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    FISCO INFERNO - 20 LUGLIO DA "BOLLINO NERO": NIENTE PROROGA, IL GOVERNO NON HA ACCOLTO LA RICHIESTA DI FAR SLITTARE AL 30 SETTEMBRE LA SCADENZA DELLE TASSE - ECCO CHI DEVE PAGARE DA LUNEDI' - ALMENO UN TERZO DELLE PARTITE IVA NON È IN CONDIZIONE DI RISPETTARE LE SCADENZE: SONO CENTINAIA DI MIGLIAIA LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE FINITE IN UN INGORGO DI OBBLIGHI FISCALI...


     
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    Stefano Damiano per il Giornale

    Prima marzo, poi aprile e maggio e, di volta in volta, le scadenze per il pagamento delle tasse è stato prorogato per dare un po’ di respiro alle famiglie italiane dopo questo periodo di lockdown per il contenimento dell'avanzata della pandemia di Covid-19.

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    Il 20 luglio prossimo, però, i contribuenti, districandosi insieme ai commercialisti e ai Caf in questo "guazzabuglio" di adempimenti fiscali, dovranno, infine, pagare le tasse nonostante più volte le parti sociali e i professionisti contabili abbiano chiesto, come ricordato in un articolo de IlGiornale.it al governo di temporeggiare, fornendo date certe per permettere a tutti di organizzarsi per pagare gli importi dovuti senza che questo crei degli ingorghi amministrativi e sopratutto, senza che diventi un salasso improvviso per i contribuenti.

     

    Con l'ultimo decreto, difatti, il governo e il ministero dell'Economia e delle Finanze hanno deciso una proroga di una proroga al 20 luglio per i pagamenti di Irpef, Ires e Iva, in scadenza al 30 giugno, e che coinvolgerà circa 4,5 milioni di italiani. Uno slittamento di soli 20 giorni per mettersi in regola con gli adempimenti fiscali a proprio carico.

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    Negli scorsi mesi contribuenti, Caf e commercialisti, come ricorda il presidente dell’Ordine dei commercialisti Miani, sono stati alle prese con la "sospensione dei versamenti fiscali e contributivi (verifiche su cali di fatturato, soglie di ricavi/compensi, ecc.); richieste di finanziamento per l'accesso alle misure per la liquidità delle imprese; domande per cassa integrazione, indennità una tantum e altri bonus in favore dei dipendenti; domande per indennità una tantum erogate dalle casse di previdenza; assistenza per fruizione dei nuovi crediti d'imposta (locazione e affitti, ecobonus e sisma bonus maggiorati, sanificazione e acquisto dpi, adeguamento ambienti di lavoro, vacanze, biciclette, ecc.), per non dire dell'assistenza sui protocolli per la riapertura delle attività e, da ultimo, sulle istanze per la richiesta del contributo a fondo perduto".

     

    Una mole di interventi e di adempimenti che, secondo Miani "hanno inevitabilmente sottratto il tempo necessario per la predisposizione delle dichiarazioni e per determinare gli importi dei versamenti dei saldi 2019 e dei primi acconti 2020 relativi alle imposte sui redditi e all'Irap (in quest'ultimo caso, per i soli soggetti non esclusi da tali versamenti ai sensi dell'articolo 24 del decreto-legge n. 34 del 2020)".

     

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    Inoltre, la richiesta di proroga traeva "giustificazione dalle difficoltà finanziarie della maggior parte dei contribuenti, nonché dalla necessità degli studi professionali di svolgere le attività prodromiche a tali versamenti con la dovuta serenità e diligenza professionale, ma anche dalla constatazione che lo scorso anno analoga proroga dei termini è stata disposta per il semplice ritardo nell'elaborazione dei nuovi Isa che non è neppure lontanamente paragonabile alla situazione di grave ed eccezionale emergenza verificatasi quest'anno".

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    Nulla di fatto, però, e il 20 luglio prossimo sarà da "bollino nero" ma meglio mettersi in regola entro quella data, anche perché chi dovesse pagare dal giorno successivo fino al 20 agosto dovrà pagare tutto con una maggiorazione (una mora) dello 0,4% e di questi tempi ogni euro ha un enorme valore nel bilancio delle famiglie italiane.

     

    Ma andiamo per ordine e vediamo la lista delle prossime scadenza dopo quella già passata del 16 luglio, data entro cui deve essere stata effettuata la liquidazione Iva riferita al mese di giugno 2020 e versamento dell'imposta dovuta.

     

    Il 20 luglio è la giornata topica in cui si dovrà pagare:

     

    Imposta di bollo: si tratta del versamento dovuta alle fatture elettroniche emesse, senza Iva, nel primo trimestre (gennaio-marzo 2020) e nel secondo trimestre (aprile-giugno 2020) ma solo nel caso l'imposta di bollo risulti superiore a 250 euro;

    Modello redditi 2020: questa scadenza delle tasse riguarda i versamenti relativi a Iva, Irpef (comprese le addizionali), imposta sostitutiva contribuenti minimi e forfetari, cedolare secca, Ivie, Ivafe;

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    Modello redditi 2020 per le società di persone: dovranno effettuare i versamenti relativi a Iva e all'imposte sostitutive;

    Versamento del diritto Cciaa dovuto per il 2020;

    Versamento del saldo 2019 e della prima rata dell’acconto 2020 dei contributi previdenziali sul reddito eccedente il minimale previsto per coloro i quali siano iscritti alla Gestione Inps sezione commercianti - artigiani;

    Versamento del saldo 2019 e della prima rata dell'acconto 2020 dei contributi previdenziali da parte dei professionisti non riferibili ad una Cassa previdenziale di tipo professionale;

    Versamento dell'imposta a saldo risultante dalla dichiarazione annuale relativa al 2019 con maggiorazione dello 0,4% per mese dal 16 marzo (2%);

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    Versamento dell’Iva dovuta sui maggiori ricavi/compensi dichiarati ai fini del miglioramento del profilo di affidabilità fiscale.

    Il 23 luglio andrà effettuato l'invio all'Agenzia delle Entrate dei Modelli 730 (730-1, 730-3 e 730-4) e la consegna al contribuente dei Modelli 730 comprensivi del prospetto di liquidazione 730-3 per le dichiarazioni presentate agli intermediari tra il 21 giugno e il 15 luglio 2020. Entro il 27 luglio, invece, andrà effettuata la presentazione telematica dell'Iva comunitaria per il pagamento delle tasse dovute.

     

    Dal 30 luglio partiranno le maggiorazioni dello 0,4% di quanto andava pagato 10 giorni prima, mentre il 30 luglio prossimo sarà un'altra giornata da "bollino rosso", in cui andranno effettuati:

     

     

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    per le società di Capitali andrà effettuato il versamento delle imposte risultanti dalla dichiarazione delle società soggette a Ires con esercizio coincidente con l'anno solare;

    il versamento delle imposte risultanti dalla dichiarazione delle società soggette a Ires con esercizio coincidente con l'anno solare;

    l'invio telematico all'Agenzia delle Entrate della comunicazione relativa al secondo trimestre aprile-giugno 2020 riguardo alle fatture soggette ed Esterometro.

    Attenzione a pagare tutto per tempo, perchè dal 20 luglio al 20 agosto, data ultima per essere in regola, si pagherà la mora.

     

     

     

     

    LA RIVOLTA DELLE PARTITE IVA LA RIVOLTA DELLE PARTITE IVA

    Da "La Stampa"

     

    «Sembra che gli aiuti concessi nelle settimane scorse servano solo per pagare le tasse di questi giorni. Con una mano incassi il bonus da 600 euro oppure ottieni un prestito con la garanzia di Sace, dall'altra ne devi versare migliaia per imposte e balzelli vari. Almeno un terzo delle partite Iva non è in condizione di rispettare le scadenze. Si procede giorno per giorno, senza sapere per quanto si potrà reggere».

     

    partite iva incazzate partite iva incazzate

    Sergio Giorgini, vicepresidente del Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro, traduce il sentiment di centinaia di migliaia di piccole e medie imprese finite in un ingorgo di obblighi fiscali che, da qui alla fine di luglio, per le casse dello Stato vale oltre trenta miliardi di euro. Liquidità preziosissima e rara dopo mesi di lockdown e con la ripartenza per molti ancora lentissima.

     

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    Gli adempimenti si sommano a decine, ma quattro in particolare fanno girare la testa al popolo delle partite Iva: i saldi Irpef e Ires che dodici mesi fa valevano 13,3 miliardi (e ora non meno di 14) e gli acconti che, seppur prevedibilmente ridimensionati rispetto all'anno scorso perché in questa fase nessuno ha fretta di versare soldi al Fisco, si aggirano attorno ai venti miliardi.

     

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    La proroga al 30 settembre invocata nei giorni scorsi nei calcoli dell'Ordine dei commercialisti consentirebbe di lasciare per qualche settimana 20 miliardi nelle tasche dei piccoli imprenditori, mentre rimarrebbe escluso chi supera i 5 milioni di euro di fatturato.

     

    A chiedere un rinvio, oltre alle opposizioni, nei giorni scorsi era stata Italia viva. Ieri si è aggiunto Luigi Di Maio, aprendo un primo spiraglio nell'esecutivo: «C'è un dibattito in corso, io sono tra quelli che pensano che si debba prorogare il termine - ha detto il ministro degli Esteri ospite di "Stasera Italia" su Rete 4 -. Non possiamo pensare di far pagare le tasse nel momento in cui l'Italia sta uscendo da un periodo di pandemia, dobbiamo dare respiro ai nostri imprenditori».

     

    Dal ministero dell'Economia però non arrivano segnali di apertura, dopo il no secco del viceministro Misiani, condiviso da Roberto Gualtieri e dal Pd. Nel Movimento 5 stelle le posizioni sono variegate: se Di Maio apre e molti parlamentari vanno in pressing, i grillini dentro il dicastero di via XX Settembre, la viceministra Laura Castelli in testa, sono più freddi.

     

    Nel frattempo, nel balletto di dichiarazioni e circolari, negli studi professionali si corre contro il tempo: «Tra pratiche per gli ammortizzatori sociali e scadenze fiscali la situazione è insostenibile, gli uffici non ce la fanno a garantire tutti i servizi - allarga le braccia Giorgini -. Anche mercoledì sera è arrivata una nuova circolare Inps a complicare le cose. Stiamo morendo di direttive e mancanza di liquidità».

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