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GIORGIA MELONI, “LA DONNA CHE C’ERA SOPRATTUTTO IL GIORNO CHE NON C’ERA” – FRANCESCO MERLO: “LA FUGA DI MELONI DALL’IMBROGLIO DEL CASO ALMASRI NON HA GLORIFICATO, MA AZZOPPATO LA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE ALLA QUALE SI È SOTTRATTA. È STATA LA MISURA DI UN POTERE PERSONALE SFRONTATO, ESPEDIENTE PER RIBADIRE CHI COMANDA” – IL PRECEDENTE DI BERLUSCONI NEL 2013 E QUELLO DI LUCIANO LIGGIO, CHE “PREFERIVA RITIRARSI IN UNA CAMERA VICINA A COMPORRE POESIE BUCOLICHE PER DARE AI SUOI PICCIOTTI LA LIBERTÀ DI EMETTERE LE SUE SENTENZE DI MORTE E DI ESEGUIRLE. AL SUO POSTO…”

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Estratto dell’articolo di Francesco Merlo per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/rubriche/la-carezza/2025/02/09/news/giorgia_meloni_almasri_parlamento_carezza_francesco_merlo-423991902/

 

INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE

Era dai tempi di Berlusconi che una sedia abbandonata […] non riusciva a essere così sfrontatamente protagonista e persino evocatore di letteratura, cinema e teatro. E, visto che ci minaccia Sanremo, nella trovata di Giorgia Meloni, che si è negata al Parlamento lasciando Nordio e Piantedosi a estenuarsi al posto suo, mettiamoci pure la tristissima canzone di Piero Ciampi: L’assenza è un assedio.

 

[…]  la fuga di Meloni dall’imbroglio del caso Almasri non ha glorificato, ma azzoppato la democrazia parlamentare alla quale si è sottratta. È stata infatti la misura di un potere personale sfrontato, non viltà del non scegliere, e neppure paura dello scontro personale figuriamoci - ma espediente per ribadire chi comanda.

 

GIORGIA MELONI E IL CASO ALMASRI - MEME BY FAWOLLO

Il precedente, rimasto memorabile, è appunto il Berlusconi che, nel lontano 2013, non partecipò alla seduta del “suo” Consiglio dei ministri che salvava con un decreto ad hoc la “sua” Retequattro. Si ritirò nella stanza accanto lasciando sulla sedia vuota l’impronta delle chiappe.

 

Assente ma ingombrante, nel giorno del trionfo del conflitto di interessi, era incolpevolmente ignaro che anche Luciano Liggio preferiva ritirarsi in una camera vicina a comporre poesie bucoliche per dare ai suoi picciotti la libertà di emettere le sue sentenze di morte e, subito dopo, di eseguirle.  Al suo posto lasciava una sedia vuota e sul tavolo una lupara.

 

È sempre la forza che rende l’assente più presente dei presenti, è il potere che trasforma il sottrarsi in un imporsi. E infatti, durante tutto il dibattito parlamentare, Meloni è stata “l’assente che non si può cacciare”, il “mi si nota di più”, ma anche il rovescio dei fratelli Coen, L’uomo che non c’era, che è la storia di un barbiere che “non c’era soprattutto quando c’era” mentre Meloni “c’era soprattutto il giorno che non c’era”, ovviamente con la gentilezza del genere appropriato: “la donna che non c’era”.

INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE.

 

[…] E l’umiliazione è diventata autoprofanazione quando Nordio […]  è andato a Un giorno da pecora a spiegare come prepara lo spritz e quanto gli piace il Negroni, a interpretare cioè, come il Totò de La patente, la caricatura con la quale l’offendono. È il programma-radio che ha preso il posto del Bagaglino, che fu il tempio ridanciano dove farsi tirare le torte in faccia divenne l’aspirazione di tutti i semivip italiani a caccia di promozione.

luciano liggio 2

francesco merlo foto di baccoLO SGUARDO DI GIORGIA MELONI MENTRE ASCOLTA L'OMELIA DELL'ARCIVESCOVO DELPINI AL FUNERALE DI SILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI VIDEO DISCESA IN CAMPOCARRO CON GIORGIA MELONI E SILVIO BERLUSCONI - CARNEVALE DI VIAREGGIO

LUCIANO LIGGIO

protesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse 1KISS ME LIBIA - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPAprotesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse 2protesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse GIORGIA MELONI - VIGNETTA BY MANNELLI SUL FATTO QUOTIDIANO