Estratto dell’articolo di Lorenzo Giarelli per “Il Fatto Quotidiano”
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Giorgia Meloni ha un problema in lista, anche se forse ancora non lo sa. Per le Europee, Fratelli d’Italia punta forte su Stefano Cavedagna, consigliere comunale a Bologna e candidato nel Nord-Est, molto in ascesa nel partito anche grazie all’ottimo rapporto con Galeazzo Bignami. Peccato che Cavedagna abbia un passato recente poco conciliabile con le posizioni ultra-atlantiste di Meloni: contrarietà alle sanzioni alla Russia, critiche alla Nato, elogi al Cremlino come “baluardo della tradizione”.
[…] Il 14 dicembre 2018, Cavedagna scriveva: “L’Italia ha prorogato le sanzioni alla Russia assieme a tutti i paesi dell’Unione europea. Alla faccia del cambiamento e del ‘sovranismo’. Siete sempre più simili a Renzi e Gentiloni”. Un riferimento al governo Lega-5 Stelle, evidentemente troppo duro col Cremlino. Per diversi mesi, nello stesso anno, Cavedagna aveva firmato analisi sulla rivista Eurasia.
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Ad aprile, presentava così il proprio lavoro: “Un onore essere sul cinquantesimo numero di Eurasia con un pezzo sulle origini dell’avversione degli Stati Uniti alla Russia”. D’altra parte le critiche alla politica estera degli Usa erano frequenti. In un post oggi rimosso, ma di cui circolano screenshot online, Cavedagna attaccava la Nato: “L’egemonia a stelle e strisce si sta esaurendo, verso un mondo multipolare (...). La Russia rappresenta sempre di più il baluardo della Tradizione”.
Nel 2017, denunciava “l’illecito internazionale” compiuto dagli Usa con “l’attacco missilistico ai danni della base siriana di Al-Shayrat”: “Purtroppo, nonostante i fiumi di pronunce giurisprudenziali internazionali, gli Usa non non hanno dimostrato negli ultimi anni nessuna particolare intenzione di voler seguire le consuetudini e le convenzioni in materia di intervento militare”. […]
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