Massimiliano Jattoni Dall’Asén per www.corriere.it
CARTELLE ESATTORIALI
Il nuovo governo Meloni vuole cancellare le cartelle esattoriali di importo medio-basso, quella valanga cioè che sta per abbattersi su molti italiani (sono circa 23 milioni i nostri connazionali con una pendenza esattoriale). L’invio di avvisi e cartelle esattoriali che erano stati sospesi durante l’emergenza è infatti ripartito già nel settembre 2021, ma è ora che il grosso degli invii potrebbe trasformarsi in una vera «stangata» per famiglie e imprese, anche in vista dei rincari delle bollette energetiche previsti per l’inverno. Per questo il governo Meloni vuole partire con un’operazione che possa dargli lustro agli occhi degli elettori cancellando di punto in bianco molte pendenze, e poi buttarsi su una nuova riforma fiscale.
Cosa vorrebbe fare Meloni
giorgia meloni giancarlo giorgetti
Per evitare che la situazione diventi esplosiva la nuova maggioranza ha aperto un dossier per tentare di trovare una soluzione. «Sarà necessario - ha detto Giorgia Meloni nel discorso programmatico alla Camera - mantenere e rafforzare le misure nazionali a supporto di famiglie e imprese, sia sul versante delle bollette che del carburante. Un impegno finanziario imponente che drenerà gran parte delle risorse reperibili e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di Bilancio». Come sempre, il passaggio dalle promesse elettorali alla realtà deve fare i conti con le risorse. Quindi, come scrive Enrico Marro sul Corriere, l’obiettivo è di avere subito un decreto legge Aiuti, da accompagnare alla nuova legge di Bilancio, con una nuova sanatoria delle cartelle per il 2023.
Un nuovo «saldo e stralcio»
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Dovrebbe trattarsi di una terza operazione di «saldo e stralcio» per cancellare i piccoli debiti: cancellati fino a mille euro, mentre per quelli fino a 2 mila/2.500 euro (anche se la Lega vorrebbe di più) risalenti forse fino al 2015 si parla del saldo del 20% del dovuto e del taglio del restante 80%. Inoltre, sul tavolo anche una «rottamazione» quater per i debiti con importi maggiori e relativi sanzioni e interessi ridotti tutti al 5% e con una rateizzazione almeno quinquennale, più probabilmente decennale.
I primi che potrebbero giovare della rottamazione sarebbero i NoVax over 50: per loro sono pronte quasi 2 milioni di multe da 100 euro l’una, il cui invio sarebbe previsto entro la fine di novembre (intanto per lunedì è atteso un emendamento al dl Aiuti ter con una proroga dei pagamenti). Infine, un’altra ipotesi allo studio riguarda quelle pendenze che ancora non hanno ricevuto la cartella esattoriale. Per loro potrebbe avvenire una “tregua fiscale”. Il Messaggero parla di una formula 5+5: una sanzione forfettaria del 5% e la rateizzazione in 5 anni.
La manovra
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Nella manovra allo studio del nuovo governo entrerà anche un primo taglio del cuneo fiscale (obiettivo è ridurlo gradualmente di 5 punti), la flat tax del 15% per le partite Iva fino a 100 mila euro e quella «incrementale» sui redditi in più dichiarati rispetto agli ultimi 3 anni.
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