da il Sole 24 Ore
philippe donnet gabriele galateri di genola
Generali possiede il 4,492% di Intesa Sanpaolo. È quanto emerge dal sito dell'istituto. Oltre al 3,04% annunciato venerdì, dopo aver ristrutturato il precedente prestito titoli alla compagnia assicurativa rimane in portafoglio un altro 1,0845%. Questo pacchetto, però, è un residuo del vecchio contratto di prestito titoli firmato il 23 gennaio scorso, quando Generali decise di difendersi da una possibile operazione di stake building di Intesa Sanpaolo facendo scattare i vincoli sulle partecipazioni incrociate.
alberto nagel carlo messina
In ragione di questo è possibile immaginare che a breve la quota dell’1,0845% andrà in scadenza e nel portafoglio delle Generali resteranno solo le azioni ordinarie acquistate la settimana scorsa. Il totale dei diritti di voto si attesta quindi al 4,492% ma probabilmente si tratta di una situazione temporanea legata alle tecnicalità di chiusura del contratto di prestito titoli.
galateri di genola
Generali venerdì ha annunciato di avere acquisito 510 milioni di azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo, pari al 3,04% del capitale sociale complessivo della stessa, e di aver dato corso alla procedura per porre termine al prestito titoli precedentemente annunciato. Contestualmente - si legge in una breve nota - Generali ha effettuato un'operazione in strumenti derivati collateralizzati per coprire totalmente il rischio economico collegato all'acquisto delle suddette azioni. L’idea, evidentemente, è di mantenere un piede nell’azionariato della banca secondo però modalità differenti, che permettano di consolidare la posizione ma al tempo stesso di avere una gestione più attiva e diretta del dossier.
In precedenza il presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola, aveva detto che la società non ha «preclusioni» a esaminare una eventuale offerta anche da parte di Intesa Sanpaolo. «Non ho fatto preclusioni. Io ho detto che se ci fossero ipotesi di collaborazione industriale, valide e che rispettino anche un po’ le regole del gioco della governance in termini di chiarezza e trasparenza evidentemente le valuteremo», ha spiegato Galateri.