stefano folli
Stefano Folli per ''la Repubblica''
Chissà se in queste ore, alla vigilia dei cosiddetti stati generali dell' economia, il presidente del Consiglio si è pentito della sua iniziativa. Chissà se ha ripensato con qualche dubbio all' idea di prolungare la kermesse per ben dieci giorni: un tempo molto lungo anche quando si è sulla cresta dell' onda; una passeggiata infinita sui carboni ardenti quando si è in crescente difficoltà.
giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles
Probabilmente è un caso di hybris , l' eccesso di orgoglio che travolge chi non sa controllare il proprio desiderio di potere. La storia è ricca di casi del genere, ma oggi in occidente si è persa la memoria e si abbattono le statue. In ogni caso l' hybris ha indotto il premier a considerarsi ormai al di sopra della dialettica politica, avendo raggiunto una dimensione nuova a metà tra le istituzioni e il popolo.
ursula von der leyen incontra giuseppe conte a palazzo chigi 28
Si è detto peraltro che gli stati generali sono una sorta di Leopolda di Conte, con un richiamo alle manifestazioni fiorentine attraverso cui ogni anno Matteo Renzi dava ossigeno al suo progetto riformista e lo adattava alle circostanze. Tuttavia si potrebbe persino definire lo spettacolo politico di Villa Pamphili come il congresso d' esordio del "partito che non c' è".
O che non c' è ancora, anche perché non è sostenuto da una visione coerente.
Benché virtuale, il partito di Conte è già oggetto di analisi e sondaggi. Non esiste, ma incombe, sospeso a mezz' aria: è come se avesse già preso forma, almeno in chiave di minaccia.
grillo fico di maio di battista
Non a caso nelle intenzioni originarie i prossimi giorni dovevano servire a ricordare a tutti chi è in Italia il punto di riferimento dell' Europa; chi è l' uomo in grado di tenere i 5S ancorati alla linea governativa, fino a far loro digerire il Mes in un futuro prossimo.
Accade invece che la scena è cambiata o potrebbe cambiare a breve. Non è solo l' inchiesta giudiziaria relativa alla mancata "zona rossa" in Lombardia e a chi aveva la responsabilità di proclamarla. Una vicenda da chiarire, certo il peggior viatico per il presidente del Consiglio che avrebbe voluto dedicarsi in serenità all' evento romano.
conte salvini
Ma c' è dell' altro. È ormai chiaro che i soldi dell' Europa non arriveranno come una pioggia d' oro, bensì attraverso procedure lente, alcune tutte ancora da definire.
E soprattutto in cambio di impegni rigorosi e trasparenti circa il loro utilizzo.
Il che porta a un altro interrogativo, il più insidioso e privo di una risposta precisa: fino a che punto l' Unione si fida della maggioranza che governa a Roma?
Volendo intendere il complesso dell' Unione: la Commissione, gli altri organismi e in particolare le maggiori capitali.
DI MAIO SALVINI CONTE
In apparenza non ci sono problemi, soprattutto perché l' attuale coalizione a guida Conte minimizza il rischio di un ritorno di Salvini, ovviamente inviso al di là delle Alpi. Tuttavia l' Italia resta sotto perenne osservazione: è pur sempre il Paese in cui la maggioranza dei seggi parlamentari appartiene ai Cinque Stelle, movimento nato come anti-politico e con un personale nel complesso assai inesperto.
Il fatto che la presidente della Commissione, von der Leyen, parli in videoconferenza agli stati generali è una cortesia all' Italia, ma non significa che voglia avallare la cavalcata solitaria di Giuseppe Conte verso ulteriori traguardi istituzionali.
CONTE E SALVINI
Né che l' Unione intende mobilitarsi in difesa dell' attuale premier, se qualcuno a Roma prendesse l' iniziativa di cambiare gli equilibri.