fausto brizzi silvia salis

“DAL CENTRODESTRA HO SENTITO TANTI ATTACCHI PERSONALI, ALCUNI INDEGNI. SI SONO RIVELATI CONTROPRODUCENTI. E’ STATO UN FAR WEST” - PARLA FAUSTO BRIZZI, MARITO REGISTA DI SILVIA SALIS, NEO SINDACA DI GENOVA: “È UNA SPUGNA. IMPARA QUALSIASI COSA ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE. AVREBBE POTUTO FARE QUALSIASI SPORT NELLA VITA, O QUALSIASI ATTIVITÀ. DOPO UN ATTIMO, SA FARE QUELLA COSA MEGLIO DI TE”. E POI RIVELA CHE STA PENSANDO A UN FILM SULLA CAMPAGNA ELETTORALE: “IL TITOLO CI SAREBBE GIA’: PRIMADONNA”

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C. Zap. per il "Corriere della Sera" - Estratti

silvia salis fausto brizzi

 

«Ancora per oggi (ieri, ndr ) sono il marito della sindaca e il papà del piccolo Eugenio. Da domani torno a Roma fare il regista».

 

Per tre mesi Fausto Brizzi ha messo da parte la sua professione, anche se in realtà l’ha utilizzata adattandola alle esigenze della campagna elettorale, per dedicarsi al sostegno della moglie Silvia Salis. Deve riprendere la scrittura di un film e di una serie televisiva, ma chissà che l’impresa vincente della consorte non possa a sua volta diventare la trama di una pellicola.

 

Il titolo ci sarebbe già: «Primadonna». «Quello della campagna elettorale è un backstage non raccontato ancora, in un film italiano. Ci penserò» riflette Brizzi che non esclude nemmeno di girare un film su Genova. Lui qualche contaminazione con la politica l’ha avuta, visto che è stato il regista di alcune delle Leopolde di Matteo Renzi.

 

«Le mie idee sono sempre state di centrosinistra, non l’ho mai nascosto. Con Silvia c’è concordanza assoluta, anche se io non sono mai entrato nelle sue scelte».

 

Il regista è stato presente in tutte le tappe dell’intensa campagna elettorale. Sempre dietro le quinte. A chi gli chiede quale sia il segreto della neosindaca, risponde con un’immagine: «È una spugna.

 

fausto brizzi silvia salis

Impara qualsiasi cosa alla velocità della luce. Avrebbe potuto fare qualsiasi sport nella vita, o qualsiasi attività. Dopo un attimo sa fare quella cosa meglio di te». L’abitudine alla competizione l’ha consolidata nello sport, dove ha conquistato dieci titoli italiani nel lancio del martello e due partecipazioni ai Giochi olimpici.

 

Ma quella politica è stata una gara con qualche stonatura che in famiglia sono state poco apprezzate. «Ho sentito tanti attacchi personali — conferma Brizzi — Alcuni davvero indegni. Non servivano e anzi, mi pare che si siano rivelati controproducenti. Chi ha governato la città per otto anni avrebbe dovuto puntare su altri argomenti. Evidentemente, non ne avevano».

 

Salis si è molto risentita, gli avversari l’hanno anche accusata di fare del vittimismo. Il marito spiega: «Lei ha applicato quello che si applica nello sport: il fairplay del linguaggio, ed è quello che insegna lo sport, dove se fai fallo vai fuori dal campo, mica continui a giocare. La politica è stato un far west in questi mesi».

 

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