Vittorio Feltri per Libero Quotidiano
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Il Corriere del Mezzogiorno, figlio illegittimo del Corriere della Sera, ha dedicato un corsivo firmato da Maurizio de Giovanni, autore di sicura fama rionale, contro il titolo di Libero dedicato alla dolorosa sconfitta del Napoli in Champions: Salutame a soreta.
Lo ha criticato aspramente giudicandolo offensivo non solo nei confronti della squadra partenopea, ma anche del Sud, verso il quale noi nutriremmo sentimenti negativi. Il pistolotto corrieresco non ci ha sorpreso né indignato. Noi sappiamo stare allo scherzo pure quando scherzo non è. Ma siamo esseri razionali, o almeno ci sforziamo di esserlo, per cui mentre de Giovanni ci sfotte per la nostra scarsa dimestichezza col suo dialetto, afferma che il titolo di Libero è stato stampato addirittura a nove colonne.
MAURIZIO DE GIOVANNI
Mi corre l' obbligo aritmetico di segnalargli che il giornale del quale sono direttore editoriale dispone per ogni pagina di sole sei colonne. Lo invitiamo a contarle, esercizio all' altezza di un alunno delle elementari, che ci auguriamo abbia frequentato perfino il collega Maurizio. Al quale facciamo altresì notare che nella nostra redazione negletta non vi è alcun giornalista radiato.
libero
Due sfondoni macroscopici in poche righe sono troppi e non dico che meriterebbero a chi li ha scritti una espulsione dell' Albo, ma un pernacchio (non pernacchia, ripassare Edoardo) questo sì. Caro de Giovanni, come vedi, le fesserie le hai vergate tu e ciò non significa che sei fesso, però il sospetto che tu lo sia sorge spontaneo. Tanto più che l' espressione «salutame a soreta» è napoletana e non friulana o lombarda. Noi l' abbiamo usata per fare dell' innocente ironia, cosa che rientra nel nostro stile.
COPERTINA LIBRO Maurizio de Giovanni
Uno stile che non ti garba? Dopo aver letto la tua prosa, questo dettaglio ci rallegra. A me personalmente tutto quanto riguarda Napoli, capitale della cultura fino all' inizio dell' 800, piace da morire, non solo la musica, anche il teatro. La pizza invece non la tollero, e tu sei una pizza. Cotta male.