Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per repubblica.it
MATTEO RENZI SENATORE DIRETTORE - BY MACONDO
Il divorzio Calenda-Renzi è a un passo, più vicino che mai. Ma non è detto che i due possano riprovarci un’ultima volta, come Totti e Ilary che cinque mesi prima di ufficializzare il patatrac (erano già uscite le foto del Capitano con Noemi) si attovagliarono al ristorante con i pargoli per dire che erano tutte “fake news”. “Rottura? Ma figuriamoci”, fa filtrare il leader di Azione, mentre il rullo delle agenzie da stamattina batte veline e repliche all’impazzata. Se ci sarà una mezza riappacificazione o una separazione vera, definitiva, lo si capirà in giornata: Carlo Calenda alle 17 riunirà i suoi parlamentari. Mossa tattica: Renzi aveva già convocato per le 21.30 i suoi.
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CARLO CALENDA MATTEO RENZI
E il big bang produrrebbe intanto un clamoroso ridimensionamento in Parlamento: sia alla Camera che al Senato Azione e Italia Viva non avrebbero i numeri per formare gruppi autonomi. Entrambi i soggetti si ritroverebbero nel catino del gruppo Misto. Con meno uffici, meno consulenti, meno soldi. Perché anche l’aspetto economico non è da sottovalutare.
“Iv – dicono da Azione – non vuole sciogliersi come partito per tenere in cassa i fondi del 2XMille”. Un milione e duecento mila euro, mica spiccioli. Replica il tesoriere turborenziano Bonifazi: “Italia Viva ha contribuito in modo paritetico rispetto ad Azione a tutte le campagne elettorali del Terzo Polo e Calenda ha optato per affissioni recanti il suo volto e il suo nome. Quanto al futuro 2XMille andrà ovviamente alla struttura legittimata dal congresso democratico”. Sempre se ci si arriverà.
CARLO CALENDA - MATTEO RENZI BY MACONDO CARLO CALENDA E MATTEO RENZI - BY MACONDO MATTEO RENZI CARLO CALENDA