Federico Capurso per “la Stampa”
ALESSANDRA BONACCORSI
Anche intorno a una semplice polizza vita si possono intrecciare vicende politiche e burrascose storie sentimentali. Come è accaduto all' ex capo della segreteria Salvatore Romeo, che ne avrebbe regalata una a Virginia Raggi prima che venisse eletta a sindaco di Roma, la stessa polizza che però, probabilmente, prima apparteneva a un' altra donna,
Alessandra Bonaccorsi, ex-consigliera municipale del M5S. Bonaccorsi, lei sapeva dell' esistenza di questa polizza?
«Certo, la conoscevo, ma me ne ero dimenticata. Io e Salvatore, cosa che non avevo reso pubblica, fra febbraio 2013 e agosto 2014 abbiamo avuto una storia sentimentale. Dopo 6 o 8 mesi di frequentazione mi chiamò e mi diede una cartelletta con tutte le informazioni bancarie».
La Raggi sostiene di non aver mai saputo di alcuna polizza
virginia raggi sul tetto del comune con salvatore romeo
«Ricordo però che Salvatore non l' aveva fatta solo a me, ma anche ad un paio di suoi vecchi amici. E ogni volta aveva messo a conoscenza il diretto interessato, davanti a un caffè, dandogli tutte le informazioni necessarie. Ora che ci penso, non escludo che la polizza girata a Raggi sia proprio la mia»
E che impressione si è fatta, quindi, della vicenda?
«Che questa storia fa schifo a livello politico, per il giro di soldi. Con me aveva anche un senso umano, oltre a stare insieme, al tempo, ho un figlio e il padre è morto. Ma con la Raggi, da cittadina, non la capisco proprio».
SALVATORE ROMEO E VIRGINIA RAGGI
Con Romeo, oltre alla storia sentimentale, ha anche condiviso una passione politica. Di lui che idea si è fatta?
«È una persona limpida e mi stupirebbe se da questa storia ne uscisse male. Quando ci frequentavamo, ai tempi di Ignazio Marino, era già un attivista e dava sempre una grande mano ai consiglieri dei cinque stelle, tra cui la Raggi e il suo ex vicesindaco Daniele Frongia. All' interno del Comune, il vero consigliere era lui perché loro erano totalmente inesperti».
Si spieghi meglio
«Lui gli diceva tutto: cosa fare, come farlo e quali interrogazioni presentare. Ricordo che gli telefonava il consigliere Enrico Stefàno dicendogli che non capiva un documento e lui attraversava Roma per aiutarlo. Io mi arrabbiavo, gli dicevo: "Fai da servo e loro neanche ti dicono grazie o ti guardano in faccia". Poi, evidentemente, è stato ricompensato».
Anche lei ha avuto un suo posto in municipio con i Cinque stelle
ALESSANDRA BONACCORSI1
«Io sono stata nei Cinque stelle solo un anno, ma gli attivisti mi odiavano perché non partecipavo ai banchetti. Mi seguivano e mi minacciavano. L' unico a difendermi era il deputato Stefano Vignaroli. Venne durante una riunione degli attivisti e disse loro che facevano schifo. Poco dopo uscii dai cinque stelle ed entrai nel gruppo misto. Allora smisero di perseguitarmi».