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    “ONORI E ONERI, SE MELONI VUOLE DECIDERE SULLE BANCHE, ORA LO FACCIA ANCHE SU MIGRANTI E BENZINA” – FORZA ITALIA E LEGA GLISSANO SUI DUE DOSSIER CALDI DI AGOSTO. IL MESSAGGIO È: SE FAI LA MARCHESA DEL GRILLO PER LA TASSA DEGLI EXTRAPROFITTI, TI BECCHI ANCHE LE ALTRE ROGNE – A PROPOSITO DI EXTRAPROFITTI: LA DUCETTA STA VALUTANDO L’IPOTESI DI FARE UN INTERVENTO SIMILE ANCHE SU AZIENDE FARMACEUTICHE E BIG TECH, PER RACIMOLARE QUALCHE SPICCIOLO PER LA MANOVRA. MA DOPO IL PASTROCCHIO CON LE BANCHE, RISCHIA DI ESSERE UN ALTRO BOOMERANG…


     
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    Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto quotidiano”

     

    antonio tajani giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

    Nell’ultima settimana Matteo Salvini ha parlato di “castrazione chimica per gli stupratori”, norme contro chi abbandona gli animali, ponte sullo Stretto di Messina, denunciato gli automobilisti che imboccano l’autostrada in contromano e fatto gli auguri al nuovo ct della nazionale di calcio Luciano Spalletti.

     

    Dalle vacanze pugliesi con la compagna Francesca Verdini, il vicepremier della Lega ha deciso di non dire una parola sui prezzi della benzina in risalita e sugli sbarchi di migranti che hanno superato quota 100 mila da inizio anno e stanno mettendo in crisi la struttura dell’accoglienza, come denunciano i sindaci. Anche gli alleati di Forza Italia preferiscono non dire niente sulle due questioni che negli ultimi giorni hanno impensierito le vacanze della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

     

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    Al massimo il vicepremier Antonio Tajani, intervenuto pubblicamente il 16 agosto alla Versiliana, parla della norma sugli extraprofitti delle banche. Per attaccarla e chiedere modifiche in Parlamento. Gli alleati di governo, insomma, con la scusa delle ferie in corso, preferiscono non farsi coinvolgere su due dossier che rischiano far calare i consensi nei confronti della premier.

     

    Nel frattempo però Meloni starebbe valutando la possibilità di un intervento come quello sugli extra-profitti bancari anche sulle imprese farmaceutiche che hanno fatto grandi profitti durante il Covid e sulle imprese del digitale. Non sarebbe un intervento semplice sia politicamente – Forza Italia è contraria e l’accusa di statalismo sarebbe dietro l’angolo – sia tecnicamente: oggi si rischierebbe di colpire le imprese che hanno investito sulla ricerca.

     

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    Ma al governo servono soldi per la legge di Bilancio e quindi a Palazzo Chigi si sta studiando la misura nel più stretto riserbo. Se questo avverrà, sarà solo a settembre inoltrato, dopo aver chiuso l’accordo con Forza Italia sulle banche (ad ora non c’è). Furono proprio gli azzurri a non volere le tasse sugli extraprofitti nel programma di coalizione.

     

    La strategia del silenzio degli alleati invece è il frutto di una vendetta dopo la norma sulle banche: “Ho deciso io”, ha detto Meloni lunedì scorso [...] facendo capire di non aver coinvolto gli alleati. “Onori e oneri –­dice un dirigente di Forza Italia che chiede l’anonimato – se Meloni vuole decidere sulle banche, ora lo faccia anche su migranti e benzina”.

     

    matteo salvini giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

    Nella Lega ricordano di quando, ai tempi del governo Draghi, la premier dall’opposizione metteva in difficoltà gli alleati di centrodestra in maggioranza: “Adesso capisce cosa significa governare...”. [...]

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