Andrea Montanari per Milano Finanza
La Francia resta una gallina dalle uova d’oro per Carlo De Benedetti. Il fondatore del gruppo Cir (dal quale è uscito anni fa lasciando il controllo ai tre figli Marco, Rodolfo ed Edoardo) continua a incassare lauti dividendi da Oltrealpe.
CARLO DE BENEDETTI
A garantire gli introiti più robusti alla cassaforte personale Romed, come emerge dal bilancio 2016 consultato da MF-Milano Finanza, è ancora una volta la controllata Montaigne 51, ovvero la società immobiliare di Parigi dell’Ingegnere che lo scorso anno ha staccato un assegno da 55 milioni alla casamadre: dividendo arrivato in seguito una operazione di dismissione di una proprietà in portafoglio alla società di real estate attiva nel mercato della capitale francese in particolare nella zona dei Campi Elisi.
avenue des champs elysees parigi
Nulla a che vedere con l’altra cessione da record (140 milioni per uno show room sempre a Parigi) definita nel 2014 con la controparte Chanel, che aveva garantito alla finanziaria l’incasso di una cedola di 85 milioni. Ma anche la cifra versata da Montaigne 51 alla controllante lo scorso anno rappresenta pur sempre un valore ingente che ha fatto schizzare i margini e l’utile di Romed a 31,5 milioni.
Un attivo che, come nella tradizione della gestione presieduta da Luigi Nani, è stato mantenuto a riserva: storicamente, infatti, De Benedetti non si è mai girato una dividendo dalla cassaforte e anche per questa politica conservatrice ha visto lievitare il patrimonio netto da 115,65 a 147,19 milioni.
Carlo De Benedetti sul suo mega yacht con la moglie e la di lei figlia 00
Ovviamente, la gran parte del valore di Romed è rappresentato proprio dagli asset immobiliari posseduti in Francia, visto che alla voce immobilizzazioni (100 milioni) è rappresentata per la sua totalità della partecipazione in Montaigne 51 che ha in portafoglio proprietà con un valore di mercato nettamente più elevato.
Constestualmente, però, la holding gestisce parallelamente un business finanziario: oltre al mattone, l’altro storico filone operativo di Romed è infatti quello del trading su azioni, cambi e materie prime. A livello gestionale, nel 2016 sono saliti gli interessi e oneri finanziari sostenuti dalla cassaforte: da 43,6 a 50,68 milioni. Anche perché nel frattempo, sono lievitati i debiti complessivi, passati da 113,32 a 144,75 milioni. Di questi, 123,3 milioni sono rappresentati dall’esposizione nei confronti del sistema bancario.
NEGOZI SUGLI CHAMPS ELYSEES
A garantire la buona performance finanziaria del 2016 di Romed sono stati anche gli andamenti delle tre partecipazioni finanziarie in portafoglio, ovvero le quote detenute nelle spac targate Space che dapprima hanno rilevato Fila , poi Avio e che ora hanno lanciato il terzo veicolo d’investimento Space III che ha rilevato da poco Aquafil.
CHAMPS ELYSEES
Nelle disponibilità personali di De Benedetti vi è infine la holding Per (partecipazione per oltre 77 milioni) che detiene il 54,04% della quotata M&C e il 13,22% di Bf Holding il veicolo che a sua volta detiene il 78,35% di Bonifiche Ferraresi