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    EXTRAPROFITTO, MAXI POLEMICA – A MENO DI 24 ORE DALL’ANNUNCIO DELLA TASSA SUI SUPER-GUADAGNI DELLE BANCHE, FORZA ITALIA GIÀ SI SFILA. IL CAPOGRUPPO ALLA CAMERA, BARELLI: “IL GOVERNO AVREBBE DOVUTO VALUTARE MEGLIO. IN PARLAMENTO PROPORREMO DEGLI EMENDAMENTI” – I BANCHIERI PARLANO DI PROVVEDIMENTO POPULISTA MA NESSUNO DI LORO HA EVITATO DI SVENTOLARE IN FACCIA AGLI ITALIANI GLI UTILI MEGA-GALATTICI, PROPRIO MENTRE IL PAESE TIRA LA CINGHIA...


     
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    SALVINI ANNUNCIA LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE SALVINI ANNUNCIA LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE

    Extra-profitto, extra-polemica. La decisione del governo di piazzare una tassa del 40% sui maggiori guadagni delle banche, arrivati grazie al rialzo del costo del denaro, divide e fa discutere.

     

    Da un lato ci sono i banchieri (tranne Carlo Messina, unico ad aprire alla misura già in tempi non sospetti), ovviamente contrari: molti si dicono perplessi dall’imposta, considerata un provvedimento populista e molto “facile”.

     

    Certo, fa notare qualche operatore del settore, sarebbe stata più opportuna una condivisione rispetto alla scelta, arrivata nel bel mezzo delle ferie agostane e senza preavviso. Comunque, è il retropensiero dei banchieri, l’esempio non è dei migliori: “Non lamentiamoci se poi le aziende si domiciliano e vanno a fare profitti altrove”.

     

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    Dall’altro, c’è la politica, e ci sono i cittadini normali, che vedono gli istituti incassare montagne di denaro grazie all’aumento dei tassi, mentre i loro soldi languono in conti corrente senza remunerazione (o quasi) e i mutui, per chi riesce a ottenerli, schizzano verso l’alto.

     

    Insomma, il tema è delicato, ma non ha giovato l’atteggiamento degli amministratori delegati delle banche. I geni della comunicazione che li circondano hanno fatto riempire i quotidiani di paginate, in cui si sventolavano, in faccia alla crisi dei poveri cristi, i loro profitti da urlo (ovviamente per pavoneggiarsi agli occhi degli azionisti presenti e futuri).

     

    Non proprio una scelta oculata, in un Paese con tutti gli indici “sociali” bassi o declinanti. Ovviamente, in un momento così, con le elezioni europee alle porte, il Governo fa una scelta comprensibile e si schiera con gli elettori in difficoltà finanziaria.

     

    carlo messina presentazione fideuram direct advisor al grattacielo gioia22 di milano carlo messina presentazione fideuram direct advisor al grattacielo gioia22 di milano

    Banche: Barelli, extraprofitti? Governo avrebbe dovuto valutare meglio Roma, 8 ago. (LaPresse) - Preoccupato dal tonfo in borsa delle banche dopo la norma sulla tassazione degli extraprofitti? "Non vorrei che sia dipeso da un provvedimento che probabilmente il Governo avrebbe dovuto valutare meglio". Lo dice a Rainews il capogruppo di FI alla Camera Paolo Barelli. "La posizione di FI è che in Parlamento metteremo la testa su questo provvedimento e proporremo se sarà necessario anche degli emendamenti. Ci sono delle opinioni controverse su ciò e valuteremo attentamente", aggiunge.

     

    Banche, tassa sugli extraprofitti: quando il ceo di Intesa Carlo Messina aprì alla misura

    Estratto dell’articolo di Andrea Pira per www.milanofinanza.it

     

    Andrea Orcel Andrea Orcel

    Nel maggio 2023, unico tra i banchieri, Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, aveva dimostrato una certa apertura rispetto alla possibilità dell’introduzione di un prelievo sugli extraprofitti delle banche. La tassa alla fine è arrivata, nella forma di un contributo temporaneo del 40%, annunciato dal vicepremier Matteo Salvini lunedì 7 ottobre al termine del cdm convocato per approvare un decreto Omnibus.

     

    «Osserveremo con rispetto ogni decisione presa dal governo», aveva spiegato il numero uno di Ca’ de Sass quando il dibattito aveva iniziato a entrare nel vivo dopo un intervento del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti in risposta a una interrogazione parlamentare.

     

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    Il titolare del Mef aveva sottolineato come le banche avessero fatto registrare «significativi miglioramenti» sul fronte della redditività» per effetto del miglioramento del margine di interesse, dopo le decisioni di politica monetaria della Bce. Allo stesso tempo, però, lamentava, «gli interessi sul credito erogato alla clientela che non sta trovando un altrettanto solerte adeguamento degli interessi riconosciuti alla clientela sulla raccolta. Una dinamica che il governo non può trascurare». […] L’apertura di Messina era però condizionata. «Auspichiamo che questi prelievi aggiuntivi, nel caso in cui nuove norme fiscali trovassero applicazione, vengano utilizzati per far fronte alla maggiore emergenza sociale del Paese, quella della crescita delle disuguaglianze, adottando misure per chi si trova in maggiore difficoltà». 

     

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    Tassa sulle banche, ecco come funziona l’imposta: cambiano le percentuali di calcolo sugli extraprofitti

    (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)  - Cambiano le percentuali di calcolo della tassa sugli extra-profitti delle banche nel 2023 rispetto alla bozza entrata in Consiglio dei ministri.

     

    La norma […] prevede che «in dipendenza dell'andamento dei tassi di interesse e dell'impatto sociale derivante dall'aumento delle rate dei mutui è istituita, per l'anno 2023, una imposta straordinaria», «a carico degli intermediari finanziari, escluse le società di gestione dei fondi comuni d’investimento e le società di intermediazione mobiliare di cui al testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria.

     

    Il comunicato finale del Consiglio dei ministri di ieri, appena diffuso da Palazzo Chigi, spiega che l'imposta straordinaria è determinata applicando un'aliquota pari al 40 per cento sul maggior valore tra:

     

    ANDREA ORCEL CARLO MESSINA ANDREA ORCEL CARLO MESSINA

    a. l'ammontare del margine d'interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d'Italia, relativo all'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023 che eccede per almeno il 5 per cento ( era più basso, del 3% nella bozza, ndr) il medesimo margine nell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022;

     

    b. l'ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d'Italia, relativo all'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 che eccede per almeno il 10 per cento (era del 6% nella bozza, ndr) il medesimo margine nell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022.

    MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI - MEME BY IL GRANDE FLAGELLO MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI - MEME BY IL GRANDE FLAGELLO

     

    La tassa del 40% sugli extra-profitti delle banche nel 2023 […] frutterà, come annunciato dal vice premier Matteo Salvini, «alcuni miliardi» per la manovra.

     

    L'ammontare dell'imposta straordinaria, in ogni caso, non può essere superiore a una quota pari al 25 per cento del valore del patrimonio netto alla data di chiusura dell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023».

     

    L'imposta straordinaria - prosegue la norma - è versata entro il sesto mese successivo a quello di chiusura dell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024. I soggetti che in base a disposizioni di legge approvano il bilancio oltre il termine di quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio effettuano il versamento entro il mese successivo a quello di approvazione del bilancio. Per i soggetti con esercizio non coincidente con l’anno solare, se il termine di cui ai primi due periodi scade nell'anno 2023, il versamento è effettuato nel 2024 e, comunque, entro il 31 gennaio.

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    L'imposta straordinaria non è deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive.

     

    […] Le maggiori entrate derivanti dal presente articolo sono iscritte in un fondo per essere destinate al finanziamento delle misure di cui all'articolo 64, comma 3, del decreto-legge 25 maggio 2021, n.73, convertito con modificazioni dalla legge 23 luglio 2021, n. 106 e per interventi volti alla riduzione della pressione fiscale di famiglie e imprese.

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