Filippo Facci per “Libero Quotidiano”
FILIPPO FACCI CON SIGARETTA
C'è qualcosa che stride in un Paese che bastona con una multa di ventimila euro due ragazzi beccati a fare sesso in strada, beninteso di notte: ventimila euro, ripetiamo, una cosa che per due giovani può essere roba da mutuo.
Un paio di giorni fa è successo a Mestre: qualcuno li ha visti e anche filmati (quindi tanto discreti non dovevano essere) e ha chiamato le forze dell'ordine. Lui trentenne, lei ventenne, entrambi italiani, nemmeno troppo appartati: hanno officiato davanti alla vetrina di un negozio (chiuso) dove però qualche passante li ha visti, e probabilmente l'atto lo contemplava nella sua esibita spudoratezza.
SESSO PER STRADA
Un'aperta bravata. Mentre qualcuno li filmava col cellulare, i due infatti hanno proseguito con noncuranza sino all'arrivo degli agenti di polizia, allertati evidentemente da qualcuno. A parte l'umana curiosità di chiedersi chi sia disposto a chiamare la polizia perché vede due ragazzi che scopano, di fatto la pattuglia è arrivata e li ha sorpresi ancora nudi, o quasi, ergo li ha invitati a rivestirsi e poi li ha multati per «atti osceni in luogo pubblico». Ventimila euro.
Ora: è almeno dal 2017 che si scrive che «il sesso in pubblico è la moda dell'estate», e l'impressione è che l'unica moda (tendenza) sia quella dei giornali appunto di scriverne, possibilmente pubblicando foto e filmati. Ma perché ventimila euro? Non è un po' tanto? E poi perché - casistica alla mano - sempre ventimila? Parliamo di un reato, «atti osceni in luogo pubblico», che è stato depenalizzato nel 2016 e che la giurisprudenza riferisce esclusivamente alla sfera della sessualità e alla sua percezione da parte altrui.
FILIPPO FACCI
Atto osceno però non significa solo accoppiarsi in pubblico, ma comprende anche mimare o richiamarsi all'atto sessuale con «atteggiamenti licenziosi che offendono il senso di riservatezza», ha stabilito la Cassazione nel 2015. Poi basta sfrugugliare su internet e le costanti sembrano sempre due: la multa di ventimila tondi e prevalenza di coppie beccate nel Nordest: il che, più che una propensione porcellonesca per area geografica, evidenzia la propensione di un'area geografica nel sanzionarla.
Sesso per strada
Nell'ottobre 2018 un 42enne della provincia di Treviso si era appartato con una 24enne romena (forse una prostituta, per la legge è lo stesso) nel parcheggio del cimitero maggiore di Padova, che non pare il luogo migliore per esibirsi: ma i carabinieri, dediti a cosiddetti «controlli antiprostituzione» (classico non senso, visto che la prostituzione non è illegale), li hanno sorpresi in flagranza e condannati per «atti osceni in luogo pubblico»: ventimila euro senza passare dal giudice, sanzione amministrativa.
filippo facci
A Vicenza una cosa molto simile: due giovani stavano scopando in pieno giorno dentro un'auto parcheggiata in periferia (non aveva l'aria dell'esibizione, ma della mancanza di alternative) ed eccoti la multa di ventimila euro esatti. Probabilmente sono stati troppo disinvolti: qualche passante li ha visti - lei vicentina di 24 anni, lui americano di 23 - anche perché avevano addirittura abbassato i finestrini per far entrare un po' d'aria.
Ma non c'è solo il Nordest: anche a Olbia nel luglio scorso un barista sassarese di 25 anni è stato addirittura arrestato dai carabinieri perché nottetempo faceva sesso in strada con una 20enne. Il problema è che il sassarese ha reagito male alla richiesta di documenti, e oltre ai ventimila euro si è beccato anche le manette.
SESSO IN STRADA A GENOVA
LA STESSA CIFRA
Ma, ripetiamo: perché proprio ventimila? Non ricordiamo sanzioni amministrative esatte con altrettanta solerzia, né si può parlare di «pericolo sociale» benché si tratti quasi sempre, non c'è dubbio, di esibizionisti incalliti o che cercavano il brivido della sfrontatezza. Oltretutto l'articolo 527 prevede una sanzione pecuniaria «da euro 5.000 a euro 30.000»: che cos' è questa regola dei ventimila euro? La giurisprudenza dei carabinieri? Perché invece mai 5000? Oppure 30mila?
filippo facci
C'è anche la possibilità che due tizi non sapessero di essere visti, insomma mancasse la precisa intenzione di offendere l'altrui pudore: può capitare al cinema, ma anche in una strada o una piazza, un club, un circolo, un ospedale: nel qual caso la sanzione va solo da cinquantuno a trecentonove euro: ma la si applica mai?
SESSO IN STRADA A NAPOLI
Servirebbe una casistica, perché sui giornali finiscono sempre e solo i flagranti dei ventimila. Si hanno poche notizie anche dei casi più gravi, quelli che riscivolano nel penale: accade quando il reato sia compiuto presso luoghi frequentati da minori: qui c'è la galera, da quattro mesi a quattro anni. E poi ci sarebbe da distinguere dal reato di «atti contrari alla pubblica decenza»: riguardano condotte di minor gravità rispetto agli atti osceni.
sesso per strada a via margutta DA REPUBBLICA
Tre esempi. Se scopi in macchina e qualcuno ti vede, fanno ventimila euro: atti osceni, sanzione amministrativa, no carcere. Se fai pipì in strada davanti a una scuola e qualcuno ti vede, fanno da cinquemila a diecimila euro: atti contrari alla pubblica decenza, amministrativa, no carcere. Se ti masturbi davanti a una scuola e qualcuno ti vede, galera. Siamo instransigenti solo se c'è di mezzo il sesso, insomma.
SESSO ORALE IN STRADA A CASERTA SESSO IN STRADA A NAPOLI SESSO IN STRADA A NAPOLI SESSO IN STRADA A NAPOLI sesso in strada a napoli fuorigrotta 5 SESSO IN STRADA A GENOVA