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    FAMOLO ESTREMO - A PADOVA FINISCE IN UN MACELLO UNA SERATA GAY TRA DROGA E BONDAGE - DURANTE UN GIOCO DI SOFFOCAMENTO UNO DEI DUE CHE SI ERANO CONOSCIUTI VIA GRINDER PERDE I SENSI, L'ALTRO PER SALVARLO TENTA UNA FOLLE TRACHEOTOMIA A COLPI DI FORBICE - ALLERTATO IL 118, QUANDO ENTRANO NELLA STANZA TROVANO UN LAGO DI SANGUE TRA FALLI IN LATTICE E SIRINGHE - L'UOMO FERITO È IN PROGNOSI RISERVATA


     
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    Da https://corrieredelveneto.corriere.it/

     

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    Sarà pur vero che se in amore non ci sono regole tanto meno ce ne sono in camera da letto. Il punto è che mentre in amore mal che vada si rischia un cuore spezzato, se si perde il controllo in camera de letto a spezzarsi potrebbe essere il collo, e quello mica si aggiusta.

     

    Il caso «estremo» lo ha vissuto qualche giorno fa un 59enne di Padova, trovato nudo e agonizzante a casa di un amico 30enne. L’uomo aveva una corda al collo e il giovane amico aveva effettuato un maldestro tentativo di tracheotomia che per fortuna non è stato portato a termine perché i medici sono arrivati in tempo.

     

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    I due stavano praticando sesso con corde, frustini, manette, bende e altri oggetti, il tutto condito da droghe leggere che dovevano accrescere ancor più la libido nei due. Ma l’uomo di 59 anni si è sentito male: tutte quelle corde o forse le droghe assunte erano troppe per lui.

     

    L’altro ha tentato fino all’ultimo di evitare di chiedere aiuto e mentre l’amico aveva ancora la testa incastrata in una corda ha tentato di tagliargli la gola per farlo respirare. Non riuscendoci ha chiamato il 118.

     

    «Venite c’è un uomo qui che non respira più». L’ambulanza è arrivata subito e ha portato il 59enne, legato con corde, bende, e agghindato con collari e borchie, in ospedale. Lì per fortuna qualcuno è riuscito sul serio a riprendere in mano la vita del 59enne, che ora si trova in salvo, ancora ricoverato.

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    L’unico vero problema pare sia stato dover spiegare alla moglie (e ai figli) il motivo di quel «malore». Una scena all’altezza dello scrittore scozzese John Niven, che ne «Le solite sospette» racconta dell’anziana borghese e inconsapevole Susan Forbisher che scopre le notti lussuriose del marito Barry, il quale adorava farsi legare e frustare da improbabili amanti.

     

    Alla moglie padovana è andata meglio perché suo marito, al contrario del Barry di Niven, non muore. Il dramma, in questo caso, è trovare le parole giuste per spiegare. Il trentenne invece non ha moglie cui render conto, ma dovrà vedersela con giudici il che forse è anche peggio: il giovane, arrestato dai carabinieri per lesioni aggravate, è stato scarcerato dal gip Mariella Fino che lo ha obbligato a stare a casa la sera da parenti, a Salerno.

     

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    Le indagini coordinate dal pubblico ministero Cristina Gava hanno accertato che non era la prima volta che i due si vedevano. Sembra che i due amici abbiano avuto incontri anche con più persone nel recente passato ma evidentemente era sempre andato tutto liscio. Stando ad accertamenti i due si sarebbero conosciuti su un sito di appuntamenti dedicati agli appassionati del genere: pratiche che arrivano anche ad alte dosi di violenza sono di norma accettate, il «patto» è che se uno dei due (o tre, o quattro) dice «no» il gioco si ferma.

    Non è la prima volta che un caso simile desta attenzione in città: nel 2013 un «mastro cordaio» aveva usato pratiche piuttosto violente con la sua compagna di allora, ed era stato trascinato in tribunale al momento del divorzio, quando era stato accusato di essere violento e quindi inaffidabile.

     

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