• Dagospia

    “FAMMI FARE UN GIRO DI VALZER” – È STATO INCASTRATO DALLE INTERCETTAZIONI CON I CLIENTI IL 46ENNE AGENTE IMMOBILIARE DI MODENA FINITO AI DOMICILIARI NELL’INCHIESTA NATA DALLE INDAGINI SUI FESTINI A “VILLA INFERNO”. ERA LUI A METTER IN CONTATTO DONNE DISPOSTE A PROSTITUIRSI CON PROFESSIONISTI IN CERCA DI “MARCHETTINE E REGALINI” – ALLE FESTE CIRCOLAVA COCAINA E UNA RAGAZZA IMMAGINE HA RACCONTATO DI AVER ASSISTITO A UN’ORGIA ALLA QUALE…


     
    Guarda la fotogallery

    Gianluca Rotondi per www.corriere.it

     

    festini  festini 

    Era il punto di riferimento della movida di lusso per via della sua attività che l’aveva portato a gestire una nota discoteca bolognese, ma organizzava anche serate (lecite) nelle ville cittadine, in zona Saragozza, e a Modena.

     

    A lui si rivolgevano facoltosi professionisti e imprenditori attirati da quelle serate trasgressive e sempre in cerca di compagnia a pagamento, nelle feste o nei dopocena in ville e case di pregio. Del resto S. M., agente immobiliare di 46 anni finito ai domiciliari nell’inchiesta del pm Stefano Dambruoso e dei carabinieri nata da Villa Inferno, per l’accusa aveva a disposizione un’ampia platea di ragazze immagine e squillo già in carriera. 

     

    festini  7 festini  7

    Donne che metteva in contatto con le sue amicizie in vista dando loro numeri e riferimenti o che faceva trovare nelle serate che a volte lui stesso organizzava. E così al telefono, intercettato dagli inquirenti, c’era chi gli chiedeva «di fare un giro di valzer», chi era in cerca di «marchettine e regalini».

     

    Di qui l’accusa di favoreggiamento della prostituzione che gli viene contestata dal pm in varie forme: per aver tollerato o agevolato nel locale che gestiva nel 2017 la presenza di escort che si prostituivano; per averle reclutate come intermediario. Serate organizzate, secondo l’accusa, anche tramite conoscenti in ville o case private nelle quali si faceva uso di cocaina. Gli episodi di cessione di droga contestati sono tre ma il giudice ha riqualificato l’accusa di spaccio in lieve entità per i quantitativi modesti di cocaina usata, spesso in modo collettivo e condiviso e senza la certezza che a portarla fosse stato proprio il 46enne.

    festini a base di coca 1 festini a base di coca 1

     

    La droga e l’interrogatorio

    Sono intercettazioni e testimonianze di escort e clienti a ricostruire lo scenario in cui si muoveva l’imprenditore assistito dall’avvocato Matteo Murgo. Un uomo che aveva ottenuto dall’indagato i riferimenti di due squillo spiega di averle poi messe in contatto con un anziano medico. Una donna che aveva fatto la ragazza immagine racconta di una serata a Modena poi conclusa con una festa in casa: parla della coca («così mi carico») già preparata in strisce che tutti hanno consumato, ma che, precisa, era già lì quando arrivò con il 46enne, e di un’orgia a cui loro non hanno però partecipato.

    wolf of wall street wolf of wall street

     

    Il gip riconosce che spesso non è stato possibile accertare chi portò la droga e che quella attribuita all’indagato è alcune volte per autoconsumo, ma ha ritenuto sussistente la gravità indiziaria nella fattispecie di aver favorito la prostituzione. Martedì il 46enne racconterà la sua verità al giudice.

    villa inferno villa inferno villa inferno villa inferno villa inferno villa inferno villa inferno villa inferno

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport