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    1. QUEI PARAGURI DI ALESINA & GIAVAZZI CON L’OSSESSIONE DELLA PRIVATIZZAZIONI E IL SOGNO PER QUALCUNO DI SEDERSI IN MEDIOBANCA PER VIA POLITICA (GIAVAZZI) SENZA MAI SPIEGARE AI LETTORI DEL “CORRIERE DELLA SERA” PERCHE’ LA PRIVATIZZAZIONE DI TELECOM E’ STATA UNA RAPINA A MANO ARMATA DEI POTERI MARCI (AGNELLI & C.) 2. DA VIA GLUCK A VIA SOLFERINO, PISAPIA IMBOCCA LA STRADA DEL RIDICOLO E’ IL MIO MESTIERE: CELENTANO BOCCIA L’IDEA DEL SINDACO DI MILANO DI “TUTELARE” LA STRADA IMMORTALATA NELLA SUA CANZONE: “TROPPO TARDI, ORMAI E’ BRUTTA E IRRECUPERABILE” 3. PIPPAPIA INVECE DI REPLICARE AI GIORNALISTI DEL CORRIERE CONTRARI ALLA SVENDITA DELLA SEDE STORICA (ALTRO CHE VIA GLUCK!) SCRIVE INVECE A FLEBUCCIO DE BORTOLI 4. L’IRONIA CAUSTICA DI RINO FORMICA SULL’AUTOBIOGRAFIA DI CLAUDIO MARTELLI: “SONO PREOCCUPATO, IL DELFINO DI CRAXI E’ MALATO, HA L’AZHEIMER NON SI RICORDA PIU’ NULLA”


     
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    "Nessuno vuol più starsene
    ozioso in un angolo, tutti hanno
    sete delle imprese degli altri.
    E' un spettacolo da circo: gli artisti escono"
    (Karl Kraus, Detti e Contraddetti)

    FRANCESCO GIAVAZZI - DALLA SUA PAGINA FACEBOOKFRANCESCO GIAVAZZI - DALLA SUA PAGINA FACEBOOK

    di DAGOSTRIKE

    ALESINA&GIAVAZZI.
    Nel firmamento dei "Fessi&Contraddetti" brillano le stelle dei professori Francesco Giavazzi e Alberto Alesina che da anni predicano nel deserto delle pagine (prime) del Corriere nel sollecitare la privatizzazione di quel che resta del patrimonio pubblico ormai ridotto all'osso, depauperato e mandato alla rovina.

    Bontà loro, gli Otto&Barnelli della finanza ingaggiati da Flebuccio de Bortoli riconoscono che in passato l'alienazione da parte dello sistema pubblico di Telecom&C è stata un "disastro".
    Una sciagura, ma provocata da chi?
    Ah saperlo.

    FRANCESCO GIAVAZZIFRANCESCO GIAVAZZI

    Dal governo spinto dalle loro teorie antistataliste o da Lor signori che in nome del "privato", inteso come roba nostra (Agnelli&C), le hanno mandate a rotoli dopo averle acquistate a prezzi stracciati?
    Ammoniva il grande Federico Caffè che gli economisti devono stare attenti alle idee perché "fiduciari di una civiltà possibile". E le idee non devono mai "prevalere sugli interessi costituiti".
    E' un rischio che la coppia Giavazzi&Alesina non corre davvero: loro non hanno idee, ma soltanto ossessioni (private).

    ALBERTO ALESINAALBERTO ALESINA

    Ps.
    A proposito di Pubblico&Privato. A questo punto resta un mistero perché un "duro&puro" come il prof. Giavazzi abbia chiesto un aiutino all'ex camionista di Tortona, l'ex dc Fabrizio Palenzona tramutatosi in banchiere (Unicredit), per conquistare una poltrona nel consiglio d'amministrazione di quella Mediobanca che fu presieduta dal suocero Francesco Cingano.

    2. GIULIANO PISAPIA.
    Il molleggiato gliele canta e lui, il sindaco Pippapia, fa il finto tonto(lo). Un ruolo da nano che rischia di far rimpiangere la fata turchina, Suor Letizia Moratti. L'idea del sindaco milanese di tutelare la via Gluck immortalata da Celentano nella sua canzone autobiografica, non è piaciuta nemmeno ad Adriano.

    TELECOM c c fa a ca ddTELECOM c c fa a ca dd

    "Non c'è più nulla da proteggere, la strada è soltanto brutta", ha dichiarato il cantautore.
    E gli abitanti della via sono d'accordo con lui: "Che senso ha tutelare novanta metri di strada?".
    Povero Giuliano Pisapia che tra via Gluck e via Solferino (sede del Corrierone) ha smarrito pure il senso del ridicolo. Che senso ha, infatti, proteggere una strada ormai senza storia e fare il pesce in barile se la storica sede del Corriere, un "luogo simbolo" della città, è svenduta a un fondo speculativo americano? Ah saperlo.

    Ps.
    Tirato per la giacca dai giornalisti del quotidiano dell'Rcs che chiedevano un suo intervento contro l'alienazione dell'immobile, Pippapia indirizzava la sua replica al direttore del giornale Flebuccio de Bortoli invece che al Comitato di redazione.
    Una gaffe? O forse anche il sindaco è convinto che sia Flebuccio il vero capo del sindacato interno.

    AGNELLI EDOARDO E GIANNIAGNELLI EDOARDO E GIANNIALBERTO BRANDANI E FABRIZIO PALENZONAALBERTO BRANDANI E FABRIZIO PALENZONA

    3. CLAUDIO MARTELLI.
    Dopo aver letto il libro-confessione di Claudio Martelli, "Ricordati di vivere" (Rizzoli), Rino Formica ha chiamato con tono sarcastico e mellifluo alcuni suoi vecchi compagni di fede socialista: "Sono preoccupato, Claudio sta male, ha l'Alzheimer... non si ricorda più nulla...".
    Del resto, sosteneva Friederich Nietzsche "Il vantaggio della cattiva memoria è che si gode parecchie volte delle stesse cose per la prima volta".
    Chi non gode, invece, è Paolino Mieli, buon amico del delfino di Craxi nonché editor dell'autobiografia martelliana: il libro stenta a decollare nelle vendite in libreria.

    ADRIANO CELENTANOADRIANO CELENTANOGIULIANO PISAPIA LELLA COSTA INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINOGIULIANO PISAPIA LELLA COSTA INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO

    Ps.
    Nel recensire il volume su "la Repubblica", l'eccellente Filippo Ceccarelli segnala tra le varie (e avariate) omissioni dell'autore l'"intentona" (abortita) organizzata negli anni Ottanta da Martelli all'Oasi di Kufra di Sabaudia. Ma nemmeno l'informatissimo sor Filippo ha voglia di colmare questa lacuna. Già, chi erano i congiurati-giornalisti?
    Ah saperlo!

    SEDE CORRIERE DELLA SERASEDE CORRIERE DELLA SERA

     

     

    FERRUCCIO DE BORTOLI INGE FELTRINELLI FRANCESCO MICHELI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINOFERRUCCIO DE BORTOLI INGE FELTRINELLI FRANCESCO MICHELI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO
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