1.ESTORSIONI E RAPINE COME NEI FILM ALLARME PER LA SINDROME GOMORRA
Roberta Nunnari per “il Corriere della Sera - Edizione Milano”
I RAPINATORI DI PAVIA CHE IMITANO GOMORRA
Due amici in primo piano per una foto con lo smartphone. I capelli rasati ai lati, i baffetti appena accennati. E le «Vele» di Scampia sullo sfondo. Cartolina da Napoli, per due ventenni dell' hinterland milanese arrestati per una serie di rapine sui treni e, come hanno accertato i carabinieri, fan devoti della fiction Gomorra.
Attratti al punto da diffondere, tramite social network, immagini ricordo di loro due nel degradato quartiere napoletano, simbolo della popolare serie televisiva. Non il Vesuvio, o il Golfo, ma Scampia.
I RAPINATORI DI PAVIA CHE IMITANO GOMORRA
Sedotti dall' ideale del «guappo di periferia» tanto da emularne l' aspetto esteriore (l' acconciatura, i tatuaggi, la catena o il rosario al collo) e gli atteggiamenti, tra foto in posa con le armi (giocattolo) in pugno, la mazzetta di banconote in mano, lo sguardo da «duri». Foto corredate da commenti ed «emoticon», perché va bene atteggiarsi, ma non era neanche il caso di prendersi troppo sul serio.
Mode sempre più diffuse tra la bassa manovalanza criminale, come riferiscono dal comando provinciale dell' Arma di via Moscova, e non solo. Caso recente: la banda smantellata dai carabinieri di Vigevano nell' operazione «Cave canem», dedita ad estorsioni, traffico d' armi e truffe, aveva in Gomorra una delle sue fonti di ispirazione per sancire il loro controllo del territorio nella provincia pavese.
Nel caso dei due rapinatori arrestati dai militari di Rho, l' immagine di riferimento è sempre quella dei camorristi raccontati da Roberto Saviano e altri autori. Senza, naturalmente, lo stesso spessore criminale. Marco C. e Marco P, 19 e 21 anni, il primo di Garbagnate Milanese, l' altro di Pioltello, quartiere Satellite, pregiudicati, prendevano di mira soprattutto i ragazzini, ai quali rapinavano soldi e cellulari sul treno o alle stazioni ferroviarie nelle località tra Rho e la provincia di Varese.
I RAPINATORI DI PAVIA CHE IMITANO GOMORRA
Sono sette, in tutto, gli episodi contestati tra i mesi di maggio e giugno ai danni di 10 passeggeri, anche se le indagini proseguono relativamente ad altri casi. Le vittime sarebbero state minacciate in modo violento, con un coltello a farfalla puntato alla gola.
I due non lo facevano per costruire chissà quale impero criminale, come i personaggi al centro della fiction, ma solo per pagarsi il vizio della cocaina, che sarebbero stati soliti acquistare in Brianza, al parco delle Groane.
Gli inquirenti li hanno riconosciuti grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Il più giovane è stato catturato in una casa abbandonata, a Garbagnate, l' altro a Pioltello. Entrambi sono stati raggiunti da un' ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Roberta Nunnari, e condotti a San Vittore.
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2 - ARRESTATI DOPO IL SELFIE DA GOMORRA
Antonio Ruzzo per “il Giornale”
«E' assurdo pensare che Gomorra sia solo un luogo geografico...Gomorra è un luogo della coscienza con cui fare i conti. Gomorra è in ogni angolo del mondo...». Così, tempo fa, raccontavano commentando la serie televisiva tratta dal best seller di Roberto Saviano alcuni protagonisti al Giffoni Experience.
i bambini di napoli giocano a gomorra
Ma Ciro, Genny Savastano, Imma, Salvatore Conte che personaggi sono? Eroi negativi che fanno riflettere, eroi negativi o solo eroi che magari qualcuno prova anche ad emulare? Perchè, se è vero che un po' di Gomorra è in ogni angolo del mondo, è anche vero che c' è una Gomorra dove Napoli e la Camorra sono più Gomorra che altrove: da Scampia alle strade che Cercola e Volla portano alle tangenziali, da Poggioreale a Ponticelli, ai bipiani delle abitazioni costruite per i terremotati del terremoto dell' Irpinia.
C' è una Gomorra che smuove la fantasia di chi vive border line, di chi ha deciso che quel mondo fatto di attori, di regie, di sceneggiature e di immagini che la tv incolla in un racconto molto vicino alla realtà, possa diventare davvero una realtà da vivere in prima persona. Quella in cui riconoscersi e farsi riconoscere nella mania di un' epoca che fissa come reale solo ciò che in realtà può apparire.
i bambini di napoli giocano a gomorra
Soprattutto sui social. Ed è così allora che due mondi apparentemente simili ma in realtà distantissimi e senza nessuna possibilità di entrare in contatto, un contatto possano trovarlo con un «selfie» che diventa il trait-d' union capace di trasformare la mediocrità di una vita sbandata nell' illusione di un' esistenza da prima pagina.
Basta un clic. Basta e avanza, perchè due pluripregiudicati di 19 e 21 anni s' illudano di poter trasformare la loro già lunga lista di piccoli reati alle spalle, nel curriculum di valore dei balordi che contano davvero. Un po' di foto, ispirandosi ai camorristi della fiction, con le «Vele» di Scampia sullo sfondo, con le armi giocattolo in pugno da pubblicare poi sui profili dei social, per gioco ma forse anche un po sul serio.
CRISTINA DONADIO GOMORRA
Ma non è una fiction. I Carabinieri della Compagnia di Rho li riconoscono. Sono gli stessi che hanno messo a segno una serie di rapine e scippi sui treni e nelle vicinanze delle stazioni ferroviarie del Rhodense e del Varesotto con il bottino che serviva per comprare cocaina dai pusher del parco delle Groane.
Le vittime sono per lo più minorenni o giovanissimi a cui portavano via portafogli e smartphone, puntando un coltello alla gola. Sei, sette agguati, una decina di passeggeri assaliti ma altri ce ne potrebbero essere. Si vedrà nei prossimi giorni, perchè qui non è come in tv dove ad un certo punto scorrono i titoli di coda.