Francesco Persili per Dagospia
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Fortissimamente Italvolley. Guerre stellari al Maracanãzinho di Rio. Gli azzurri battono con una rimonta da fantascienza gli Usa (30-28; 26-28; 9-25; 25-22; 15-9) e agguantano per la terza volta una finale ai Giochi. Dodici anni dopo Atene, l’Italia proverà a sfatare il tabù dell’oro olimpico contro il Brasile che ha liquidato in tre set la Russia.
Prima della partita il tecnico azzurro Blengini aveva messo in guardia i suoi uomini: “Contro gli Usa ci vuole una Super Italia. La squadra americana è di grandissima qualità e quantità”. Parole che trovano puntuale conferma nei primi minuti del set. E’ esplosivo l’inizio degli Stati Uniti che hanno cambiato marcia rispetto alla squadra sconfitta dall’Italia nel girone. Russell e Anderson “a tutto fuoco” iniziano a martellare la difesa azzurra. Gli Usa si portano sull’8-3, Birarelli accusa noie alla caviglia e si accomoda in panchina con le mani sul volto.
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Fiato sospeso ma il capitano stringe i denti e torna in campo. Juantorena, Zaytsev, Lanza e Giannelli sbagliano il servizio, un fondamentale che aveva creato più di un problema contro l’Iran quando erano stati 20 gli errori gratuiti in battuta degli azzurri. In questa fase del set gli Usa dominano e arrivano a scavare un vantaggio di sei punti. Un ace di Zaytsev riporta a meno 4 gli azzurri. Sale in cattedra il piccolo Mozart, Simone Giannelli con un muro vincente, il solito palleggio ispirato e un sorriso che non conosce confini. L’Italia difende forte e si issa a meno due, 21-23.
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Il finale è palpitante. Un servizio dinamitardo di Zaytsev e poi Lanza riportano gli azzurri in parità. Il Maracanazinho accompagna lo sforzo dei ragazzi di Blengini. L’Italia resta aggrappata alla partita con le unghie, con i denti e con una difesa monstre: dopo 5 palle set annullate, gli azzurri mettono il naso davanti 29-28 e portano a casa il primo set (30-28). Tra coloro che esultano su Twitter anche l’etoile Roberto Bolle: “Grandissima Italia, primo set da brividi”.
Lotta serrata anche nel secondo set. Il muro di Juantorena firma il primo break degli azzurri (6-5). Holt continua ad essere uno spauracchio per Birarelli e compagni. Ma l’Italia non molla un punto. L’ace di Buti porta i ragazzi di Blengini a più tre. Nel momento decisivo del set Holt alza il muro e gli Stati Uniti si portano sul 21 pari. È un altro finale di set sul filo dell’equilibrio. Birarelli sbaglia in battuta. L’ace di Anderson consegna il secondo set agli americani (26-28). Tutto da rifare.
Nella terza partita altra partenza choc degli azzurri che vanno sotto 1-6. Ma stavolta non c’è alcuna reazione. L’Italia sbaglia tutto quello che si può sbagliare, Holt continua a giganteggiare sotto rete e gli Stati Uniti volano a più undici (4-15). Gli azzurri sembrano aver staccato la spina. È un terzo set da incubo: i cambi di Blengini non mutano il mood arrendevole degli azzurri, gli americani continuano a macinare punti e chiudono il set in scioltezza (9-25).
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Il quarto set si apre con l’urlo di Zaytsev e un errore di Giannelli in battuta. L’ace di Anderson spezza l’equilibrio. Ma stavolta l’Italia tiene. È una battaglia. Scambi tiratissimi, difese spettacolari. E l’agonismo elevato a potenza di Ivan Zaytsev. Quando il gioco si fa duro, lo Zar risponde presente. La difesa degli americani e lo spirito di squadra degli azzurri: è una sfida che si gioca punto a punto. Una schiacciata forzata di Lanza manda in orbita gli Usa che volano sul 19-22. Ma Zaytsev e Lanza a muro riportano il match in parità. E poi tocca al russo di Spoleto scatenare il delirio al Maracanazinho con 3 servizi 3 ai confini della realtà che consegnano il set all’Italia (25-22).
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Nel tie-break decisivo l’equilibrio viene spezzato ancora dallo scatenato Zaytsev e da un ace di Buti. L’Italia si issa sul 9 a 6. Soffre, difende e poi punge ancora con un servizio a tutto fuoco di Juantorena. Il punto in ricezione del libero Colaci apre la strada al trionfo azzurro che si completa con il muro di Buti. Esulta anche il premier Renzi. "Partita da infarto ma che bellezza l'Italia del volley". Il bacio di Zaytsev alla moglie è l’ultimo fotogramma di una partita epica. "E' stata la vittoria più bella della mia carriera - afferma lo "Zar" - Dopo il crollo nel terzo set ci siamo guardati negli occhi ed è stata una sensazione mistica". Ora la finalissima. L'appuntamento è per domenica al Maracanazinho di Rio. Qui nel 1990 la nazionale di Velasco inaugurò con la vittoria ai mondiali una lunga stagione di successi. Ventisei anni dopo tocca a un'altra generazione di fenomeni andare a caccia all’oro olimpico, l'unica vittoria che manca all’Italvolley, il Dream Team dello sport italiano.
2. PALOMBELLA D’ARGENTO – IL SETTEROSA SCONFITTO IN FINALE DAGLI STATI UNITI – IL CT CONTI: ABBIAMO FATTO UN MIRACOLO SPORTIVO – TANIA DI MARIO AL PASSO D’ADDIO
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Palombella d’argento. Troppo forte la corazzata Usa per il Setterosa che soccombe 12-5 nella finale di pallanuoto femminile contro le campionesse del mondo. Chiude la sua meravigliosa carriera con l’ultima rete della partita la “Capitana” Tania Di Mario, l’anello di congiunzione tra il “Settetigre” di Formiconi che vinse l’oro ad Atene e il Setterosa d’argento di Rio.
Dopo 12 anni le ragazze di Conti tornano sul podio e regalano all’Italia la medaglia numero 25. Una partita senza storia dominata dalle americane fin dal primo quarto. “Complimenti a loro. Ci abbiamo provato con tutte le energie ma sono state più brave di noi – ammette il ct Fabio Conti ai microfoni Rai – Bisognava non lasciarle andare via nel punteggio. Ma questa sconfitta ci serve per capire qual è il prossimo passo da compiere”.
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Il tecnico romano rimarca il “percorso di crescita lento ma costante” del Setterosa durante i 4 anni di lavoro: “E’ una finale persa ma questo argento vale tantissimo”. Finale su Tania Di Mario, simbolo della pallanuoto italiana, che in caso di vittoria aveva promesso a Conti un cellulare in regalo: “Anche lei sa che quello che abbiamo fatto è un miracolo sportivo”
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