Diodato Pirone Gabriele Rosana per "il Messaggero"
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Sale l' allerta in Europa per la variante Delta. L' Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che i contagi sono risaliti del 10% la scorsa settimana dopo due mesi di discesa ininterrotta e lancia l' allarme su una possibile nuova ondata autunnale.
In questo contesto preoccupano gli assembramenti per eccellenza come quelli formati dai tifosi concentrati negli stadi per il torneo calcistico europeo. Per questo nel Regno Unito è stata fermata la vendita dei biglietti per la partita Inghilterra-Ucraina in programma domani a Roma, e ieri il Parlamento Europeo ha chiesto alla Uefa di scegliere una sede diversa dallo stadio di Wembley per la semi-finale e la finale degli europei.
L' Uefa invece pare resistere mentre il governo di Londra ha imposto regole severe ai tifosi. Chi vorrà vedere semifinale o finale a Wembley dovrà fare 10 giorni di quarantena e tre tamponi (partenza, secondo e ottavo giorno). Chi vorrà uscire al quinto giorno di quarantena dovrà fare un quarto test. Tutti a sue spese.
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CHUDONO TEL AVIV E LISBONA Ma andiamo con ordine e iniziamo dall' allarme dell' Oms che cade in pieno svolgimento degli europei con San Pietroburgo, sede di uno dei quarti di finale, che continua a registrare numeri allarmanti mentre tutta la Russia macina nuovi record di morti.
Stessi timori per Wembley, in un Regno Unito che segna, nuovi massimi di casi (arrivati a 28 mila in 24 ore), nonostante la campagna di vaccinazione stia arginando il ricorso alle ospedalizzazioni.
Anche nel resto del mondo si registrano nuove chiusure. Anche Israele - Paese-simbolo per record vaccinazioni - fa i conti con un aumento dei contagi e sta pensando di chiudere il Ben Gurion, il suo aeroporto internazionale. E con l' impennata di contagi, il Portogallo ha deciso di ristabilire il coprifuoco notturno da venerdì prossimo in 45 comuni, inclusa la capitale Lisbona.
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Continua a peggiorare drammaticamente la situazione anche nella fragile Africa dove l' Oms fotografa una «portata della terza ondata senza precedenti», con il 25% di aumento di casi ogni settimana.
«La scorsa settimana, il numero di casi è aumentato del 10% a causa di un aumento di viaggi, assembramenti e allentamento delle restrizioni», ha detto il direttore regionale dell' Oms per l' Europa Hans Kluge in conferenza stampa, sottolineando che «questo sviluppo arriva nell' ambito di una situazione in rapida evoluzione con la variante Delta che preoccupa con milioni di persone non ancora vaccinate».
Come accennato, le due partite clou degli Europei a Londra preoccupano anche Bruxelles, proprio quando le tensioni post-Brexit sembravano aver trovato una tregua. Secondo il Parlamento Europeo: «Aprire a 60mila tifosi le fasi finali di Euro2020 è una decisione irresponsabile e una ricetta per il disastro», E' quanto si legge in una lettera che Pascal Canfin, presidente della Commissione Sanità dell' Europarlamento ha inviato al presidente David Sassoli per chiedergli di investire della questione la Commissione Ue.
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Se ieri l' esecutivo Ue ha optato per la prudenza («Tema di competenza nazionale, ma è importante la massima vigilanza», ha detto una portavoce), nei giorni scorsi era stato il vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas a invitare l' Uefa a un attento esame della vicenda.
Per ora, l' Uefa, organizzazione presieduta da Aleksander Ceferin, tiene il punto e ribadisce che tutte le rimanenti partite si svolgeranno come programmato, in quanto «le misure di mitigazione adottate in ciascuna sede sono allineate con le normative fissate dalle locali autorità sanitarie».
A queste, concede l' Uefa, «spettano comunque le decisioni finali sul numero di spettatori ammessi negli impianti e i requisiti di ingresso negli stadi», alle quali promette di adeguarsi. I quasi duemila scozzesi contagiati assistendo alla sfida della loro nazionale con l' Inghilterra sono però più che un monito. Il ministro dell' Interno tedesco, Horst Seehofer, definisce «irresponsabile» il comportamento della Uefa su Wembley. «Sospetto - afferma - che ci siano motivi commerciali, che mai dovrebbero prevalere sulla protezione della salute». «Spero che l' Uefa preveda un' alternativa», aggiunge il sottosegretario alla salute Andrea Costa.
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ANCHE BERLINO CONTRO LA UEFA «SONO IRRESPONSABILI, TROPPE PERSONE NEGLI STADI»
Paolo Valentino per il "Corriere della Sera"
«Quella dell' Uefa è una posizione assolutamente irresponsabile», tuona il ministro degli Interni tedesco, Horst Seehofer, a proposito dei troppi spettatori che la Federcalcio europea si ostina a voler ammettere negli stadi per le partite di Euro2020.
Non diminuiscono, anzi si fanno più dure le critiche all' Uefa sugli ingressi e sul rischio che l' ultima fase degli Europei si riveli un tragico «superspreader» della pandemia.
«Sappiamo tutti - dice Seehofer in conferenza stampa - che la riduzione dei contatti e l' osservanza di precise regole igieniche sono imprescindibili per poter un giorno portare a zero le infezioni.
Ma quando vediamo migliaia di persone attaccate le une alle altre, che festeggiano le vittorie abbracciandosi, è già chiaro che questo aumenterà i contagi». Il ministro si è riferito alla partita Inghilterra-Germania di martedì scorso allo stadio di Wembley, dove l' Uefa ha permesso l' entrata di quasi 42 mila tifosi, che potrebbero diventare 60 mila nelle prossime semifinali e finali. Una scelta considerata folle, visto il progressivo aumento dei contagi nel Regno Unito a causa della variante Delta del Covid-19.
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Il ministro tedesco dice di «non capire» perché l' Uefa «non assume una linea ragionevole» ed accusa apertamente l' organizzazione di privilegiare «la parte commerciale» rispetto «alla difesa della salute e della vita». Prima dell' inizio degli Europei, l' Uefa ha di fatto ricattato le città che avrebbero ospitato le partite, minacciando di farle svolgere altrove se non avessero ammesso gli spettatori.
Obbligo morale della Federcalcio continentale sarebbe, secondo Seehofer, di dire «ridurremo il numero dei tifosi, poiché gli interessi commerciali non possono venire prima della difesa della salute della popolazione».
DAVID SASSOLI
Anche il premier bavarese, Markus Söder, è intervenuto nella polemica. «Quello che fa attualmente l' Uefa è inaccettabile: non si può aumentare arbitrariamente e senza senso il numero degli spettatori ammessi in uno stadio, mentre è così forte il rischio di una diffusione della pandemia in tutta Europa».
L' organizzazione presieduta da Aleksander Ceferin, come al solito, traccheggia e si nasconde dietro il dito, cercando di rovesciare la responsabilità sulle autorità locali, cui spetta la decisione finale sul numero di tifosi ammessi e le regole per viaggiare. Eppure, bontà sua, il consigliere sanitario dell' Uefa, Daniel Koch, dice di «non escludere» che eventi di massa come quelli di Wembley «potrebbero in fin dei conti portare a un aumento locale dei contagi».
Questo, aggiunge, non vale solo per la partite di calcio, «ma in tutte quelle situazioni dove le autorità locali decidano di allentare le restrizioni».
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Koch, eterno ottimista, conclude comunque che «la campagna di vaccinazione e i controlli alle frontiere impediranno una nuova ondata della pandemia come quelle precedenti».
Intanto, per il primo quarto di finale tra Spagna e Svizzera, in programma oggi a San Pietroburgo, considerata un hot-spot del coronavirus, l' Uefa e le autorità russe non hanno previsto alcuna modifica o restrizione: 30 mila dei 60 mila posti dello stadio saranno occupati. Che Dio ce la mandi buona.
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