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"Cosa ci insegna il caso di Fausto Brizzi? Innanzitutto di coltivare l’esercizio del dubbio, sempre. Poi che i processi, se ci sono le prove, si fanno nelle aule dei tribunali". Vittorio Sgarbi, con un post su Facebook, difende il regista accusato di molestie: "Brizzi è stato invece crocifisso sui social, additato come un mostro. Pagando un prezzo altissimo: una reputazione di uomo e regista distrutta in poche ore, la disdetta dei contratti cinematografici, gli insulti di milioni di imbecilli che, come iene sulla preda, per giorni e giorni lo hanno maciullato. Mettendo a dura prova anche l’integrità della sua famiglia, salvaguardata invece da una donna intelligente e forte come Claudia Zanella".
Ovviamente, sottolinea Sgarbi, "di questa violenza non pagherà nessuno. Non pagheranno gli investigatori e i magistrati che, senza alcuna remora, hanno consentito che indagini preliminari su accuse così infamanti, diventassero di dominio pubblico, senza preoccuparsi del rischio gogna". E non pagheranno nemmeno "le ragazze che lo hanno accusato ingiustamente. Ragazze che spesso utilizzano la loro avvenenza, consapevolmente, come arma di persuasione o di ricatto". Problema che Sgarbi ha risolto così: "Faccio firmare alle donne che mi concupiscono una liberatoria: “La sottoscritta Vanessa... dichiara di fare sesso liberamente con Vittorio Sgarbi senza nulla a pretendere in cambio...".
vittorio e elisabetta sgarbi alla fondazione cavallini sgarbisgarbi e dagoSGARBI A SUTRIVITTORIO SGARBI
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