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    LO SCANDALO È PROPRIO ALL'OMBRA DEL CUPOLONE - FRANCESCO IL TERRIBILE: LA FABBRICA DI SAN PIETRO È STATA COMMISSARIATA LO STESSO GIORNO IN CUI IL CARDINALE COMASTRI HA CONCELEBRATO CON IL PAPA LA FESTA DEI SANTI PIETRO E PAOLO, PRIMA MESSA ''A QUATTRO MANI'' DOPO IL LOCKDOWN - IL TERRORE CORRE IN VATICANO. I PRECEDENTI DEI DUE VATILEAKS - L'INCHIESTA SUL BROKER TORZI, TORNATO LIBERO, POTREBBE PORTARE DELLE INCREDIBILI NOVITÀ


     
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    Maria Antonietta Calabrò per www.huffingtonpost.it

     

    papa francesco papa francesco

    Un nuovo terremoto in Curia. Ma questa volta si può ben scrivere che lo scandalo è all’ombra del Cupolone. Non solo metaforicamente, ma proprio letteralmente. Il Cupolone inteso come la Cupola della Basilica di San Pietro. Questa mattina la magistratura vaticana (Promotore di giustizia Giampiero Milano, e il sostituto Alessandro Diddi) ha sequestrato apparati informatici di due alti dirigenti della Fabbrica di San Pietro, cioè l’ente che gestisce i lavori di completamento e restauro della Basilica, cuore del Cattolicesimo.

    Gli uffici sono stati perquisiti e sono stati sequestrati carte relative a presunte irregolarità in appalti per completare il restauro della Cupola di San Pietro.

     

    Quattro sarebbero le ditte sotto la lente, mentre sarebbe stato superato l’importo di 4 milioni di euro preventivamente autorizzato. Altri appalti sarebbe stati assegnati senza gara e sarebbero stati riscontrati ammanchi nei conti.

     

    Al tempo stesso con la data di lunedì (festa dei Santi Pietro e Paolo) Papa Francesco con un suo atto diretto ha commissariato la Fabbrica di San Pietro, esautorando il cardinale 77 Angelo Comastri che ne è stato il Presidente dal febbraio 2005 (oltre ad essere il vicario del Papa per la Città del Vaticano e le ville pontificie), e nominando commissario il Nunzio apostolico Mario Giordana per  fare chiarezza sull’amministrazione dell’ente.  

     

    CARDINALE ANGELO COMASTRI CARDINALE ANGELO COMASTRI

    L’organismo istituito nel 1523 da Clemente VII gestisce un patrimonio culturale unico al mondo - per fare solo qualche nome degli artisti coinvolti nella costruzione della Basilica Michelangelo, Maderno, Raffaello, Bernini, Bramante -, e l’immensa struttura della più grande basilica del mondo.

     

    Oltre ad investimenti per decine di milioni di euro provenienti dalle offerte raccolte nella basilica e dai ticket di ingresso al tesoro di San Pietro.

    La Basilica infatti finora ha goduto di un’amministrazione autonoma che gestisce gli appalti dalle pulizie ai restauri ordinari e straordinari: è uno dei maggiori centri di spesa dell’intera Città-Stato.

     

    Una nota della Sala Stampa vaticana ha sottolineato che la decisione presa dopo la  recente promulgazione del Motu Proprio “Sulla trasparenza, il controllo e la concorrenza nelle procedure di aggiudicazioni dei contratti pubblici della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”. Ma in realtà  risulta che già da un anno la Segreteria di Stato (al centro a sua volta del caso dell’immobile di Londra che ha portato all’arresto del broker Torzi, ora tornato libero, e che potrebbe portare ad altre clamorose novità) sollecitò il rispetto delle procedure di appalto, già prima quindi della riforma, mentre i quesiti sollevati dal Revisore generale non hanno ricevuto risposta. Dai mancati chiarimenti è partito l’avvio dell’indagine penale, mentre il nuovo codice degli appalti entra in vigore domani, 1 luglio 2020.

     

    GIANLUIGI TORZI GIANLUIGI TORZI

    Il cardinale Comastri (per molti anni il porporato italiano più giovane) ha iniziato la sua “carriera”  vaticana durante il pontificato di Giovanni Paolo II grazie alla vicinanza al segretario particolare, Stanislaw Dziwisz (la nomina a Presidente della Fabbrica avvenne due mesi prima della morte del Papa polacco, dopo essere stato presidente del Comitato italiano per il grande giubileo del 2000), ed è stato fatto cardinale da Benedetto XVI nel 2007. 

     

    Vicino alle denunce moralizzatrici di monsignor Carlo Maria Viganò, e inviso ai bertoniani, il suo nome fu evocato nel corso del processo Vatileaks 1 dal maggiordomo Paolo Gabriele (condannato per la fuoriuscita di documenti dall’Appartamento papale) che si difese asserendo: “Fui suggestionato dai cardinali Comastri e Sardi e da monsignor Cavina”. Affermazioni che l’ex maggiordomo si rimangiò in dibattimento affermando di non essere stato aiutato da nessuno. Mentre Comastri sdegnato smentì.

    Con Francesco, Comastri è stata una delle poche figure a “durare” a lungo, ed è rimasto nella stessa posizione fino ad oggi.

    Nel 2015, in un comunicato diffuso dalla Fabbrica di San Pietro, il vescovo delegato Vittorio Lanzani e il responsabile amministrativo Claudio del Cavaliere respinsero come infondate le accuse a Comastri contenute in uno dei due libri del Vatileaks2, “Avarizia” di Emiliano Fittipardi, mentre fu lo stesso cardinale che dichiarò infondate le accuse di abusi sessuali sui chierichetti della Basilica (ospitati nel pre-seminario di Palazzo San Carlo) contenute in un libro del 2017 di Gianluigi Nuzzi. A metà settembre 2019 due sacerdoti sono stati rinviati a giudizio dai magistrati vaticani. 

     

    carlo maria vigano' 5 carlo maria vigano' 5

    Durante la pandemia da coronavirus ed il lockdown, il cardinale Comastri è stato l’unico ad essere presente in San Pietro durante le Messe e le cerimonie papali per Pasqua, Pentecoste e Corpus domini. Fino alla Messa per San Pietro e Paolo di ieri, la prima concelebrata dopo il lockdown da Bergoglio con i 9 cardinali-vescovi, e con lo stesso Comastri.

     

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