Valentina Santarpia per “corriere.it”
franco gabrielli
Anche se non è romano, ma di Viareggio, e anche se la capitale dopo 11 anni fuori l’ha trovata «molto peggiorata», il prefetto Franco Gabrielli parla di Roma con passione: «Non si possono capire i problemi senza capirne la complessità», rileva. Ma non c’è nessun futuro come sindaco dietro l’angolo, per lui: «Lo escludo. Piuttosto - ribadisce- mi piacerebbe fare il capo della Polizia». Intervistato da Tommaso Labate e Ernesto Menicucci per #Corrierelive, il super-prefetto delle emergenze parla di Giubileo, amministrazione della città e del ruolo delle Prefetture.
francesco rutelli franco gabrielli
Senza scivolare in improbabili competizioni con il commissario Tronca: «Abbiamo lavorato insieme, e bene, per anni».
«Roma per il Giubileo corre i pericoli che corre ogni giorno», secondo Gabrielli. «A riguardo salutiamo con grande soddisfazione l’operazione di Polizia di oggi - aggiunge - questo non ci mette al riparo dalla minaccia ma i segnali sono positivi e poi ci sono i pericoli per me più insidiosi che sono quelli della vita quotidiana di tutti i giorni dei romani, a partire dai trasporti».
Guido Bertolaso e Franco Gabrielli
Il prefetto di Roma ammette però che esiste un caso Roma. «Roma è la capitale del Paese, è l’inevitabile punto di riferimento di quello che avviene nel Paese, una serie di criticità pesanti diventano qui un caso ancora più problematico. Ma è anche la grandezza di Roma, non stiamo parlando del piccolo borgo, ma di una città di diversi milioni di abitanti, un diametro che non ha eguali in Europa, con tre ambasciate: nessuna città al mondo ha questa concentrazione di obiettivi che rendono problematiche queste situazioni».
«Non sottoscrivo la frase di Cantone sul paragone con Milano»
FRANCO GABRIELLI
Milano torna a essere capitale morale mentre Roma non ha gli anticorpi, come ha detto Cantone? «No, io non lo avrei mai detto- risponde Gabrielli- Mi fa sorridere il fatto che non abbiamo memoria. Expo non è questo esempio di efficienza, è straordinario quello che ha fatto Sala, è frutto della sua grande capacità, ma Expo è stato decretato nel 2007, ci siamo persi per la strada tra conflitti politici. Si pensava che non ci si riuscisse, come dice sempre Renzi, e c’è stato questo grande scatto di orgoglio: ma prendere Expo nel suo complesso e rappresentarlo come una Milano efficiente rispetto a una Roma sciagurata, non mi piace. E non sono romano».
Expo e Giubileo? Imparagonabili
cantone
«Expo e Giubileo sono due cose completamente diverse, perché Expo è stata decretata nel 2007, e ha previsto la costruzione di diverse opere, mentre il Giubileo produrrà molto poco, i famosi 31 cantieri sono semplicemente restyling, un po’ di romanella, un’aggiustatina alle strade. E poi è un evento che si spalma su un anno, non soltanto nella città di Roma: in Italia ci sono altri centri importanti, come Assisi, Loreto, Padova, San Giovanni Rotondo, e così via.
Roma permane il centro della cristianità e quindi deve essere tenuta nella giusta considerazione. Ma non ci saranno flussi straordinari, prevediamo un flusso ordinario, con qualche lieve flessione collegata gli eventi internazionali».
Il sindaco antipolitico? «No, ero un giovane Dc»
renzi cantone
Sindaco di una tendenza antipolitica? «Io sono cresciuto a pane e politica quando ero ragazzo - nega Gabrielli ricordando il suo passato da giovane democristiano - e anzi auspico che la politica torni ad essere il luogo delle decisioni, ovviamente viviamo un momento particolare, ma questo momento è legato alle vicende dell’amministrazione: c’è un prefetto che fa il prefetto e un altro che fa il commissario. E’ il significato che spesso si riferisce alle situazioni che può dare chiavi di lettura che non hanno corrispondenza nel mio pensiero».
La competizione con Tronca
GIUSEPPE SALA LETIZIA MORATTI
La convivenza con Tronca: dove è finito il dream team bicefalo immaginato da Renzi? «Il dream team lo ha evocato Renzi- conferma Gabrielli - ma lo ha fatto nel senso di provare a dare una spinta a questa città. Sulle modalità ho sempre avuto grandi perplessità, e alla fine credo che il modello che si è deciso di applicare sia quello corretto. Il prefetto fa il prefetto, e quindi si occupa del coordinamento degli enti locali, e il commissario straordinario fa il commissario straordinario. Ci sentiamo continuamente, per qualsiasi difficoltà».
Rapporti tesi con il commissario straordinario? Gabrielli nega: «Tronca non lo ho indicato io, perché non pensavo fosse sul mercato, era prefetto di Milano. Io ho indicato un altro profilo ma perché pensavo non fosse disponibile. Quando Renzi e Alfano mi hanno proposto Tronca, con cui lavoravo da anni senza frizioni, ho accettato senza problemi».
francesco paolo tronca
L’ordinanza anticenturioni? «Sono cose che attengono alla gestione della cosa comunale, e questo dimostra che né io pendo dalle sue labbra né lui pende dalle mie. Ci sentiamo quando abbiamo dei problemi, ma ciascuno continua a svolgere il proprio ruolo».
Il nuovo sindaco di Roma....
carlo fuortes e francesco paolo tronca
«Al di là della figura del sindaco, credo che la vera scommessa dovrà essere sulla squadra, nel senso che un po’ per la complessità, un po’ per la condizioni in cui si trova la macchina amministrativa, il primo cittadino dovrà avere intorno a sé persone molto capaci. Io vengo da un’antica scuola che ha sempre visto di brutto occhio i tecnici: io ero un giovane democristiano, ho lasciato la tonaca per altri lidi, ma per me il politico ha supremazia rispetto ai tecnici, perché il politico ha una visione, il tecnico contribuisce a rendere realizzabile quello schema, quel progetto.
Roma ha bisogno di politici, e tecnici attrezzati». Il profilo del prossimo sindaco di Roma? A Gabrielli «piacerebbe che non fosse un Papa straniero, ma espressione di questa città, un politico, e una persona che sia competente delle cose di alta amministrazione: poi questa persona deve circondarsi di personale di staff, perché qui i problemi vanno affrontati, metabolizzati e risolti».
TRONCA RENZI
...«non sarò io»
Ha abbandonato la Dc per diventare poliziotto, ma ci sono possibilità che Gabrielli si candidi a sindaco di Roma? «No, nessuna. Mi sento romano, vivo qui da 19 anni, l’ultimo mio figlio, che ha 19 anni, parla con spiccato slang romanesco, ma proprio per questo vorrei che la città avesse un futuro diverso. Ho iniziato mesi fa i miei giri nei municipi, ma non per ambizioni politiche, bensì perché mi resi conto subito che era difficile gestire tutto il con il comitato ordine e sicurezza pubblici, e quindi bisognava portare vicini i risolutori ai problemi da risolvere.
GIUBILEO
Così da qualche mese esistono dei tavoli che sono dei veri e propri comitati. Io credo che ciascuno interpreti il proprio ruolo in base ai contesti, e le condizioni date: parlare di una condizione ordinaria di Roma, mi sembra complicato. Mi piacerebbe fare il prefetto che se ne sta a palazzo Valentini, ma non posso farlo».
La mafia a Roma
MAFIA CAPITALE PROCESSO
La Mafia a Roma sconfitta? «Il nostro territorio è un territorio dove da tempo le mafie storiche sono solite fare i propri traffici. Tant’è vero che con Mafia capitale il procuratore ha parlato di mafia originale e originaria. C’è l’esigenza di rivedere anche il modello legale del 416 bis, e quindi questa inchiesta sarà utile anche in questo senso. La lotta alla mafia credo sia una cosa più complessa».
Il futuro di Gabrielli
BUZZI CARMINATI
«Con l’onestà che mi contraddistingue, come sono certo che non sarò mai il sindaco di questa città, se le condizioni dovessero verificarsi, non mi dispiacerebbe essere capo della polizia. Vado fiero di una cosa: ho sempre fatto le cose che mi hanno chiesto di fare, ma non quello che ho chiesto di fare. Se il governo lo riterrà opportuno, lo farò. Da questo punto di vista, anche se porta male, sto sereno.
Competizione con Tronca? Il capo della polizia verrà fatto a giugno 2016, quando Pansa andrà in pensione, il prefetto Tronca avrà 64 anni allora, quindi c’è un limite oggettivo: dopo i 65 anni non è possibile essere nominati».
L’abolizione delle prefetture
Abolire le prefetture in Italia, come dice Salvini? «Io credo che invece servano, possiamo discutere di come operano: io mi trovo ad essere terminale di richieste a cui non posso rispondere. Le competenze sono aumentate a dismisura negli anni, ma non i poteri. Ma quale tacchino ha mai tifato per il giorno del Ringraziamento? Siccome non sono masochista, non tifo per l’abolizione delle prefetture», scherza Gabrielli.