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    1- UN CONFLITTO D’INTERESSE DA FARE INVIDIA A SILVIO BERLUSCONI. SI TRATTA DI FRANCO BASSANINI, AMMINISTRATORE DELEGATO DELL’ISTITUTO DI CREDITO BANCA DEPOSITI E PRESTITI CONTROLLATA DAL TESORO. LE CRONACHE ECONOMICHE CI RACCONTANO INFATTI CHE STA PER ANDARE IN PORTO UN BUSINESS MILIARDARIO DENTRO AL QUALE FRANCO BASSANINI È AL TEMPO STESSO FINANZIATORE E FINANZIATO 2- UNA VOLTA IN VESTE PUBBLICA, UN’ALTRA IN VESTE PRIVATA. E DOVE STA LO SCANDALO? SEMPLICE. NEL FATTO CHE FRANCO BASSANINI È AL TEMPO STESSO AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI E PRESIDENTE DI METROWEB, LA SOCIETÀ CHE GODRÀ DEL FINANZIAMENTO DELL’ISTITUTO DI CREDITO PUBBLICO


     
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    Carla Del Toro per Dagospia

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    Un conflitto d'interesse da fare invidia a Silvio Berlusconi. Si tratta di Franco Bassanini, amministratore delegato dell'istituto di credito Banca Depositi e Prestiti controllata dal Tesoro. Le cronache economiche ci raccontano infatti che sta per andare in porto un business miliardario dentro al quale Franco Bassanini è al tempo stesso finanziatore e finanziato.

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    Una volta in veste pubblica, un'altra in veste privata. E dove sta lo scandalo? Semplice. Nel fatto che Franco Bassanini è al tempo stesso amministratore delegato di Cdp e presidente di Metroweb, la società che godrà del finanziamento dell'istituto di credito pubblico.

    E' possibile tutto ciò? In Italia forse sì, visti i precedenti berlusconiani. In qualsiasi altro paese moderno scoppierebbe uno scandalo. Ma veniamo ai fatti.

    Come si sa il fondo F2i e Fsi (Fondo Strategico Italiano) sta per a lanciare un "rilevante progetto di sviluppo della rete a banda ultra larga, in 30 delle principali città italiane, avvalendosi anche delle competenze della controllata Metroweb" in "piena complementarietà e collaborazione" con le iniziative di Telecom Italia. La notizia la apprendiamo da un comunicato congiunto di F2i e Metroweb in cui si tenta di tranquillizzare Telecom e si sottolinea come sia "un'iniziativa importante volta a dotare il Paese di un'infrastruttura avanzata di rete di accesso in fibra ottica (ng), in linea con gli obiettivi dell'Agenda Digitale fissati in sede Ue".

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    Il progetto, si legge ancora nel comunicato di qualche settimana fa "è basato sul cablaggio in fibra ottica della rete di accesso fino alle sedi d'utente (case e uffici) nella cosiddetta configurazione FTTH (Fiber-To-The-Home), unica tecnologia in grado di garantire velocita' di trasmissione sicuramente maggiori di 100 Mbit/s".

    Le due società fanno notare anche che il progetto stesso "sarà strutturato in tutte le sue fasi in modo da utilizzare tutte le sinergie possibili, con infrastrutture già disponibili, evitando ogni inutile duplicazione di investimenti ed assicurandone la complementarietà con altre iniziative, in primis naturalmente, quella di Telecom Italia".

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    A tale scopo, dicono ancora a Metroweb e F2i "sarà attivata, in ogni fase, ogni opportuna e necessaria azione di coordinamento e di collaborazione" visto che "l'obiettivo è realizzare una rete "neutra" che si rivolge all'intero sistema degli operatori di tlc, i quali manterranno il compito di fornire il servizio ai clienti finali".

    A parte il fatto che ci sarebbe da discutere se è equo finanziare con denaro pubblico un solo soggetto del mercato e non tutti gli altri operatore del settore, appare quanto meno anomalo che Franco Bassanini si "sdoppi" in modo così clamoroso nell'operazione. Se vuole restare amministratore delegato di Cdp farebbe bene a rifiutare la presidenza di Metroweb direttamente coinvolta nell'operazione che si sta per mettere in piedi.

     

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