Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo e Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
Cara Meloni, non ti scordar di FI. Gli azzurri non ci stanno a giocare da gregari, con Salvini che incassa il sì in Commissione all’autonomia di Calderoli e FdI che mette il turbo al premierato. E allora «no a figli e figliastri sulle riforme», mette a verbale il portavoce nazionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, deputato vicinissimo ad Antonio Tajani. «Niente rinvii sulla giustizia: deve viaggiare insieme al premierato».
I berlusconiani piantano la loro bandiera nell’agenda di governo. Col rischio testa-coda, perché soltanto l’altro ieri il Guardasigilli Carlo Nordio ha ripetuto che il premierato «è la priorità» e dato che la «madre di tutte le riforme», copyright di Meloni, si appresta ad essere incardinata in Commissione Affari Costituzionali del Senato, la separazione delle carriere passa inevitabilmente in secondo piano. [...]
antonio tajani carlo nordio
FI però ribolle. Ha già acconsentito che la riforma Calderoli viaggiasse sulla corsia veloce di Palazzo Madama, tanto che l’iter in commissione è terminato martedì e tempo un mese approderà in Aula.
Dunque ora tocca alla giustizia, è la linea di Tajani e soci. La questione deve avere «pari dignità e velocità di approvazione: è nel nostro programma di governo come le altre due riforme e non può essere accantonata», insiste Nevi, parlando con Repubblica.
matteo salvini giorgia meloni antonio tajani
I forzisti si erano già mossi da tempo, senza aspettare le mosse di Nordio. Nella commissione Affari Costituzionali della Camera è già incardinato un ddl costituzionale, a prima firma Pietro Pittalis, che prevede la separazione delle carriere, un doppio Csm per pm e giudici, la figura dell’avvocato riconosciuta in Costituzione. Il punto però sono i tempi di approvazione. Nordio schiaccia sul freno da settimane, assecondando l’input di FdI. L’ha ridetto l’altro ieri: «La separazione delle carriere è nel programma, ma il processo è lungo: ora la priorità è il premierato».
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antonio tajani carlo nordio
FdI per ora non replica. Il ddl Casellati sull’elezione diretta del premier sarà incardinato stamattina, in commissione Affari Costituzionali al Senato. L’obiettivo, ha spiegato il presidente meloniano Alberto Balboni, che farà anche da relatore, è far partire le audizioni subito, dal primo dicembre. Per chiudere la pratica «in tre mesi». Il punto è il ritmo di marcia: le audizioni dovrebbero essere una cinquantina, 4 per partito, più una decina bipartisan, tra ex presidenti della Corte costituzionale (da Amato a Zagrebelsky) e le parti sociali, compresa la Cgil. [...]
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