Luigi Ferrarella per www.corriere.it
la corte di cassazione
Utilizzare il termine «froci» diffama chi ne sia destinatario: il pm Mauro Clerici lo contesta all’internauta che due mesi fa sulla piattaforma social Twitter aveva scritto che «i froci sono così, bisogna rassegnarsi, stanno riuscendo a sessualizzare pure il club dello Sci.G Milano, non si riesce ad andare oltre». Lo Sci.G Club Gay Milano Lgbtqia+ aveva sporto querela, e ora la Procura si inserisce in un filone di Cassazione consolidato.
diritti lgbtq
In un recente caso, in cui ad esempio un transessuale, che aveva dato del «frocio» a un politico con il quale affermava di avere avuto una relazione, si era difeso asserendo che la parola «avesse ormai perso, per l’evoluzione della coscienza sociale, il suo carattere dispregiativo», la Cassazione ha invece argomentato che il termine costituisca, «oltre che chiara lesione dell’identità personale», anche «veicolo di avvilimento dell’altrui personalità», e che «tale sia percepito dalla stragrande maggioranza della popolazione italiana».
Cassazione manifestazione per le coppie omogenitoriali a milano, piazza della scala 2