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    CONTI SPICCIOLI (MA AZZECCATI) - ENRICO ZANETTI (EX VICEMINISTRO DELL'ECONOMIA): ''CON LA PUBBLICAZIONE DEL DECRETO RILANCIO SAPPIAMO CHE SE SEI PENSIONATO O DIPENDENTE PUBBLICO, SEI TUTELATO DAL BILANCIO DELLO STATO AL 100%; SE SEI DIPENDENTE PRIVATO, ALL’80%; SE SEI AUTONOMO TRA LO ZERO E IL 20%. SE, QUANDO BISOGNA DIVIDERSI LE PERDITE, IL TRATTAMENTO È COSÌ DIVERSO, PERCHÉ DOVREBBE ESSERE UGUALE QUANDO CI SONO REDDITI DA TASSARE?


     
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    enrico zanetti sottosegretario all economia enrico zanetti sottosegretario all economia

    Il post di Enrico Zanetti, ex viceministro dell'Economia e delle Finanze nel governo Renzi (Scelta Civica) e tributarista, da www.startmag.it

     

    Con la pubblicazione del Decreto Rilancio abbiamo il quadro completo.

     

    E questo quadro ci dice in modo chiaro che, anche se scoppia il finimondo, scattano queste differenze:

     

    – se sei pensionato o dipendente pubblico, sei tutelato dal bilancio dello Stato al 100%;

     

    – se sei dipendente privato, sei tutelato dal bilancio dello Stato all’80%;

     

    – se sei autonomo sei tutelato dal bilancio dello Stato tra lo zero e il 20%.

     

     

    Bisogna prenderne atto, tutti.

     

    E soprattutto bisogna, tutti, trarne in modo serio le logiche conseguenze.

     

    Se, quando bisogna dividersi le perdite di un lockdown fatto per tutelare la salute di tutti, il trattamento è così diverso, perché dovrebbe essere invece uguale il trattamento quando ci sono redditi da tassare invece che perdite da dividere?

     

    Una dual tax al 15-20% per tutti è irrealizzabile, ma è assolutamente possibile su quel 7% di redditi di lavoro autonomo e di impresa che questo ricevono quando è il momento di ristorare i redditi perduto invece che tassare i redditi conseguiti.

     

    Gualtieri Conte Gualtieri Conte

    Va riconosciuto che l’idea che la Lega aveva avviato nel 2018 (e da cui questo governo ha fatto un passo indietro invece che farne altri in avanti) non è affatto sbagliata, né tanto meno iniqua (semmai ripristina pari condizioni “nel bene e nel male”) e merita di essere ripresa e sostenuta sul piano politico e tecnico, con onestà intellettuale e senza essere prevenuti.

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