È scomparso Alberto Alesina. Un grande economista che l’IBL ricorda con stima e affetto. Ci uniamo al dolore della famiglia. pic.twitter.com/hclKxIjKim
— Istituto Bruno Leoni (@istbrunoleoni) May 24, 2020
Raramente sono stato d’accordo con #Alesina negli ultimi anni. Ma è stato uno dei migliori economisti della sua generazione. Riposi in pace. https://t.co/b20ZgYfzuf
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) May 24, 2020
Ci sono persone che riempiono una stanza, anche quando son sedute in un angolo. Alberto Alesina era una di queste. I miei pensieri vanno alle tante stanze che lascerà vuote, in primis quelle della sua famiglia. E a tutti i ricercatori che come me si sentiranno un po’ più persi. https://t.co/IKpzbSQC7w
— Silvia Vannutelli (@silviavannutell) May 24, 2020
Tragica notizia. Alberto Alesina non è più tra noi. Alcuni di noi piangono un amico. L’Italia perde una delle migliori menti. Ho co-organizzato con Alberto per anni una sessione NBER su political economy e inequality. Le sue riflessioni e provocazioni intellettuali ci mancheranno
— Fabrizio Zilibotti (@FabrizioZilibo1) May 24, 2020
Biografia di Alberto Alesina
Da www.cinquantamila.it – la storia raccontata da Giorgio dell'Arti
ALBERTO ALESINA
• Broni (Pavia) 29 aprile 1957. Economista. Editorialista del Sole 24 Ore e del Corriere della Sera. Laurea alla Bocconi più studi ad Harvard, dove nel 1993 diventò titolare della cattedra di Economia. È Senior Associate per il Centro degli studi europei, Research Associate per il National Bureau of Economic Research (il Centro per lo sviluppo economico dell’Harvard University) e Fellow della Econometric Society. Autore di numerosi articoli presso le maggiori riviste scientifiche internazionali, è stato per otto anni co-editor del Quarterly Journal of Economics.
• Libri: Partisan politics divided Government and the Economy, con Howard Rosenthal (1995); Political cycles and the macroeconomy, con Nouriel Roubini (1997, definito dall’economista Jeffrey Sachs «una pietra miliare della politica economica»), The Size of Nations, con Enrico Spolaore (2003), Fighting Poverty in the Us and Europe a World of Difference con Ed Glaeser (2004), Il liberismo è di sinistra con Francesco Giavazzi (2007), La crisi. Può la politica salvare il mondo? (2008), ancora con Francesco Giavazzi, e L’Italia fatta in casa (2009) con Andrea Ichino.
MORTO ALESINA, L'ECONOMISTA CHE AVEVA CONQUISTATO L'AMERICA
Giuliana Ferraino per www.corriere.it
ALBERTO ALESINA 1
Alberto Alesina, l’economista che aveva conquistato l’America, fino a diventare il direttore del dipartimento economico dell’Università di Harvard, dal 2003 al 2006, è scomparso all’improvviso il 23 maggio, colpito da un attacco cardiaco mentre faceva hiking in montagna negli Stati Uniti. Aveva appena compiuto 63 anni.
Nato a Broni, in provincia di Pavia, nell’aprile del 1957, Alesina si era laureato all’università Bocconi nel 1981 e aveva poi ottenuto nel 1986 il dottorato di ricerca in economia (PhD) ad Harvard, dove è rimasto costruendo l’intera carriera. Nel suo denso curriculum spiccano l’affiliazione a National Bureau of Economic Research e al Center for Economic Policy Research; è inoltre membro della Econometric Society e dell’American Academy of Art and Sciences.
Dal 2006 è poi direttore del programma di politica eocnomica Nber. Alesina, a cui non piaceva l’euro, è considerato uno dei maggiori esperti di politica economica e nel 1990 l’Economist l’aveva descritto come uno degli otto migliori economisti con meno di quarant’anni. In Italia era visiting professor all’Università Bocconi e insieme a Francesco Giavazzi, docente della Bocconi che considerava il suo «migliore amico», era solito firmare gli editorialisti del Corriere della Sera.
ALESINA GIAVAZZI
«Lo ricordo l’ultima volta in Bocconi, l’anno scorso, per presentare il suo libro sull’austerità, poi premiato», afferma Marco Mazzucchelli, consigliere della Kredietbank Luxembourg e senior advisor di Bain&Co e vecchi amico di Alesina. «Volle parlare per primo giustificandosi: “così dico le poche cose semplici che so, poi lascio quelle difficili a Favero e Giavazzi”. Tipico di Alesina: sapeva dire le cose complesse in modo semplice e sempre con un sense of humor che lo rendeva immediatamente simpatico, soprattutto agli studenti, anche se diceva cose difficili o scomode. A Harvard gli studenti lo adoravano perché sapeva rendersi uno di loro grazie al suo atteggiamento da gregario e alla mano». Il libro «Austerità, quando funziona e quando no», scritto insieme a Francesco Giavazzi e a Carlo Favero nei giorni scorsi ha ricevuto il prestigioso Premio Hayek.