a un film post apocalittico ambientato in un tempo x lontano da qui, lontano da noi. Ma è semplicemente reale, spaventosamente reale.

    CAROLA RACKETE CAROLA RACKETE

     

    Per l'ennesima volta ci siamo sopravvalutati, invece rappresentiamo il punto più basso e infimo della grandiosità dell'universo tutto", ma solidarietà è arrivata anche dalla stessa Paola Turci, che condividendo il tweet di Emma Marrone scriveva "Quanto hai ragione amica mia", mentre Fiorella Mannoia ha voluto ricondividere commentando così: "Concordo. Avanti, scatenatevi pure. I vostri insulti sono medaglie. @paolaturci @MarroneEmma".

    PAOLA TURCI PAOLA TURCI

     

    MARCO BELLOCCHIO

     

    Giuseppe Fantasia per www.huffingtonpost.it

     

    “L’Italia di oggi? Non ci sono dubbi: ci sono dei vincenti e ci sono dei drammi, c’è una popolazione italiana che resta affascinata solo da certi princìpi dannosi, ma a me non piace vincere con la paura”. Da Taormina, dove ha vinto ben sette premi alla 73esima edizione dei Nastri D’Argento (tra cui Miglior Regia e Miglior Film) con “Il traditore”, Marco Bellocchio, uno dei registi più schierati ed amati del nostro Paese, dice la sua sull’arresto della comandante della nave Sea Watch Carola Rackete, “una comandante fuorilegge”, come l’ha definita su Twitter il ministro Matteo Salvini, evidenziando che “giustizia è fatta”.

     

    “Salvini vince con la paura e facendo questo non fa altro che crearla”, aggiunge Bellocchio, regista di film cult (“I pugni in tasca”) e impegnati (“Buongiorno notte”). “I veri vincitori, lo sport lo insegna, non vincono con la paura. Le opposizioni politiche? Hanno bisogno ancora di molto tempo per organizzarsi e dare una risposta ai vincitori”.

    mannoia mannoia

     

    Con il suo ultimo film, presentato un mese fa al Festival del Cinema di Cannes dove ha ricevuto un quarto d’ora di applausi, Bellocchio, ottant’anni il prossimo novembre, ha raccontato l’ultimo ventennio italiano del ’900 attraverso l’epopea del pentito mafioso Tommaso Buscetta, ben interpretato da Pierfrancesco Favino, anche lui vincitore del Nastro per il Miglior Protagonista assieme a Luigi Lo Cascio e Fabrizio Ferracane (Miglior attori non protagonisti), alla sceneggiatura, al montaggio e alla colonna sonora.

     

    “Mi interessa il personaggio di Buscetta perché è un traditore”, spiega Bellocchio, ma in verità chi ha veramente tradito i “principi sacri” di Cosa Nostra non è stato lui, ma Totò Riina e i Corleonesi. Sono due modi opposti di tradire. Nella storia tradire non è sempre un’infamia. Può essere una scelta eroica. I rivoluzionari, ribellandosi all’ingiustizia anche a costo della vita, hanno tradito chi li opprimeva e voleva tenerli in schiavitù”.

    tommaso paradiso foto di bacco tommaso paradiso foto di bacco

     

    “Non ho fatto un film politico, ma un film personale in cui senza nessuna idea di eroismo si parla di storie che io sento personalmente. È un film romanzesco in cui c’è una drammaturgia personale e classica. Ho voluto raccontare delle verità storiche con il mio sguardo. I temi e i personaggi nella storia italiana sono così importanti e mostrati in un certo modo attraggono il pubblico. Ribadisco che è un film personale, perché alcuni tipi di delitti da me rappresentati nel film, li ho visti dall’interno (ad esempio la tragedia di Falcone ripresa da dentro la vettura prima e durante l’esplosione), raccontando qualcosa che colpisce lo spettatore”.

    BENEDETTA PORCAROLI BENEDETTA PORCAROLI

     

    Buscetta è al centro della storia e dell’interesse del regista, questo è chiaro, ma lo sfondo entro il quale Buscetta si è mosso e dal quale ha poi provato a fuggire andandosene in Brasile e tradendo, appunto, parlando per quarantacinque giorni proprio con Giovanni Falcone fino a far scattare i 366 mandati di cattura.

     

    “Non c’è mai l’esaltazione del personaggio, c’era questo rischio. Non è un eroe, gli eroi sono altri, lui ha dato cose molto importanti che sono stati utili prima di tutto a sé stesso. Facendo questo, ha salvato sé stesso, la sua famiglia e il suo fisico”.

    marco bellocchio foto di bacco (2) marco bellocchio foto di bacco (2)

     

    “L’ho personalizzato con questo film – aggiunge – e il pregio è aver personalizzato una storia che non era facile fare. Buscetta viene visto così senza malanimo, senza volerlo condannare e senza voler simpatizzare con lui perché è un eroe maledetto”. Bellocchio affascinato dal male? “Assolutamente no”, ci risponde. “È una problematica puntuale quando si affrontano personaggi così ambigui, si pensi a quello che accadeva ne Il Padrino, dove c’erano mafiosi raccontati in modo troppo simpatico. Qui ci sono contraddizioni econtroveleni di un uomo che non è un eroe, ma un collaboratore che dice e fa solo per salvare sé stesso”.

     

    CAROLA RACKETE CAROLA RACKETE marco bellocchio foto di bacco marco bellocchio foto di bacco

    “Non ho negato la Storia e il teatro, da me rappresentato con le scene dei processi – conclude - perché ho amato molto il teatro ma non ci sono mai riuscito ad entrare professionalmente dentro. La lettura delle condanne, poi, con il sottofondo la musica di Verdi, dimostra che l’opera va oltre la Sicilia e riguarda l’Italia”.

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