EMMANUEL MACRON MATTEO RENZI
DAGOREPORT
Respinto con perdite. L’ultima missione internazionale del Ducetto ha dato gli stessi risultati delle precedenti: un fallimento. Quasi come il viaggio in treno, dove fa notizia solo per i fischi che raccoglie alle stazioni.
Emmanuel Macron, infatti, pur ricevendolo all’Eliseo gli ha sbattuto la porta in faccia. Un bel risultato per il “curatore” dell’iniziativa: il baldo giovane Giuliano da Empoli che, dopo aver fatto l’assessore alla Cultura con Matteo a Firenze, si è trasferito da tempo sui Lungo Senna.
Giuliano Da Empoli Renzi
Il presidente francese ha respinto l’idea di Matteo di creare un unico gruppo nel Parlamento europeo. Il Ducetto vuole lasciare il Pse dove si sente ospite: a Strasburgo parteggiano più per Bersani che per lui. Così, ha provato a cercare un’ennesima “terza via” con Macron, senza avere però nessuno dei due lo standing internazionale di Tony Blair.
Matteo pensava che due giovani e belli leader europei (sebbene uno più grasso ed un altro più in forma) avrebbero potuto rappresentare una “vetrina” interessante, anche in vista del voto di primavera. Ma il toy boy di Brigitte gli ha detto di “no”: non ci pensa proprio ad unire la sua immagine alla sua.
parlamento europeo
Non solo. Gli avrebbe ricordato che mentre lui ha conquistato l’Eliseo, lui non riuscirà nemmeno ad accomodarsi a Palazzo Chigi. In più, la Francia non ci pensa affatto a fare un’alleanza strategia e strutturata con l’Italia. Nonostante le difficoltà della Merkel, Parigi preferirà sempre Berlino a Roma.
Ne consegue che l’unica apertura concessa da Macron è stata: se proprio lo vuoi ti posso rappresentare, o meglio posso rappresentare io l’Italia, al banchetto con la Germania. Una formula che se trasferita dalla Politica all’Economia, significa che la “grandeur” francese punta ad estendersi ancora di più nella Penisola.
MERKEL MACRON