Giulia Cavaliere per www.corriere.it
Frank Zappa F
Morto per un tumore alla prostata a soli 52 anni nel 1993 (mentre oggi ne avrebbe compiuti 79), Mr. Frank Vincent Zappa, voleva diventare presidente degli Stati Uniti. Eccola, quella sua ultima folle trovata e divertente volontà, candidarsi alla presidenza usando uno slogan di sicuro successo: «Potrei mai far peggio di Ronald Reagan?».
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Era solito dire di scrivere canzoni brutte perché l'America era brutta e tuttavia non si era mai vissuto benissimo neppure quelle origini italiane tanto presenti anche nelle sue canzoni. Figlio di Francesco Zappa da Partinico, 30 km da Palermo, che successivamente avrebbe cambiato il nome in un più americano Francis, il nostro Frank non era granché in pace con le proprie radici: non amava il cibo italiano e soprattutto era andato progressivamente detestando l'integralismo cattolico paterno che impedì ai fratelli di andarlo a trovare durante la sua prima convivenza perché non ancora sposato.
Una discografia trapunta d’italiano
frank zappa e il gatto
Dall'ormai epico "Tengo 'na minchia tanta" (canzone uscita nel doppio Uncle Meat nonché eseguito nell'omonimo film di Massimo Bassoli) a "Questi cazzi di piccione" (pezzo strumentale in The Yellow Shark) fino a "Dio fa" (pezzo al Synclavier sul postumo Civilization Phaze III) d'italiano è trapunta la sua discografia che, pure se mastodontica (più di sessanta titoli da solista oltre agli esordi con i Mothers of Invention), ci raggiunge solo parzialmente.
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Prolifico a livelli quasi patologici, non solo Zappa produceva musica inglobando nella sua scrittura una quantità di istanze, fascinazioni, ispirazioni e generi davvero generosissima, ma non smetteva mai di registrare. Un numero considerevole di album e brani restano dunque ancora inediti, segreti e perduti nei passaggi di eredità dopo la morte della moglie Gail nel 2015 e chissà, allora, tra quelle perle perdute, quanto italiano ripreso, citato, corroso che forse non conosceremo mai.
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Con Claudia
Nel 1967 Zappa diventa quasi per caso co-protagonista di scatti spettacolari di Richard Avedon in compagnia di un'italiana d'eccezione, allora protagonista di pellicole e rotocalchi: la splendida Claudia Cardinale. L'attrice si trova in California per girare "Piano, piano non t'agitare!" (Don't Make Waves), un film diretto da Alexander Mackendrick, tratto dal romanzo Muscle Beach di Ira Wallach, con protagonista Tony Curtis e nel cast anche Sharon Tate.
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Durante la permanenza in West Coast la Cardinale viene a contatto con il mondo degli Hell's Angels, si trova di fronte alle proteste studentesche e scopre l'avanguardia del rock americano dell'epoca, la psichedelia, il mondo di Laurel Canyon (dove Zappa, all'epoca, viveva come tanti altri musicisti al centro della scena allora e della storia oggi). Epoca, importante settimanale italiano, pubblica un servizio fotografico con appunto scatti di Richard Avedon nel numero di luglio, con un articolo e un titolo sommari e piuttosto pretenziosi e annacquati, oggi al limite dell'imbarazzante.
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«Claudia prende in giro l'America» recita la rivista, mentre la Cardinale si veste da motociclista e prende in giro quelle che il giornale definisce «massaie trasandate» dei supermarket e cameriere dei Diner. Quello che nasce come un divertente fumetto fotografico pop di un incrocio di culture, mondi apparentemente distantissimi ma che ben rappresentano volti di spicco e situazioni al centro del ciclone culturale americano ma anche italiano (allora Cardinale era una vera diva), vengono insomma trasformate da Epoca in un servizio impreciso e un poco borioso, in cui appunto l'italiana starebbe prendendo in giro gli americani.
frank zappa
Zappa compare in diverse foto, assieme a Elliot Ingber, chitarrista del suo gruppo (Mothers) - gli stivali con le frange che vediamo ai piedi della Cardinale sono i suoi. Zappa e soci, allora sconosciuti in Italia, ma con già sul mercato Freak Out!, secondo album doppio della storia destinato a rivoluzionare l'approccio musicale di molti (grande ispirazione anche per i Beatles) vengono etichettati dalla rivista come dei semplici hippie. Altre immagini della stessa session usciranno nell'ottobre dello stesso anno sulla rivista statunitense Cavalier, con il titolo più sobrio: «Claudia Cardinale on the California pop circuit». In questo caso Zappa & band vengono ovviamente riconosciuti come tali.
frank zappa ron galella frank zappa frank zappa e claudia cardinale by richard avendon Frank Zappa zappa la frank zappa zappa Con la faccia di Frank Zappa FRANK ZAPPA 2 frank zappa e claudia cardinale by richard avendon 2 frank zappa