Francesco Velluzzi per La Gazzetta dello Sport
Erjona Sulejmani e Dzemaili
E quindi si finse giornalista...
«Le dissi che volevo fare un' intervista. Erjona l' avevo vista sui social, mi aveva colpito tanto. Poi ci vedemmo e capimmo che facevamo l' uno per l' altra. Stiamo insieme da tre anni e mezzo, da 22 mesi con noi c' è Luan. Ma ora Erjona è più famosa di me».
Blerin Dzemaili è l' uomo copertina del Bologna che domani aspetta il Napoli, la squadra in cui la mezzala svizzera che sognare la città fa, soprattutto con i suoi ultimi gol (5 in tutto), ha giocato tre campionati, con Mazzarri e Benitez.
Ma sua moglie, la Wag più bella di Euro 2016, Miss Albania, fa impazzire il mondo dei social. E ora sbarca in quello della moda, già frequentato da modella, con una linea di costumi da bagno:
«Si chiama Juice, a marzo si parte» dice lei. «La sosterrò, è brava, crede in quel che fa, come me». Sono belli e semplici, si amano.
Geloso?
«Poco, anche se lei pensa il contrario. Mi fido molto di lei».
Come si sente da calciatore tra i più invidiati?
«Mi fanno le battute gli amici, ci rido su».
Con chi divide la camera al Bologna?
«Con Mattia Destro».
Bella lotta, anche la moglie Ludovica non scherza...
Erjona Sulejmani
«Eh sì. In camera ci guardiamo un film, parliamo un po', la play l' abbiamo abbandonata. Ora i calciatori guardano più alla famiglia. Io ho dovuto interrompere gli studi e mi dispiace, non ero ricco, papà ha sempre fatto il muratore. Ci ha portati in Svizzera e io ce l' ho fatta. Quando sono andato in Premier mi sembrava un sogno».
Che si stava spezzando...
«Al Bolton mi feci male: crociato e menisco, non vedevo la luce».
Poi?
«Mi ha comprato Urbano Cairo, al Torino. È l' uomo che più ha creduto in me con Mauro Pederzoli».
Dopo un anno, però va a Parma.
«Trovo Guidolin, un maestro».
Il più importante?
«No, l' allenatore a cui devo di più è Lucien Favre, quello del Nizza. Dovreste andare a intervistarlo. L' ho avuto a Zurigo, a due tocchi con lui non vincevi mai, è stato pure un gran fantasista».
Non torna con lui?
«Vorrebbe, ma va sempre in squadre che non hanno soldi».
In una squadra con i soldi è arrivato prima lei, al Napoli nel 2011: per 9 milioni. Ha vinto due coppe Italia, ha fatto la Champions, poi il distacco.
«Mi volle Riccardo Bigon, che mi ha rivoluto qui a Bologna. Sono stati tre anni importanti.
Ho fatto il mediano e la mezzala. Dicono che tanta gente non vuole andare a Napoli, che si vive male. Smentisco tutti: si sta bene, mai avuto problemi. Il mio amico era Paolo Cannavaro, la persona più brava incontrata nel calcio in Italia»
È' vero che ci torna spesso?
«Sono pazzo della mozzarella e della pizza. E ho tanti amici, Giupi tra tutti. Ho avuto grandi gioie, come la finale di coppa Italia vinta con la Juve nel 2012».
Erjona Sulejmani
Anche qualche dolore, però.
«L' ultimo anno. Giocai meno, ma non è vero che non voglio stare in panca. Più gioco, più rendo, questo sì. E non è vero che non andavo d' accordo con Benitez, da lui ho imparato molto. Se non gioco, prima di tutto faccio un esame di coscienza, non penso di stare antipatico al tecnico. E l' ultimo anno ho sbagliato qualche atteggiamento, mi arrabbiavo. E ho capito che la storia era finita».
Altro trasloco: al Galatasaray.
«Mi volle Prandelli, andai all' ultimo giorno di mercato.
Mi utilizzava da mezzala, il ruolo che preferisco, a sinistra, anche rispetto a quello di mediano a due. In Nazionale mi fanno fare il trequartista, non mi piace, non ho i tempi. Tornando al Gala, andato via Prandelli era più dura, mi feci male, e i turchi preferiscono i turchi. Ma ho vinto titolo e coppa».
dzemaili
Meglio tornare in Italia
«Sì al Genoa. Con Gasperini bene, è bravo, giusto riconoscergli i meriti».
Ma il Bologna e Saputo avevano deciso di puntare su di lei. Che fa parte del progetto Montreal Impact dove poi andrà.
«C' è feeling con Saputo. Ha capito che do tutto e che sono semplice. Se Napoli è stato il top, Bologna mi fa dire che non mi sono mai sentito così importante. C' è un allenatore che capisce i giocatori, ieri ci ha dato riposo di giovedì, sembra strano, invece no, avevamo fatto tre giorni intensi.
Donadoni può stare a lungo e fare grandi cose, se sogna il Milan, dove è stato importante, dico che lo merita. Ma pure il Bologna può diventare una big. Guardate i lavori qui a Casteldebole, un grande centro sportivo che cresce, c' è il restyling dello stadio, lo sviluppo del marketing».
DZEMAILI 5
Parla quasi da dirigente.
«Forse un giorno lo farò»
Dove vivrete con Erjona?
«A Lugano».
Si sente svizzero, insomma.
«Assolutamente. Ma i miei ora sono tornati in Macedonia».
Per chi tifava da piccolo?
«Borussia Dortmund e Milan».
Ma domani c' è il Napoli. Si può battere?
«Devi sbagliare poco, stare attento agli inserimenti e non concedere spazi. E occhio ad Hamsik, intelligente come pochi».
Erjona Sulejmani