austria
Grazia Longo per la Stampa
Un' accelerazione sul doppio passaporto italo-austriaco per i sudtirolesi arriva dal governo di Sebastian Kurz.
È tutto talmente definito che è già stata fissata la data, il 7 settembre prossimo, in cui a Vienna verrà discussa la bozza del disegno di legge.
Bozza che - come scrive il quotidiano «Tiroler Tageszeitung» - fa riferimento a «tutti i cittadini italiani residenti in Alto Adige di madrelingua tedesca e ladina». Ma c' è più di un "ma" a rendere la strada irta di ostacoli. A partire dal fatto che sul piano giuridico non è del tutto chiaro il criterio di accesso. Sembra infatti improbabile che l' unico parametro possa essere la dichiarazione di appartenenza linguistica che in provincia di Bolzano è indispensabile per l' accesso al pubblico impiego e a molte prestazioni sociali come l' edilizia agevolata.L' input che arriva da Vienna, comunque, è che la bozza debba essere delineata «d' intesa con Roma».
sebastian kurz
Un accordo che gli austriaci pensano di poter incassare convinti che le resistenze del vecchio governo Gentiloni, rappresentate dall' allora ministro degli Esteri Angelino Alfano, siano adesso superate grazie alla linea leghista dell' autodeterminazione. Tanto più che in campagna elettorale a Bolzano il leader del Carroccio Matteo Salvini si concesse la battuta: «Meglio doppio passaporto che Ius soli».
Ma un conto è scherzarci su, un altro accettare l' ipotesi del doppio passaporto.
Oggi infatti sembra tirare tutta un' altra aria anche in casa leghista, più improntata alla cautela, nonostante la vicinanza politica con il governo austriaco di destra. «La questione è molto delicata - trapela dall' entourage di Salvini -. Preferiamo aspettare per attente valutazioni».
Una linea peraltro già anticipata poche settimane fa dal segretario della Lega trentino, Mirko Bisesti: «Siamo disposti a parlarne a condizione che la delicata questione del doppio passaporto venga risolta assieme da Roma, Vienna e Bolzano nel modo più armonioso possibile».
L' autonomia a rischio E ora Filippo Maturi, deputato e consigliere comunale leghista a Bolzano, insiste sulla necessità di non cedere alle pressioni austriache sul doppio passaporto.
salvini bolzano
«Il suo eventuale rilascio rischia di intaccare le ragioni per cui era stata concessa l' autonomia all' Alto Adige - dichiara - e la tutela alla minoranza linguistica. Inoltre non dobbiamo trascurare la posizione di diversi professori di Trento che ribadiscono anch' essi come il doppio passaporto metterebbe a rischio il concetto di autonomia».
Maturi pone anche un' altra questione: «Poiché il doppio passaporto riguarderebbe solo gli italiani di lingua tedesca e ladina, si verrebbe a creare una perniciosa condizione per i cittadini di lingua italiana. Nel senso che si verrebbero a creare delle discriminazioni, con cittadini di serie A e di serie B».
Per quanto concerne poi l' orientamento all' autodeterminazione dei popoli a cui si ispira la Lega, Maturi precisa che «in questo caso specifico la scelta non nasce dalla volontà del popolo ma del governo austriaco».
Non è dunque così scontato che lo stile decisionista dell' esecutivo di Kurz centri l' obiettivo. Al di là delle condizioni da esaminare sul piano giuridico, storico e sociale, non è detto che l' attuale governo italiano sia propenso ad accogliere la proposta.
Non va, inoltre accantonata neppure la posizione della Farnesina. Accortezza e circospezione guidano l' indirizzo della nostra diplomazia.
Che si riserva di verificare le indiscrezioni giornalistiche attraverso l' ambasciatore italiano a Vienna, ma invita a non cedere, almeno per ora, allo scatto in avanti del governo di Sebastian Kurz.
matteo salvini