fiona hill intervista a formiche
1 - I POPULISTI FILO RUSSI CHE INQUIETANO L'AMERICA
Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
È stato una sorta di controcanto rispetto alle foto ufficiali, agli abbracci e ai sorrisi tra i vertici di due nazioni alleate e amiche, Italia e Stati uniti. Da Milano, il leader leghista Matteo Salvini ieri ha espresso la speranza che il premier Mario Draghi «porti la comunità internazionale a dialogare con Cina e Russia», approfittando del G20.
MATTEO salvini E VLADIMIR putin
«Continuare a fare la guerra a questi Paesi non serve», ha spiegato. «Bisogna tagliare il costo dell'energia per le aziende e le famiglie, che sta aumentando del 300 per cento». Si tratta di una preoccupazione condivisa da molti, in Europa.
Ma, espressa da Salvini, rischia di tirargli di nuovo addosso la critica di avere posizioni troppo dialoganti con il Cremlino; e dunque di sollevare sospetti verso il Carroccio soprattutto negli Stati uniti.
mario draghi joe biden
È diffuso il timore che Vladimir Putin possa usare le fonti energetiche come arma di pressione: per questo si cerca una mediazione con Mosca. Il problema è che né Putin, né il presidente cinese Xi Jinping partecipano al vertice di Roma. La loro assenza inserisce un elemento di ambiguità nel concetto di dialogo. D'altronde, con la delegazione guidata da Joe Biden sono arrivati anche consiglieri più o meno informali.
MATTEO SALVINI E VLADIMIR PUTIN
E, in incontri laterali e riservati hanno detto qualcosa di più su quello che lo «Stato profondo» americano pensa dei partiti populisti europei; inclusi quelli italiani. Le agenzie di stampa hanno diffuso il contenuto di un incontro di Fiona Hill, esperta di Russia con tre presidenti Usa, nella sede della rivista Formiche .
Ed è riemersa, intatta, la diffidenza dell'intelligence nei confronti delle formazioni ritenute filorusse. Con scarso diplomatismo, Hill ha dichiarato che «i partiti populisti italiani che fanno causa comune con la Russia di Putin commettono un grave errore».
joe biden mario draghi 1
Parole pesanti, se si pensa che appena qualche giorno fa il ministro leghista Giancarlo Giorgetti è tornato da una visita negli Usa proprio per spiegare la posizione del suo partito e attirare investimenti in Italia. Ma evidentemente i sospetti sulle infiltrazioni nella politica europea sono duri a morire.
matteo salvini gianluca savoini a mosca
Ad alcuni partiti italiani mancherebbe la consapevolezza di questo pericolo, è la tesi espressa nel colloquio. Italia, Germania e Francia sono state citate come nazioni «vulnerabili alla manipolazione russa non meno dell'Ucraina o di altre repubbliche ex sovietiche».
FIONA HILL - THERE IS NOTHING FOR YOU HERE
Rimane da capire quanto questo allarme sia fondato e approvato. Ma di certo, gli Usa sono «tornati» in Europa, come ha detto ieri Biden nel corso del colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Con la Nato ancora centrale, e recuperando i rapporti con l'Ue incrinati dal predecessore, Donald Trump.
2 - L’ITALIA È NEL MIRINO DI PUTIN. FIONA HILL SPIEGA PERCHÉ
Francesco Bechis per www.formiche.net
Giochi pericolosi. “I partiti populisti italiani che fanno causa comune con la Russia di Putin commettono un grave errore”. Parola di Fiona Hill, tra le massime esperte mondiali di Russia, una vita nell’intelligence americana e poi alla Casa Bianca, prima con George Bush e Barack Obama, poi a capo degli affari europei ed euroasiatici del National Security Council con Donald Trump.
fiona hill intervista a formiche
Ospite di Formiche, con cui ha presentato il suo ultimo libro autobiografico “There is nothing for you here” (Mariner Books) insieme alla direttrice di Aspenia ed ex viceministra degli Esteri Marta Dassù, Hill ha messo in guardia l’Italia di Mario Draghi, in questi giorni impegnata a presiedere il G20 di Roma. “Con Putin non si può essere naïve – dice l’ex consigliera, oggi Senior Fellow alla Brookings Institution – l’Italia è ancora un target dell’intelligence e del governo russo”.
gianluca buonanno, lorenzo fontana, and matteo salvini contro le sanzioni alla russia
Le prove non mancano: lo scorso marzo, a un mese dall’insediamento di Draghi, veniva arrestato a Roma l’ufficiale della Marina Walter Biot, sorpreso a vendere segreti Nato a due agenti dei Servizi russi. Né è un mistero che la capitale sia un crocevia di uomini del Cremlino sotto copertura, dagli 007 ai tanti oligarchi che hanno affari e interessi in Italia, come spiega bene l’ultimo libro di Jacopo Iacoboni e Gianluca Paolucci, “Oligarchi” (Laterza).
savoini salvini
La diplomazia, spiega Hill, è un altro conto: “Capisco perfettamente che l’Italia voglia mediare con la Russia, fa parte della sua storia, lo faceva anche ai tempi dell’Impero zarista”. I problemi nascono quando la mediazione diventa collusione politica.
JACOPO IACOBONI GIANLUCA PAOLUCCI - OLIGARCHI
“In alcuni partiti italiani manca consapevolezza. Putin non usa solo gli agenti segreti o i ransomware per influenzare la politica italiana. Le convention e le kermesse con i partiti russi sono un altro strumento, e sottovalutarle è un errore. Dopotutto era lo stesso metodo di Stalin: invitava a Mosca i partiti comunisti sparsi nel mondo e li usava come veicoli di influenza politica”.
Hill parla per esperienza. Nel libro racconta di aver incontrato Putin più volte nell’ambito di riunioni di esperti internazionali di Russia convocati all’ombra del Cremlino, ufficialmente per discussioni sulla politica internazionale. Quelle al Valdai Club, spiega, “rientravano in uno sforzo aperto del Cremlino di influenzare l’opinione degli accademici e dei commentatori occidentali sulla Russia di Putin”.
WALTER BIOT
Lo stesso rischio, avvisa oggi, si presenta con i partiti che stringono rapporti ufficiali con il governo russo. È successo con la Lega di Matteo Salvini, che nel 2017 ha firmato un’intesa con il partito di Putin, Russia Unita, poi rinnovata per le rispettive sezioni giovanili e ancora in vigore. “Negli anni l’intervento russo nei nostri sistemi politici è diventato più evidente. Paesi come Italia, Francia o Germania non sono meno vulnerabili alla manipolazione dell’Ucraina o di altre repubbliche ex sovietiche”.
Anche le operazioni di intelligence, dice Hill, si sono fatte più “spudorate”. “Prendiamo l’avvelenamento di Skripal del 2016, un caso di spionaggio contro una spia. Gli operativi russi hanno riempito di Novichok una boccetta di profumo, bastava per assassinare 4000 persone. Poi l’hanno gettata in un cesto per i poveri.
putin salvini
Una donna con il fidanzato l’ha trovata, l’ha spruzzata ed è morta. Tutta la città è stata contaminata. Ieri era Salisbury, domani potrebbe essere Pisa”. Per Hill una soluzione drastica quanto necessaria è “espellere subito tutti gli operativi di intelligence” colti in Italia e negli altri Paesi europei a sottrarre segreti.
Sottovalutare la penetrazione russa nel sistema politico è un rischio che corrono ancora oggi gli Stati Uniti. Alla Casa Bianca non c’è più Trump, contro cui Hill ha testimoniato in una ormai celebre udienza del primo processo di impeachment per il caso “Ucraina-gate”, e tuttavia la minaccia rimane. “
SALVINI FILO RUSSO
Anche la nostra democrazia sta abbassando la guardia. Biden ha reso il Paese più resiliente, ma è in difficoltà sul fronte interno e non tutti i partiti comprendono il rischio che ha corso la democrazia americana il 6 gennaio scorso”. Tanto che l’ipotesi di una candidatura di Trump nel 2024 è ancora in campo. “Non ha la maggioranza del Paese, ma ha dalla sua una minoranza molto forte fra i repubblicani. Tanti nel partito non lo sopportano, ma sono disposti a rieleggerlo per dare un dispiacere ai democratici”.
salvini savoini MATTEO SALVINI - SERGEY RAZOV - GIANLUCA SAVOINI salvini savoini l'espresso WALTER BIOT fiona hill