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    EURO-HORROR: AUTOGOL CLAMOROSI, PAPERISSIME DEI PORTIERI E GIOCATORI TESI COME CORDE DI VIOLINO PER IL RITORNO DEI TIFOSI ALLO STADIO – "SPILLO" ALTOBELLI ATTACCA "LA FISSA" DELLA COSTRUZIONE DAL BASSO: “QUANDO I DIFENSORI VENGONO PRESSATI, SI AGITANO E PERDONO LUCIDITÀ” - CAPITOLO RIGORI. ANCHE LÌ, TROPPI ERRORI. SU 15 CALCIATI, BEN 7 SBAGLI: PRATICAMENTE UNO SU DUE NON ENTRA – VIDEO


     
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    Carlos Passerini per il "Corriere della Sera"

     

    unai simon unai simon

    Il peggio, come sempre, arriva dopo. Per il povero Unai Simon, lo sfortunato portiere basco della Spagna protagonista lunedì di uno svarione epocale, il momento più brutto non è stato quando ha clamorosamente lisciato un facile retropassaggio di Pedri, confezionando un autogol comico, ma tutte le volte che da lì in poi il pallone capitava dalle sue parti: tanto i tifosi spagnoli quanto quelli croati urlavano un «oooooooooh» che avrebbe deconcentrato anche il grande Zamora.

     

    Il ragazzo invece ha retto, la sua Spagna ha vinto 5-3 e lui è stato addirittura protagonista con due parate decisive per la conquista dei quarti. Non c' è stato insomma il bis, ma il numero di autogol di questo torneo resta comunque da record: 9 in tutto, numero mai registratosi in sessant' anni di Europeo. Nel 2016, per intenderci, in tutto ce ne sono stati 3. Nel 2012, uno. Quattro anni prima, zero. Insomma, perché ora tutti questi «euroerrori», o meglio «euro-orrori»? Troppo alto il dato, troppo forte lo scarto col passato.

     

    dubravka dubravka

    «Non siamo più abituati a giocare senza pubblico» aveva spiegato il francese Griezmann dopo il pareggio con l' Ungheria. Una teoria che in molti condividono: la disabitudine ai rumori, al pathos, alla pressione, può giocare brutti scherzi. Portieri, difensori, attaccanti: nessuno sembra escluso da questo eurofestival degli sfondoni. Iniziato addirittura alla prima giornata, Italia-Turchia dell' 11 maggio a Roma: sul cross teso e secco del nostro Berardi, è toccato allo juventino Demiral trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

     

    Secondo Alessandro Altobelli, campione Mundial nel 1982 e commentatore per la Rai per gli Europei, la questione però è più tattica: «È tutta colpa di questa fissa della costruzione dal basso: quando i difensori vengono pressati, si agitano e perdono lucidità».

    ALTOBELLI ALTOBELLI

     

    Una teoria plausibile è anche che con il torneo a 24 squadre il livello tecnico si sia abbassato, specie nelle prime partite, ma vedendo dove giocano gli sventurati l' ipotesi barcolla: Germania, Portogallo, Spagna. L' autogol numero uno è però forse quello del portiere slovacco Dubravka, che con un gesto da pallavolo ha schiacciato in rete, la sua, dopo che poco prima era stato protagonista parando un rigore a Morata. Già, i rigori.

     

    Anche lì, troppi errori. Su 15 calciati, ben 7 sbagli: praticamente uno su due non entra.

    Mai visti numeri così alti. Insomma: errori-orrori anche dagli undici metri. E pensare che siamo solo ai quarti.

    unai simon unai simon

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