TRUMP
IL New York Times ha mandato all'aria una operazione di intelligence militare americana per uccidere il capo dell'Isis, il califfo Abu Bakr al-Baghdadi. È l'accusa mossa al quotidiano newyorkese dal presidente Usa Donald Trump, che, però non fornisce dettagli. "Hanno messo i loro interessi davanti a quelli della sicurezza nazionale", ha scritto Trump su Twitter.
Ma sulla morte del numero uno del Califfato è giallo. Il ministero della Difesa russo il 16 giugno aveva rivelato di aver ucciso in un raid della sua aviazione militare proprio il leader supremo dello Stato Islamico. La Difesa russa aveva spiegato che il raid in cui al-Baghdadi avrebbe trovato la morte sarebbe avvenuto nella periferia sud di Raqqa il 28 maggio. Ma il ministero aveva precisato anche che mancavano conferme.
DONALD TRUMP NELLA REDAZIONE DEL NEW YORK TIMES
Di diverso avviso il segretario alla Difesa americano, John Mattis, secondo cui al-Baghdadi non sarebbe stato ucciso e avrebbe ancora un ruolo importante nell'organizzazione. "Credo che sia ancora vivo" ha detto Mattis.Ora arriva il tweet del presidente Usa, che, senza specificare circostanze, contesti e date, crea ulteriore incertezza sulla sorte del terrorista più ricercato al mondo.
Nyt: "Articolo letto da Difesa, nessuno obiettò". È stato lo stesso Nyt a spiegare a cosa si riferisse la criptica accusa lanciata da Trump. Secondo la testata, chiamata in causa dal presidente, si sarebbe riferito ad un servizio della conservatrice Fox News di Rupert Murdoch, sua fonte primaria di informazione (come lui stesso ha ammesso), trasmesso stamane solo 25 minuti prima del suo twitter.
DONALD TRUMP
Nel pezzo veniva riportato il commento del comandante delle Operazioni Speciali Usa, il generale Tony Thomas che ad un forum ha dichiarato che le forze americane "erano particolarmente vicine" ad al Baghadi dopo che in un'incursione del 2015 erano state recuperate informazioni. "Quella era una pista fantastica. Sfortunatamente venne fatta filtrare da un importante quotidiano nazionale una settimana dopo e la pista scomparve".
abu bakr al baghdadi
Secondo Fox il generale si riferiva ad un articolo del giugno 2015 del Times in cui si affermava che gli 007 Usa avevano "estratto informazioni di valore" dall'incursione in cui le forze americane avevano recuperato "laptop, cellulari ed altri materiali" inclusi da 4 a 7 terabytes di dati. Nel testo si affermava "che al-Baghdadi e altri leader dello Stato Islamico usavano le mogli per passarsi informazioni tra di loro per scongiurare di essere intercettati".
All'epoca, sottolinea il Times, il Pentagono non sollevò alcuna obiezione prima che la storia fosse pubblicata (il quotidiano aveva fatto leggere il pezzo alla Difesa) e anche dopo nessun alto funzionario Usa se ne era mai lamentato fino ad oggi.
DONALD TRUMP
NEW YORK TIMES