D.Pir. per ''Il Messaggero''
«L'esperienza appena trascorsa ha messo in luce la capacità delle Regioni di rispondere con prontezza ed efficacia alle mutate esigenze dei cittadini, sempre nel rispetto della leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali. L'emergenza sanitaria ha reso più evidente il bisogno di prossimità in un momento in cui il dialogo con il territorio era urgente e indispensabile». E' uno dei passaggi più importanti del discorso tenuto ieri dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nell'ambito delle celebrazioni dei 50 anni della nascita dell'istituzione.
Attilio Fontana e Giulio Gallera mejo di Bob Behnken e Doug Hurley di Space x by lughino
Per molti osservatori si è trattato di un'occasione persa. Lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quando a giugno si era recato a Codogno e poi a Bergamo, pur riconoscendo l'importanza dell'autonomia delle istituzioni locali, aveva lanciato un monito per chiedere di individuare i meccanismi che non avevano funzionato nell'assistenza sanitaria lombarda per evitare di ripetere di commettere errori. Quegli errori che stanno portando le associazioni dei parenti delle vittime a protestare e a denunciare all'autorità giudiziaria mancanze e contraddizioni nelle direttive della stessa Regione Lombardia.
POPOLARITÀ IN CALO
Di indicazioni di riforma e di autocritica non formale però nel discorso di Fontana non si trova traccia. Il presidente della Lombardia ha riconosciuto la «necessità di fare ancora meglio» ma non è entrato nel dettaglio e non ha affrontato nessuno dei nodi venuti al pettine con una pandemia che ha scosso dal profondo i 10 milioni di lombardi. Una della ragioni che hanno inciso profondamente sulla stessa popolarità di Fontana sceso, secondo la classifica compilata dal Sole 24 Ore, dal terzo al tredicesimo posto nella popolarità fra i presidenti della Regione con una quota del 45,3% di consensi contro il 49,7% ottenuto lo scorso anno.
GIUSEPPE CONTE ATTILIO FONTANA
Una classifica che vede al primo posto il veneto Luca Zaia seguito dal presidente del Friuli, Massimiliano Fedriga e dalla presidentessa dell'Umbria, Donatella Tesei. «L'amministrazione regionale - ha detto ieri Fontana - è cresciuta insieme alla società lombarda, splendida sintesi di anime diversificate che arricchiscono il territorio con visione e concretezza. Il dialogo tra l'istituzione e i suoi cittadini rappresenta l'elemento determinante perché siano soddisfatti i bisogni di benessere e di sicurezza di chi qui abita ed opera».
Quindi ha aggiunto: «Le celebrazioni di anniversari acquistano forza e significato quando sono lo spunto per approfondire e riflettere sui traguardi raggiunti e sugli obiettivi futuri. Il complesso momento storico che stiamo vivendo può rappresentare una valida occasione per dare nuovi impulso alla istituzione regionale e immaginare scenari sui quali impegnare energie culturali e politiche». Un preambolo che è sfociato però in considerazioni generiche. «Dopo l'emergenza sanitaria - ha sottolineato Fontana - ora è il tempo di guardare avanti con pragmatismo e coraggio. Due sono gli imperativi categorici cui non possiamo sottrarci: il primo riguarda il nostro sistema sanitario regionale, che intendiamo rafforzare ulteriormente».
ZAIA E ATTILIO FONTANA
«La Lombardia - ha continuato il presidente - è sempre stata un modello per tutto il Paese in questo ambito: tuttavia, l'esperienza della pandemia ci insegna che possiamo, che dobbiamo, fare ancora meglio». Per Fontana «è fondamentale mettere il nostro territorio nelle condizioni di affrontare con immediatezza la possibilità di eventuali rigurgiti pandemici», mentre «il secondo aspetto da non tralasciare riguarda le conseguenze economiche e sociali che l'emergenza sanitaria ha prodotto, con il rischio di nuove marginalità e povertà».
GUIDO BERTOLASO ATTILIO FONTANA