facci
Filippo Facci per Libero Quotidiano
Prima la cronaca. Un consigliere del Pd di Ancona, Diego Urbisaglia, ha messo su Facebook una celebre foto del G8 di Genova del 2001 in cui si vede il solito Carlo Giuliani con l' estintore in mano davanti alla camionetta dei carabinieri, presa d' assalto dai no global e quindi anche da lui. Poi ha scritto, il consigliere:
carlo giuliani
«Estate 2001. Ho portato le pizze tutta l' estate per aiutare i miei a pagarmi l' università e per una vacanza che avrei fatto a settembre. Guardavo quelle immagini e, dentro di me, tra Carlo Giuliani con un estintore in mano e un mio coetaneo in servizio di leva, parteggiavo per quest' ultimo». E già qui, per un piddino, era un azzardo. Ma poi ha aggiunto: «Oggi, che sono padre, se dentro quella camionetta ci fosse mio figlio, gli griderei di sparare e di prendere bene la mira.
Sì, sono cattivo e senza cuore, ma c' era in ballo o la vita di uno o la vita dell' altro. Estintore contro pistola. Non mi mancherai, Carlo Giuliani».
diego urbisaglia
Per quanto crudele, quello scontro del 2001 fu anche illegalità contro legalità: ma ve lo immaginate, ora, che cos' è successo dopo che il consigliere Urbisaglia ha postato queste parole? Su Facebook ovviamente l' hanno messo in mezzo: «Spero che qualcuno lo cacci» ha scritto il deputato di Sinistra italiana Arturo Scotto, mentre altri, a Urbisaglia, auguravano la morte o gli davano del fascista. Il quale è pur sempre un piddino, quindi ha ritenuto di doversi in parte «scusare per le parole troppo pesanti».
Ma la verità è che le sue scuse non hanno rettificato nulla. Infatti ha detto: «Quel post fotografa una scena: quella del lancio dell' estintore e la conseguente reazione del carabiniere. All' epoca avevo la stessa età dei protagonisti, e anche all' epoca pensai: se fossi stato lì dentro, avrei sparato anche io. Ho fatto un parallelismo, e a mio figlio che cosa dovrei dire, fatti tirare un estintore addosso?». Ergo: il concetto resta, dunque lui non ha cancellato il post su Facebook e tantomeno intende lasciare la carica di consigliere comunale: «Mi dovrei dimettere perché ai tempi tifavo per un carabiniere?».
mario placanica
Dai fatti di Genova non sono passati cent' anni, e sono fatti che non si possono certo mischiare e confondere con le parallele violenze dei poliziotti alla Diaz: ne consegue che l' episodio capitato al consigliere del Pd fa semplicemente parte delle ragioni per cui questo Paese fatica a essere una nazione normale, una nazione, cioè, in cui non si rischi di invertire i termini tra le assassini e forze dell' ordine. I fatti li hanno assodati e stra-assodati da molto tempo, con tutti gli strumenti possibili: 17 anni fa, a Genova, è morto un manifestante violento di nome Carlo Giuliani, ucciso da un carabiniere che sparò per legittima difesa. Il fatto è indiscutibile, e se nel tempo è diventato altro - al punto che da anni resistono cippi commemorativi dedicati a "Carlo Giuliani, ragazzo" - è solo perché Genova in quel momento era al centro della cronaca, e le scene dell' uccisione furono mostrate da tutte le televisioni del mondo.
FACCI
Un gruppo di carabinieri, che seguiva un corteo da una via laterale, fu preso a sassate e ripiegò lasciando in coda due fuoristrada che rimasero intralciati; uno dei due fu circondato da decine di manifestanti che iniziarono ad attaccare il veicolo con sassi e assi di legno («Bastardi, vi ammazziamo», gridarono) e i violenti, tra i quali Giuliani, sfondarono i finestrini e cercarono di colpire gli occupanti terrorizzati.
CARLO GIULIANI E MARIO PLACANICA
Il carabiniere Mario Placanica minacciò questi vigliacchi con la pistola d' ordinanza e, visto che non si allontanavano, sparò due colpi: uno colpì Giuliani - non è ancora chiaro se direttamente o di rimbalzo - il quale aveva il volto coperto e cercava di scagliare un estintore. Fine. Dopo infinite inchieste e processi, anche della Corte Europea, i fatti restano questi, e va aggiunto che il carabiniere si è ritirato dal servizio, mentre la madre del violento è diventata senatrice. Cosicché, l' altro giorno, ancora una volta ci sono state delle commemorazioni per ricordare Carlo Giuliani: ma non ha capito, chi ancora lo martirizza, che ce lo ricordiamo benissimo.
carlo giuliani g8
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