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    PIJAMOSE FACEBOOK – TRA I 23 PREMIATI DEL CONCORSO INTERNAZIONALE PER INGEGNERI INDETTO DALL’AZIENDA DI MARK ZUCKERBERG CI SONO 10 ITALIANI, A DIMOSTRAZIONE DEL FATTO CHE NONOSTANTE TUTTO IL NOSTRO SISTEMA FORMATIVO È ANCORA COMPETITIVO - PECCATO CHE, UNA VOLTA FORMATI, I NOSTRI TALENTI SE NE VADANO ALL’ESTERO, DOVE LI PAGANO E LI TRATTANO DECENTEMENTE…


     
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    MARK ZUCKERBERG E LA CRIPTOVALUTA DI FACEBOOK LIBRA MARK ZUCKERBERG E LA CRIPTOVALUTA DI FACEBOOK LIBRA

    Luca Fraioli per “la Repubblica”

     

    Facebook, il colosso dei social network, indice un concorso internazionale per ingegneri del software, scienziati che studiano come progettare nel migliore dei modi i programmi che fanno funzionare i nostri computer e smartphone. Partecipano in centinaia e, dopo una dura selezione, l' azienda di Mark Zuckerberg annuncia i vincitori: tra i 23 premiati ben dieci sono italiani.

    facebook facebook

     

    Un dato impressionante e non casuale, perché, nonostante tutti i problemi che ne affliggono il sistema formativo, il nostro Paese, oltre alle eccellenze già note in molti campi della ricerca (fisica, astronomia, matematica) da qualche anno può vantare anche un primato nella scienza dei computer.

     

    alessandra gorla alessandra gorla

    Con alcuni istituti e poli universitari che formano informatici capaci di competere e vincere a livello internazionale: tra gli altri il Cnr, il Politecnico di Milano, l' Università di Salerno, il Gran Sasso Science Institute dell' Aquila.

     

    menlo park facebook menlo park facebook

    In questi giorni i dieci informatici Antonia Bertolino, Emilio Cruciani, Mattia Fazzini, Filomena Ferrucci, Alessio Gambi, Alessandra Gorla, Alessandro Orso, Pasquale Salza, Valerio Terragni e Roberto Verdecchia sono nella sede londinese di Facebook, dove oggi e domani riceveranno il riconoscimento e i relativi assegni. La società di Menlo Park, infatti, nel bandire il "Software Test and Verification Award", ha deciso di assegnare ai dieci migliori progetti presentati un premio di oltre 50 mila dollari, che però verranno «versati - è scritto nel bando - come donazione agli istituti che ospitano i ricercatori vincitori».

     

    emilio cruciani emilio cruciani pasquale salza pasquale salza

    Dei dieci progetti premiati, quattro portano la firma di studiosi italiani. Nella maggior parte dei casi i nostri ricercatori hanno lavorato insieme: un gruppo è formato da Ferrucci, Salza e Terragni, un altro da Fazzini, Gorla e Orso, un terzo da Bertolino, Cruciani e Verdecchia con il contributo del brasiliano Breno Alexandro Ferreira de Miranda. Alessio Gambi invece ha partecipato con un progetto presentato insieme al collega austriaco Gordon Fraser.

     

    Ma cos' altro ci dice, oltre all' inattesa competitività dell' informatica italiana, questo riconoscimento agli ingegneri del software? Che, come sempre più spesso accade, le nostre università formano ottimi scienziati ma non riescono poi a trattenerli.

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    Sei dei dieci premiati lavorano già all' estero: Gambi in Germania all' University di Passau, Gorla a Madrid presso l' IMDEA Software Institute, Salza e Terragni in Svizzera, rispettivamente all' Università di Zurigo e all' Università della Svizzera italiana di Lugano, Fazzini e Orso negli Usa: University of Minnesota e Georgia Tech.

     

    Anche i due studenti che stanno conseguendo il dottorato al GSSI dell' Aquila hanno già in tasca un biglietto aereo per l' estero: Cruciani ha un posto da ricercatore che lo aspetta a Nizza, Verdecchia volerà presto in Olanda. Le uniche ad avere un ruolo stabile in Italia sono Bertolino e Ferrucci (Cnr e Università di Salerno), le più adulte del gruppo, segno che in un recente passato la ricerca italiana riusciva a trattenere i suoi talenti.

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    E poi ci sono solo tre donne su dieci. Perché è ancora diffuso il pregiudizio che occuparsi di computer sia una cosa da maschi. «Anche in questo caso stiamo facendo dei passi indietro », ammette la professoressa Filomena Ferrucci, che a Salerno ha ideato una serie di eventi per riequilibrare la differenza di genere nei corsi di laurea in Informatica.

    mark zuckerberg mark zuckerberg

     

    «Ai miei tempi c' erano più ragazze a seguire le lezioni». Ma il problema è forse persino più grave: «Mi sembra che anche tra i ragazzi ci sia meno passione per lo studio», continua Ferrucci. «Sempre più studenti abbandonano, di ambo i sessi, l' università prima della laurea magistrale». Chissà che il premio assegnato da Facebook ai dieci computer scientist italiani e le loro storie, non siano d' esempio. Per ragazze e ragazzi.

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