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eric schmidt
Chissà se la notizia è arrivata alle orecchie di Tim Berners-Lee, il fondatore che ha donato al mondo il World Wide Web e che appena un mese fa in un’intervista dichiarava: “Internet ha tradito l’umanità”. Chissà se Tim ha sentito le parole di Eric Shmidt, che preconizzano un futuro ancor più drammatico e cupo per la rete.
Secondo Schmidt, che non è un Morozov qualunque, ma l’ex amministratore delegato (ora executive chairman) di Google, entro il 2028 Internet sarà di proprietà degli Stati. O meglio, sarà diviso in due: una parte sarà governata dalla Cina, l’altra dagli Usa.
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“È un processo che sta già avvenendo, secondo Schmidt, con il cosiddetto “Great Firewall of China”, la grande muraglia con cui il regime di Pechino sta bloccando i servizi più popolari della rete, censurandoli ai propri cittadini. Allo stesso tempo il Dragone sta investendo sulle alternative, come Baidu o Weibo, di fatto al servizio del partito del Partito comunista. Cioè, al servizio del presidente a vita Xi Jinping.
Secondo Schmidt, che a parlato a margine di una conferenza tecnologica al Village Global VC di San Francisco, è assai probabile che Internet entro dieci anni non sarà frammentata, ma che avrà “due voci chiare e separate: una biforcazione tra una rete cinese e una non cinese guidata dall’America”.
TIM BERNERS LEE
“Se si guarda alla Cina, la grandezza delle compagnie e dei servizi che stanno creando, alla ricchezza che si sta accumulando. È fenomenale. L’internet cinese è una grandissima percentuale del pil di quel paese, ed è un numero bello grosso, all’incirca la stessa percentuale degli Stati Uniti (e anche qui è un numero bello grosso)” .
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I servizi aumenteranno, ma allo stesso tempo è improbabile che la censura cali. Per questo Pechino creerà una propria versione dell’internet alternativa, che le possa permettere di inasprire i controlli e i blocchi. “Il fatto che ci sia questa leadership cinese nei prodotti e nei servizi online è pericoloso, perché con quella leadership arriva il blocco totale”. La negazione dell’essenza stessa di Internet.
Già a gennaio Schmidt aveva avvertito l’opinione pubblica delle sue preoccupazioni sul ruolo primario di Russia e Cina sull’intelligenza artificiale, che starebbe aiutando quei paesi a “conquistare il mondo”.
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