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    ESSERE IL GIANNI LETTA DI RENZI È UN OTTIMO AFFARE, PERCHÉ MOLTIPLICA IL BUSINESS PER OLTRE 3 VOLTE IN 12 MESI. NE SA QUALCOSA MARCO CARRAI, EMINENZA GRIGIA DEL PREMIER - IL VOLUME D’AFFARI DELLE COMMISSIONI È SCHIZZATO DA 1,72 MILIONI DEL 2013 A 5,7 MLN. L’UTILE DAI MISERI 46MILA € DEL 2013 È BALZATO A 1,5 MILIONI


     
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    Andrea Giacobino per il suo blog,  https://andreagiacobino.wordpress.com/

     

    NARDELLA RENZI CARRAI NARDELLA RENZI CARRAI

    Essere il Gianni Letta di Matteo Renzi è un ottimo affare, perché moltiplica i tuoi business per oltre 3 volte in 12 mesi. Ne sa qualcosa Marco Carrai, eminenza grigia del presidente del consiglio che alla fine del 2012 aveva lanciato la sua prima avventura imprenditoriale sotto il nome di Cambridge Management Consulting Lab (Cmcl) e che alla fine del suo secondo anno di attività mostra di aver acquisito un significativo volume di fatturato, in netta crescita.

    RENZI CARRAI RENZI CARRAI

     

    La società a responsabilità limitata, che ha sede legale a Firenze, ma uffici lussuosi in un bel palazzo milanese tra visa Marina e corso Venezia, vede Carrai presidente con deleghe e socio al 21% mentre l’amministratore delegato è Renato Sica, con un passato nella consulenza fra Arthur D, Little e Value Partners.

     

    A libro soci, poi, figurano due soggetti interessanti con una quota analoga del 14,29% ciascuno: la Fb Group srl, che altro non è se non la holding dei business personali di Franco Bernabè, già numero uno di Eni e Telecom e che nel cda della Cmcl è rappresentato dal figlio Marco; e la Jonathan Pacifici & Partners Ltd dell’omonimo finanziere israeliano, molto noto nel mondo degli start up tecnologici con Wadi Ventures. Il 26,4% è di Giampaolo Moscati.

    AGNESE RENZI MARCO CARRAI AGNESE RENZI MARCO CARRAI

     

    La Cmcl ha come oggetto sociale la consulenza aziendale strategica in ogni suo aspetto. Ebbene, nel 2014, secondo anno dell’Era Renziana, la società presieduta da Carrai, è letteralmente decollata. Il volume d’affari delle commissioni, infatti, è schizzato dagli 1,72 milioni di euro del 2013 a oltre 5,7 milioni. Niente da stupirsi, così, se l’utile dai miseri 46.000 euro del 2013 è balzato a 1,5 milioni. Con l’assemblea di approvazione del bilancio è scaduto anche l’intero consiglio d’amministrazione, che è stata confermato in toto.

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