enrico vanzina
Enrico Vanzina per il Messaggero
Ho sentito spesso parlare della elaborazione di un lutto. In questi giorni, dopo la dolorosa scomparsa di mio fratello Carlo, questa elaborazione mi tocca da vicino.
Ma cosa significa? Significa che molti di noi negano la scomparsa di una persona amata, non l' accettano, vengono invasi da tristezza, rabbia e non riescono a ritrovare l' equilibrio necessario per affrontare il futuro. Altri, invece, tendono a rimuovere il dolore mostrandosi forti, oppure non esprimendo affatto questo dolore, tenendolo congelato dentro.
La elaborazione di un lutto, quindi, è un processo complesso perché spesso noi non accettiamo la morte e la consideriamo una nemica da evitare e da rimandare il più possibile.
sordi carlo enrico vanzina
Invece, bisognerebbe comprendere che morire non è la fine della vita, ma fa parte della vita e anche il lutto è un vissuto naturale e non va trasformato in un' esperienza patologica. Queste considerazioni riguardano soprattutto la psicologia. Ma la vita non si spiega solo con la psicologia. Esistono altri fattori che regolano l' equilibrio dell' esistenza. Il più importante è quello delle emozioni. Nel mio caso, per esempio, l' emozione collettiva che ha provocato la notizia della scomparsa di Carlo mi è stata di grande aiuto.
Intorno a lui, al suo ricordo, si è stretta una immensa comunità di persone, a livello nazionale, che mi ha testimoniato la sua profonda tristezza e sofferenza con lettere, messaggi vocali, telegrammi, sms, whatsap.
enrico e carlo vanzina con steno
Migliaia di messaggi.
Rispondere a tutti mi è stato impossibile e approfitto della rubrica per ringraziare queste persone con commozione e affetto. Poi c' è stata la grande narrazione fatta dalla carta stampata, dalle televisioni, dalle radio. Anche qui il coinvolgimento dei miei colleghi mi ha emozionato.
Infine, tutti i giorni, Carlo viene ricordato in tutta Italia con rassegne dei nostri film. Tutto ciò, lo ripeto, mi è di grande aiuto. Sono cose che fanno e faranno vivere mio fratello per sempre. Ho tenuto per ultima la cosa più emozionante di tutte.
L' affetto della gente. Del popolo.
enrico e carlo vanzina
Delle persone semplici che continuano a fermarmi per strada, ad abbracciarmi, a dirmi all' orecchio parole di vero conforto. Ne ricordo due, in particolare. Mentre uscivo prestissimo da casa si è fermato un automezzo dell' Ama. Sono scesi due operatori in divisa.
Due romani veri, schietti. Li vedo spesso la mattina e li saluto sempre con simpatia. Ma quella mattina mi hanno consegnato una letterina. L' ho letta davanti a loro. Diceva. Signor Vanzina, suo fratello era uno di noi. Uno che lavorava onestamente e faceva lavorare tanta gente. In più era anche un fenomeno nel suo lavoro. Ci ha fatto ridere e adesso ci sta facendo piangere.
Enrico e Carlo Vanzina
Per me una lettera così vale più di un romanzo di Proust. Certo, questa coda emotiva che non si ferma ha anche dei lati negativi.
Ogni volta che qualcuno mi avvicina dentro di me si riapre quella ferita dovuta alla consapevolezza dell' assenza definitiva della persona più importante della mia vita. No so se riuscirò mai ad elaborare questa amputazione. Ma questo succede a tutti quelli che perdono le persone amate. E come tutti mi piego di fronte al doloroso mistero dell' esistenza
enrico vanzina e gigi proietti Paolo Genovese con Enrico e Carlo Vanzina enrico vanzina con la moglie enrico vanzina enrico e carlo vanzina con roberto d agostino steno la mostra carlo e enrico vanzina foto andrea arriga carlo verdone e enrico vanzina steno con i figli carlo ed enrico vanzina carlo verdone con enrico vanzina foto andrea arriga enrico vanzina verdone, cecchi gori, carlo e enrico vanzina foto andrea arriga cristian de sica e enrico vanzina Enrico Vanzina