Da Circo Massimo - Radio Capital
freccero ultimo tango
Non sono stati semplici, i primi due mesi della nuova direzione di Carlo Freccero. Da novembre è a capo di RAI2 e a Circo Massimo, su Radio Capital, ammette: "È dura fare: il partito RAI è forte e ha paura delle novità. Non è un lavoro facile. La burocrazia è molto più forte delle idee che ho. Io non sono organico a nessuno, lo faccio gratis: è una rogna che mi sono preso solo per il piacere di fare TV. E di farlo in libertà. Se non avessi questa libertà, me ne andrei".
Freccero non vuole fare una rivoluzione ma "quello che deve essere fatto per una rete di servizio pubblico: rendere accessibile al pubblico di massa anche le notizie che possono circolare tra le élite o su internet, e abolire qualsiasi censura. Certo, non è possibile la libertà assoluta, bisogna rispettare delle regole, ma bisogna far rientrare in RAI tutti quelli che non ci sono più e che hanno avuto un ruolo importante".
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Fra questi, come già annunciato, c'è Daniele Luttazzi: "È in Spagna, ci ho parlato. Se vuole tornare? Bisognerà capire in che modo, con quale programma, e soprattutto con quale patto. Bisogna avere idee chiare ma anche principi, non si può sempre pensare di fare quello che si vuole. Parlo per ottobre, adesso è troppo presto, ci sono altre priorità". Il direttore di rete è stato intanto accusato di averla messa in atto, la censura, con la chiusura del programma serale di Luca e Paolo: "Voi della stampa mainstream rovesciate sempre la focaccia", ribatte, "Loro due hanno fatto domenica la stessa satira contro il governo, Pantani ha fatto un pezzo fortissimo contro Salvini. È proprio rovesciare la focaccia: quando arriva uno che disturba, occorre tacitarlo e calunniarlo. Ma questo mi fa onore, soprattutto se viene da Repubblica, che è il giornale che ho comprato dal primo numero e a cui ho dato tanti soldi. Se Repubblica scrive queste cose, mi fa molto onore. Vuol dire che c'è malafede".
FRECCERO E ALESSANDRO DI BATTISTA
Freccero è stato fotografato a pranzo con Alessandro Di Battista: "Mi sembra che non sia uno che rispetti molto le direttive di partito. Ci ho pranzato, e lo rivendico. Abbiamo parlato dei gilet gialli: per me è un fatto politico importantissimo. Questa nuova tendenza in atto mette tutti insieme, destra e sinistra, giovani e vecchi, per conseguire uno scopo comune, che nel caso dei gilet gialli è la promozione di una forma di democrazia dal basso e l'opposizione al cancro di oggi, la finanza. È una forma di opposizione al pensiero unico. Oggi il problema principale è recuperare i diritti, che abbiamo conquistato a caro prezzo nella modernità e che abbiamo perso a causa di questo liberismo sfrenato".
È diventato sovranista? "La parola mi fa sorridere. Negli anni '70 non mi sarei mai sognato di dichiararmi sovranista, ma oggi vuol dire democratico, sostenitore del diritto del popolo a governare. E chi mi ha insegnato queste cose", spiega, "è stato Mélenchon: l'ho ascoltato in Francia, arringava il popolo richiamandolo ai valori della tradizione, che non erano "Dio, Patria, Famiglia" ma "Liberté, Egalité, Fraternité". Nel mondo veramente rovesciato, la sinistra mainstream crede nel mercato mentre la tradizione si ribella in nome dell'uguaglianza e della solidarietà". A proposito di sovranismo, Freccero rivela: "Il giovedì sera, al posto di Nemo, farò un programma con Alessandro Sortino che si chiamerà Popolo Sovrano". La RAI è sovranista? "Se è intesa come lo intendo io, e non come lo intendete voi, ne sono orgoglioso. E non ho nulla a che vedere con Soros, proprio niente. Non è stata data notizia che Soros voleva che l'Italia non portasse a termine la finanziaria: queste cose sono le notizie importanti".
carlo freccero
La critica di essere sovranista ha toccato il tg della rete: "Ma non è TeleVisegrad. Sangiuliano doveva caratterizzare il TG2 per uscire fuori dall'anonimato, visto che passava inosservato. Ma secondo me è una prima fase. Il direttore è un intellettuale, uno che ha letto libri, che è informato. Ma, certo, non è molto mainstream". È sicuramente mainstream, invece, Lino Banfi, scelto dal M5S per far parte della commissione italiana all'UNESCO. "È stato un errore di comunicazione gravissimo", dice Freccero, "Stai presentando il reddito di cittadinanza e devi sapere benissimo che Banfi ti mangia tutto, perché oggi l'infotainment è più forte dell'informazione. Io ho lanciato il nome di Simona Ventura molti giorni prima della conferenza stampa di presentazione di RAI2, altrimenti si sarebbe mangiata tutto. È stato un errore banale, gravissimo".
carlo freccero
E Salvini? "Personalmente non lo conosco, spero un giorno di incontrarlo. Mi sa tanto che lui sia molto furbo nella comunicazione. Nella complessità la cosa migliore è trovare un capro espiatorio". E il ministro dell'interno ha puntato i migranti: cosa ha pensato Freccero guardando quello che è successo a Castelnuovo? "Mi fa orrore vedere quelle cose, sono immagini terrificanti, una roba disumana. Bisogna però capire perché ci sono queste immagini, da cosa sono nate".
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