ANTONIO ESPOSITO
(ANSA) - "Sono radicalmente false" le dichiarazioni, anticipate da alcuni organi di stampa, rese dai dipendenti di un albergo di Ischia al difensore di Silvio Berlusconi nell'ambito di indagini difensive e che tirano in ballo il giudice Antonio Esposito, presidente della terza sezione feriale della Cassazione che nell'agosto del 2013 emise la sentenza di condanna nell'inchiesta Mediaset per frode fiscale. Lo sostiene in una nota l'avvocato Antonio Grieco, legale di Esposito.
"Le tre persone assunte a verbale dal legale di Berlusconi - afferma la nota - sono tutti dipendenti (un bagnino termale, un cameriere, uno chef), dell'albergo di proprietà di Domenico Siano, già sindaco di Lacco Ameno, senatore di FI, coordinatore regionale di FI, molto legato a Silvio Berlusconi al punto da farsi delegare come ufficiale dello Stato Civile per celebrare le nozze della sorella della fidanzata del Berlusconi, con costui testimone di nozze" Il legale del giudice Esposito afferma, inoltre, che il suo assistito "venuto a conoscenza di tali dichiarazioni anni dopo nel corso di un giudizio civile da lui promosso nei confronti del Berlusconi dopo aver azionato la procedura di mediazione, ha sporto formale querela nei confronti dei dichiaranti presso la Procura della Repubblica di Napoli ove è pendente il procedimento".
Domenico De Siano
Nella querela si è evidenziata "l'assurdità e l'evidente inverosimiglianza di dichiarazioni secondo cui era "ricorrente"(testuale) che il giudice Esposito "all'ingresso del ristorante invece di dire buonasera, era solito affermare "ancora li devono arrestare?" riferendosi a Berlusconi ed al mio datore di lavoro"(testuale). In querela si evidenziava ancora l'assurdità di dichiarazioni secondo cui, in tutte le parti dell'albergo, "ristorante", "direzione", "patio", Esposito era solito pronunziare gravissime espressioni di estrema volgarità nei confronti del Berlusconi".
Berlusconi in tribunale