Enrico Vanzina per “il Messaggero”
enrico vanzina
Oggi ho deciso di fare il critico cinematografico. Non lo faccio mai, per rispetto dei miei colleghi, ma ogni tanto mi prende la smania di ragionare sul cinema. Stavolta l' occasione mi viene data dal nuovo film di Gabriele Muccino A casa tutti bene che sta ottenendo un grande successo di pubblico nelle sale. La critica, invece, è stata abbastanza tiepida.
D' altronde io ne so qualcosa sulla mia pelle: mettere insieme critica e pubblico è un'equazione complicata.
Sbaglia il pubblico o sbagliano i recensori? In questo caso credo siano i recensori. Ha ragione il pubblico. E vi spiego perché. Con queste premesse vi sembrerà strano sentirmi iniziare così: il film di Muccino non è un bellissimo film. Ma non sempre un film riuscito deve essere per forza bellissimo. Un film è tante cose. E il film di Muccino è addirittura tantissime cose. Cominciamo da lui, il regista.
gabriele muccino sul set di a casa tutti bene
Lo dico forte e chiaro: Gabriele Muccino, rispetto a circa il novanta per cento dei registi italiani, è di un' altra categoria. Ha talento, tecnica, sensibilità. Gioca con le scene, con gli attori, con le inquadrature, come sanno fare Messi o Ronaldo con il pallone. Un fenomeno. A lui riescono cose che altri nemmeno provano a fare. Perché lui ha il dono del cinema puro.
Che significa immagini, miste a parole e musica. Faccende che Muccino padroneggia con semplicità. In questo film, dopo qualche inciampo nei suoi film americani precedenti, Gabriele torna a giocare da vera star della regia. Clap clap clap!
gabriele muccino sul set di a casa tutti bene
Veniamo agli attori. Tutti in grandissima forma. Tutti credibili, bravissimi, se fossi davvero un critico direi intensi. Sono bravi gli uomini e bravissime le donne. Del gruppone la migliore mi è sembrata Giulia Michelini, un po' defilata all' inizio ma poi, con una scena, riesce ad impadronirsi della Scena tutta. Però, ripeto, tutti i protagonisti, anche quelli adolescenti, sono perfetti. Dei perfetti...conosciuti. La musica? Ottima.
Sia nella partitura di Nicola Piovani che nelle canzoni, usate con sapienza nel corso della storia. Fotografia, scenografia e montaggio sono di alto livello. E di grande livello è anche l' aspetto produttivo (bravo Marco Belardi) che ha messo insieme il tutto con coraggio e professionalità. Dopo queste lodi (sincere) cosa impedisce al film A casa tutti bene di non essere bellissimo? Forse un po' la storia. Una storia emblematica del mondo di oggi e dei rapporti di coppia e di famiglia. Muccino li affronta con il suo solito taglio melodrammatico, addolcito da un po' di commedia, sparando sul pubblico un numero impressionante di scene madri.
gabriele muccino sul set di a casa tutti bene con stefano accorsi
Per essere una storia emblematica lo è forse troppo. È un sonoro schiaffo alla Famiglia. Una catena di guai e disgrazie secondo me non sempre veritieri, esistono anche famiglie felici. Però questa è la miscela del successo. Uno entra al cinema pieno di guai personali e vedendo il film si dice che in fondo i guai degli altri sono peggiori. E si rassicura. Un mio amico ha visto il film e ha sentenziato: «Una famiglia di matti». Gli ho chiesto: «Ma ti è piaciuto il film?». E lui: «Moltissimo». Ha ragione è un ottimo film.