Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”
C'è un nuovo caso Baldi che scuote via Arenula. Perché oltre all'ormai ex capo di gabinetto del guardasigilli Alfonso Bonafede, c'è anche un altro togato Unicost in un ruolo centrale del ministero della Giustizia che aveva, con il pubblico ministero Luca Palamara, rapporti strettissimi. Si tratta di Liborio Fazzi, e il ruolo che oggi ricopre lo pone in una condizione estremamente delicata. Fazzi è infatti l'attuale reggente dell'ispettorato generale. Insomma è il capo degli investigatori del ministero che, per legge, promuove l'azione disciplinare nei confronti di pm e giudici.
luca palamara
L'iter prevede che l'ispettore generale comunichi al guardasigilli le sue conclusioni. Quest'ultimo poi decide se promuovere la richiesta di sanzioni in seno al Csm. Ebbene Fazzi, e il suo gruppo di lavoro stanno, in questi giorni, analizzando le carte dell'inchiesta di Perugia. Perciò stanno valutando eventuali azioni da intraprendere nei confronti di magistrati che hanno avuto rapporti sconvenienti con Palamara. Tuttavia in quelle chat sono presenti conversazioni confidenziali tra Palamara e lo stesso Fazzi.
LE CHAT
Ecco, per esempio, cosa diceva l'attuale ispettore al pm Palamara il 22 novembre del 2017: «Luca ben fatto. Adesso chiudi il cerchio con Reggio e diventi il mio riferimento assoluto». Dal tenore delle conversazioni lo stesso Fazzi sembrava essere molto interessato e coinvolto alla logica della lotta tra correnti. In un altro sms, infatti, l'ispettore generale rimprovera Palamara. È il 24 novembre del 2017: «Luca, Messina si sta spargendo la voce della possibilità che si perda in comparazione con la Tarsia, sta succedendo un casino qui rischiamo di perderci Messina perché già Ardita sta cavalcando questo cavallo». «Tranquilizza», la replica di Palamara.
«Ok», ribatte Fazzi. «Ci ho parlato, non molliamo la situazione», rassicura sempre il pm. Poche ore più tardi è di nuovo l'attuale ispettore generale a scrivere. Propone al collega della stessa corrente centrista un accordo su alcune nomine: «Luca, Mi pronta a votare Samperi se proposto e sostenuto da Unicost. Perché non portare sia Tommasina che Samperi con Mi. Capisco che per il primo grado potranno esserci tre proposte. Ma può finire come per Palmi, perché a favore di Unicost. Perché non ci provi?». «Certo che ci provo», scrive Palamara.
FULVIO BALDI
Due giorni dopo Fazzi è però un fiume in piena: arrabbiatissimo con il pm romano, scrive: «Caro Luca giusto per comunicarti che a Messina grazie alle scellerate ed irresponsabili scelte di questo Csm scompariremo, evidentemente doveva andare così. Quando sono arrivato in consiglio ho lasciato un distretto di 80 voti. Oggi arriva a poco meno di 30. Dopo la trombata di Samperi finirà tutto. Complimenti!».
Un mese dopo la frattura tra i due sembra essere sanata. E sempre l'attuale ispettore generale a inviare per primo il messaggio. Lo fa augurando un buon Natale e complimentandosi per un'altra operazione del pm in seno al Csm. «Carissimo - scrive Fazzi - tanti auguri di un sereno Natale e felice inizio anno. ps: l'operazione Fuzio mi è piaciuta, se è opera tua complimenti». Questa la risposta del pm: «Buona Natale caro Liborio, ricambio con affetto. Sì Liborio, è stato il mio grande successo, che però condivido con tutti voi». «Ottimo», ribatte un soddisfatto Fazzi.
LE DIMISSIONI
alfonso bonafede
Il 15 maggio scorso era stato costretto a dimettersi il capo di gabinetto del ministro Bonafede, Fulvio Baldi, toga di Unicost come Palamara e Fazzi. Le conversazioni non erano penalmente rilevanti, ma politicamente imbarazzanti.
Ecco alcune delle frasi che a Baldi, appena due settimane fa, sono costate la poltrona in via Arenula. Palamara lo chiamava «Fulvietto» e lo contattava per ottenere favori nel Ministero. Gli suggeriva magistrate da sistemare negli staff nei ministeri. E Baldi rispondeva: «Te la porto qua, stai tranquillo, perché è una considerazione che ho per te, un affetto che ho per te e lo meriti tutto». E se Palamara era perplesso Baldi lo rassicurava: «Se no che cazzo li piazziamo a fare i nostri?». Per «nostri», con molta probabilità, si intendono i magistrati di Unicost.