Luca Taidelli per Fuorigioco – La Gazzetta dello Sport
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Federica Masolin è il volto sexy di Sky sulla Formula 1. Eppure più si racconta e più emerge la figura di un simpatico maschiaccio. Se poi c’è un trucco lo lasciamo scoprire agli altri. Questo il suo ritratto proprio nel sacro giorno del GP di Monza.
Come ci si gestisce quando si sta in giro per il mondo quasi tutto l’anno?
"Adoro viaggiare. La mia vita da zingara è bellissima, anche se devo sempre avere dietro tutto per le varie occasioni, comprese le scarpe aperte e chiuse. Quello che mi pesa è disfare la valigia, sono disordinatissima!".
Però non deve essere facile gestire amore e affetti?
"Sono un orsetto, certe cose preferisco tenerle per me. Anche se un abbraccio e un contatto diretto non hanno prezzo, riesco a gestirmi con FaceTime, di cui sono dipendente".
Si trova meglio nel mondo dei motori o in quello del calcio da cui viene?
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"Sono più a mio agio in F.1. È un ambiente molto evoluto ed educato, che mi ha accolto proprio bene. Ho seguito anche due Olimpiadi e l’organizzazione dei due 'carrozzoni' è molto simile. Per certi versi è un mondo anche più maschile di quello del calcio. Maschilismo? Non ho mai avuto problemi in questo senso. Nessuno mi ha mai detto che non sapevo cosa fosse il fuorigioco o una power unit. E poi mi sono sempre sentita un po’ maschio".
Sarà, ma il suo “telaio” non mente...
"Premesso che non mi sento bella ma simpatica, tra infanzia e lavoro sono sempre stata in ambienti maschili. Da piccola ero gelosissima di mia sorella, così mio padre mi portava a vedere ogni tipo di sport, soprattutto allo stadio. Un posto magico, dove però andavo con le Barbie, visto che per il resto ero una bambina con i capelli lunghi che faceva danza classica".
Il problema delle molestie per tante donne però è reale.
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"Ho avuto la fortuna che non mi siano mai successe cose sgradevoli. Non credo che si possano fare generalizzazioni, posso parlare per quella che è la mia esperienza: cerco sempre di fare capire all’altro la distanza da tenere. Molto dipende anche da quello che vuoi mostrare di te. Con un uomo si possono intrattenere tanti tipi di rapporti".
Quanto cura il suo fisico e facendo quali attività?
"Mi è andata bene, la danza classica mi ha lasciato fibre elastiche. Amo il pilates, i rollerblade e il giovedì dei GP adoro correre all’aria aperta sul circuito, anche per conoscerlo meglio".
Ci parli dei suoi “compagni di viaggio” su Sky: Marc Genè, Davide Valsecchi e Jacques Villeneuve.
"Vado matta per i miei 'bodyguard', abbiamo un gran bel rapporto anche fuori dal circuito. Sono diversissimi tra loro. Jacques va frenato perché non ha proprio peli sulla lingua. Davide è spontaneo e ha un gran talento per questo lavoro. Marc è la persona più buona e disponibile del mondo. Uno con il mio approccio alla vita, sempre positivo e se poi si presenta un problema lo si affronta".
Chi è il suo idolo?
"Proprio Jacques, anche perché anticonformista con quei capelli di tutti i colori. Poi è chiaro che Schumacher resta un’icona. Per Senna invece sono troppo giovane. Ma ricordo bene il silenzio e lo sgomento di casa mia il giorno della sua morte. E quando vai in Brasile capisci il vuoto immenso che ha lasciato nella testa e anche negli occhi della gente".
Con Jacques Villeneuve ha fatto un giro di pista su una vera Formula 1.
"E proprio a Monza! Esperienza incredibile, ero seduta dietro di lui ma in unico abitacolo più lungo. Mi ha subito chiesto se avevo un’assicurazione...".
Cosa le è rimasto più impresso?
"Intanto di fatto sei seduto per terra eppure ti sembra di volare, con lo stomaco aperto. Poi capisci quanta preparazione fisica ci voglia. Mi ritengo allenata, ma dopo non riuscivo più a muovere il collo!".
Altre esperienze così dirette?
"Una simulazione di pit stop in cui capisci quanto sia delicato anche quel passaggio e un’intera giornata a fare il meccanico per la Force India. Gran rispetto per questi ragazzi che tra le altre cose montano e smontano i box e fanno un lavoro decisivo".
Qual è il suo rapporto con la velocità?
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"Adoro l’adrenalina. Tanto che ho provato anche il bungee jumping. In generale, ho sempre preferito l’auto alla moto".
Che auto ha?
"A Milano parcheggiare è un inferno e per andare veloce ci sono le sedi adatte. Ho una Mini Cooper color cioccolato".
Qualche aneddoto divertente legato al conseguimento della patente?
"Mi ero iscritta ben prima di aver compiuto 18 anni e mi ha emozionata molto più del diploma di maturità...".
Chi è il pilota più simpatico del circuito?
"Direi Ricciardo. Sarà che ha sangue misto australiano e italiano, ma è davvero esplosivo e ride sempre. Anche Vettel però è molto divertente, soprattutto se si considera che è tedesco".
Chi è invece il più antipatico o difficile da marcare?
"Non li conosco abbastanza per giudicare. Però Hamilton è il più complicato da marcare".
Alla fine chi la spunterà tra Vettel ed Hamilton?
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"Da italiana dico Ferrari, anche perché mi piace molto come hanno voluto riportare l’italianità al centro del progetto sportivo con ingegneri quasi tutti cresciuti a Maranello. Credo che per tutti noi debba essere un orgoglio sentirsi rappresentati ne mondo da un brand come la Ferrari. E poi tutti quelli che vanno veloce hanno il colore rosso".
Ha conosciuto Sergio Marchionne?
"Uno che pesava pure quando non parlava. Aveva il carisma dei grandi. L’ho visto anche sorridere, era un falso burbero".
Chi è invece il suo preferito nel Motomondiale?
"Sarò nazionalpopolare ma dico Vale Rossi. Per la bravura in pista e per la simpatia".
Monza è il GP più bello?
"Come fascino, sì. Ma per me che amo viaggiare è anche il peggiore perché dormi a casa, devi rifarti il letto e sfidare il traffico per raggiungere il circuito. E poi si lavora molto di più".
Quando conduce il tg di SkySport ora è spaesata?
di marzio masolin
"Adattarsi alla staticità dello studio dopo le tante trasferte non è sempre facile. Ma vado matta per tutti gli sport. Ho iniziato con la pallavolo, non mi perdo un match di Premier League e appena posso vado allo stadio. Malgrado vivano a Milano, i miei sono abbonati dell’Udinese. Io ho esordito a San Siro col Milan degli olandesi. Avevo anche il cappello con le treccine di Gullit. Però tifo Juve e il mio calciatore preferito è Ibrahimovic".
Ha vinto il premio come telegiornalista 2017 davanti a Giorgia Rossi. Due in ascesa, ma come si gestisce l’invidia dei colleghi?
"Non l’avverto e penso a fare bene il mio lavoro».
È scaramantica?
«Per nulla".
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Golosa?
"Parecchio. Adoro la pizza, il gelato e il cioccolato".
Cosa le piace leggere?
"Anche se sono una dormigliona, visti i lunghi viaggi il tempo per leggere non mi manca. Adoro le biografie e le citazioni di Italo Calvino. Vengo da un periodo 'giapponese', con Murakami. Ora sono su 'Il quaderno di Maya' di Isabel Allende".
Il suo attore preferito?
"Morgan Freeman, il più intenso. Se guardo un film devo piangere".
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E giù l’ennesima risata da maschiaccio.
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