1 - LA SPINTA ALLA NATALITÀ «TASSE DIFFERENZIATE PER SINGLE E GENITORI»
Estratto dell’articolo di Luca Cifoni per “il Messaggero”
CALO NASCITE
«Non si possono tassare in modo uguale i singoli e le famiglie con figli». In Parlamento per riferire sul Documento di economia e Finanza, Giancarlo Giorgetti torna sulla strategia per tentare di arginare la denatalità. Il ministro parla della necessità di «immaginare un'azione choc» ma allo stesso tempo sembra voler fare un esercizio di realismo quando osserva che certamente gli incentivi fiscali da soli non bastano e che servono misure su vari fronti.
Per di più le politiche devono essere «costanti nel tempo» perché «si tratta di un processo lungo e graduale, che per poter dare frutti richiede anche un notevole grado di condivisione politica».
giancarlo giorgetti 1
Insomma - sembra voler dire il ministro smarcandosi dalle polemiche di questi giorni - il sostegno alla natalità e alla genitorialità non dovrebbe essere un tema di divisione tra maggioranza e opposizione, visto che l'orizzonte temporale va ben al di là di quello di una legislatura.
Giorgetti vuole anche precisare quel che ha in mente: «Non è nemmeno il caso di parlare di incentivi, ma piuttosto di disincentivi da eliminare». Tra i disincentivi rientrano quelli legati all'occupazione, per cui bisogna «incentivare il tasso di partecipazione al lavoro in particolare femminile» e certamente anche quelli di tipo economico; che possono essere rimossi sia con il potenziamento dell'Assegno unico e universale (Auu), sia con un intervento specifico sulla tassazione. […]
vignetta di osho sul taglio delle tasse per chi fa figli
L'idea intorno alla quale si ragiona, che richiede però un'attenta verifica finanziaria, sarebbe ripristinare una detrazione d'imposta o una deduzione dal reddito uguali per tutti i contribuenti, in modo da sottolineare la valenza sociale di paternità e maternità. La detrazione d'imposta se molto sostanziosa e soprattutto se relativa a più figli avrebbe lo svantaggio di beneficiare solo parzialmente i redditi bassi, che pagano un'imposta troppo bassa rispetto allo "sconto" teorico.
Mentre la deduzione dal reddito (si è parlato di 10 mila euro ma è un importo tutto da verificare) avrebbe un effetto più favorevole sui redditi più alti, sottoposti ad un prelievo maggiore. Al momento resta decisamente sullo sfondo l'ipotesi di una rivoluzione più drastica come quella che porterebbe all'introduzione del quoziente familiare sul modello francese (che comunque non sarebbe facile da trasferire nell'ordinamento italiano). […]
2 - PANNOLINI, CIBO E ISTRUZIONE UN FIGLIO MINORENNE COSTA ALMENO 800 EURO AL MESE
Estratto dell’articolo di Francesco Bisozzi per “il Messaggero”
DENATALITA
«In Italia una famiglia spende in media per ogni figlio minorenne circa 740 euro, mentre prima del Covid e della fiammata dell'inflazione l'asticella si posizionava a quota 645 euro».
A fare i conti è Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari. «Le spese obbligate sono aumentate esponenzialmente, pesano soprattutto quelle per la casa, per il carrello della spesa e per i trasporti, che da sole assorbono più di 400 euro per ogni figlio minorenne». Più caro fare figli al Nord, dove sempre stando ai calcoli del presidente del Forum delle Associazioni Familiari la spesa mensile per un figlio minorenne oggi come oggi arriva a superare la soglia degli 820 euro.
DENATALITA 2
Al centro è necessario invece un budget pari a circa 810 euro, che diventano 580 euro al Sud e nelle isole. Per effetto dell'inflazione, che ha in parte risparmiato le spese ricreative e culturali e quelle per i servizi in generale, le famiglie meno abbienti hanno visto crescere in misura più accentuata la spesa per i figli rispetto a quelle agiate. Nel caso dei nuclei in condizione di povertà, infatti, il carrello della spesa rappresenta un terzo della spesa per un figlio. […]
Va in questa direzione la proposta del sottosegretario al Made in Italy, Massimo Bitonci, e del presidente della commissione Bilancio e Finanze del Senato, Massimo Garavaglia, che puntano a introdurre una deduzione monstre per i figli a carico, di 10 mila euro a figlio (a prescindere dal livello della dichiarazione dei redditi).
DENATALITA 1
«Se il governo imboccherà questa strada con decisione, le famiglie potranno finalmente tornare a progettare. Investire sulla natalità è strategico e improrogabile. La variabile incide in via diretta su pil, occupabili, produttività, oltre che sulla sostenibilità del welfare, del sistema pensionistico e di quello sanitario», continua Bordignon. […]